La tre volte vincitrice dell’Oscar Meryl Streep ha rivelato cosa vuol dire trovarsi sul set costellato di star della satira di Netflix, “Don’t Look Up” da lei definita “come il ‘Dr. Stranamore’ del 2020”.
Meryl Streep inarrestabile attrice
Nonostante la pandemia di coronavirus in corso, Meryl Streep non rimane di certo con le mani in mano. L’attrice, premiata con l’Oscar per ben tre volte (“Kramer contro Kramer“, 1979, “La scelta di Sophie“, 1982, e “The Iron Lady“, 2011) sarà presente in due film rilasciati in America in settimana: “Let Them All Talk” di Steven Soderbergh, in anteprima su HBO Max da giovedì, e “The Prom” di Ryan Murphy, in streaming su Netflix a partire da venerdì.
Il lavoro di Adam McKay “Don’t Look Up” ha impegnato nelle riprese a Boston un cast davvero stellare, composto oltre che dalla Streep da Leonardo DiCaprio, Timothée Chalamet, Jennifer Lawrence, Cate Blanchett, Jonah Hill e Matthew Perry.
Il film, per il quale McKay figura anche in veste di sceneggiatore, è incentrato su due scienziati (Jennifer Lawrence e Leonardo DiCaprio) che scoprono che una meteora colpirà la Terra tra sei mesi. La loro verità li porterà a realizzare un tour mediatico per mettere in guardia il mondo, senza trovare tuttavia un pubblico ricettivo, bensì molto incredulo.
La Streep interpreta il presidente degli Stati Uniti, mentre Jonah Hill il figlio, capo del suo staff.
L’attrice ha descritto il film come una storia “su una catastrofe globale, ma è piuttosto divertente, una sorta di “Dr. Stranamore” per il 2020″.
Girare in piena pandemia
Per quanto riguarda l’esperienza di girare un lavoro in piena pandemia, Meryl Streep ha dichiarato che la cosa non è stata “per niente” normale.
“L’intera cosa è così inquietante, strana e sconcertante”, ha confessato, spiegando di aver filmato una scena in cui il presidente, da lei interpretato, entra in uno stadio di 20.000 persone con la sua faccia su un grande schermo. Tuttavia, ha chiarito che non era effettivamente accompagnata da 20.000 persone.
Per rendere realistico il momento è stato utilizzato un numero molto basse di comparse con maschera e visiera trasparente, distanziate di circa 20 piedi le une dalle altre in tutto lo stadio e duplicate in postproduzione.
Forse gli applausi della folla saranno amplificati anche in post. “Dovrebbero fare un grande rumore”, ha affermato la Streep, ma poiché tutti indossavano una maschera il suono nel momento delle riprese era piuttosto soffocato.
Non è l’unico modo in cui la pandemia potrebbe aver influenzato le riprese, poiché la stessa Meryl Streep ha confessato che avrebbe potuto essere un po’ arrugginita dopo il periodo in quarantena.
Gli ultimi lavori di Meryl Streep
La grande Meryl Streep è un’interprete instancabile che non delude mai il suo pubblico. Al cinema l’abbiamo apprezzata nel 2019 in due pellicole: “Piccole donne” scritto e diretto da Greta Gerwig, in cui ha vestito i panni della zia March; e l’intenso “Panama Papers” di Steven Soderbergh, basato sul libro “Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite” del giornalista Jake Bernstein, sullo scandalo dei Panama Papers.
Molto bella la sua parte in “Big Little Lies” miniserie con Nicole Kidman, Reese Witherspoon e Laura Dern, in cui ricopre il ruolo di Mary Louise Wright, madre che cerca di far luce sulla morte poco chiara del figlio Alexander Skarsgård.
Daniele Romeo
09/12/2020