Recensione
Natale in casa Cupiello: la mirabile opera di Eduardo diretta per la Rai da Edoardo De Angelis
Portata in scena per la prima volta il 25 dicembre del 1931 al Teatro Kursaal di Napoli, “Natale in casa Cupiello” ha già avuto due trasposizioni televisive sulla Rai, una del 1962 ed una del 1977, curate dallo stesso Eduardo, interprete e regista in entrambe.
Alla macchina da presa per quest’edizione 2020 abbiamo Edoardo De Angelis, che ha voluto accanto a sé le due attrici con le quali ha realizzato il pluripremiato “Il vizio della speranza”, sua moglie Pina Turco e Marina Confalone.
La Confalone indossa egregiamente i panni di Concetta, che furono mirabilmente vestiti prima di lei da Pupella Maggio, e, seguendo un registro interpretativo che premia la naturalezza, regala al suo personaggio autenticità. L’attrice si muove sul set come sulle tavole del palcoscenico, preservando quella teatralità che rende vitale la narrazione. Il ruolo della moglie di Luca Cupiello è da sempre quello che racchiude la madre amorevole e la moglie premurosa, una sorta di cuscinetto affettivo tra il rigore paterno e i ‘capricci’ dei due figli.
Pina Turco impersona invece Ninuccia, l’irrequieta figlia del protagonista, prigioniera di un matrimonio cui sente di non appartenere più.
Sergio Castellitto riesce nell’impresa: raccogliere l’eredità di Eduardo e portare nuovamente in scena Luca Cupiello
É una grande prova quella dell’attore romano, che regala al pubblico televisivo un’interpretazione intensa e malinconica di uno dei personaggi più amati tra quelli creati da Eduardo De Filippo. Senza tradire l’essenza del protagonista ne dà una sua personale versione, intrisa di sentimento e umanità, che arriva al cuore dello spettatore. Seppur nella coralità dell’opera quella di Luca Cupiello rimane la figura centrale di un canovaccio scenico che riporta in tv il teatro autoriale. Quella di Castellito non è stata una scelta facile, vestire i panni che furono di un’artista sommo come De Filippo non è cosa da poco, anche per un artista navigato come lui, inevitabili i confronti, fin troppo facile incappare in qualche errore. Ma Castellitto ci riesce appieno portando sullo schermo una recitazione fluida e coinvolgente, che colpisce, fa sorridere e commuove.
De Angelis realizza un film convincente e autorevole
Edoardo De Angelis riesce abilmente a trasferire sullo schermo la magia dell’opera teatrale, alla quale sa donare, con scelte sapienti, il giusto ritmo per il piccolo schermo, confezionando un prodotto che non conosce pause, e continua ad avvincere nonostante la sua vetusta età. Belle le immagini, in una sorta di chiaroscuri visivi che riproducono i chiaroscuri interiori dei protagonisti. A quasi novant’anni dal suo esordio “Natale in casa Cupiello” conserva freschezza e attualità, perché i sentimenti non passano mai di moda, e l’amore per il Presepe neanche.
Sarà questo un Natale diverso, emotivamente e socialmente, ben vengano film come questo che scaldano il cuore e confortano l’anima. Un pensiero va ai fratelli Giuffrè, che per anni hanno allietato le platee teatrali natalizie con questa grande commedia.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Regia: Edoardo De Angelis
- Cast: Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Toni Laudadio, Pina Turco, Alessio Lapice, Antonio Milo, Marco Mario De Notaris, Massimiliano Rossi, Andrea Renzi
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 110 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Data di uscita: 22 Dicembre 2020 Rai 1
“Natale in Casa Cupiello” è stato girato a Napoli in cinque settimane da Edoardo De Angelis, regista di “Indivisibili” e “Il vizio della speranza”.
Terza trasposizione per la tv dell’opera di Eduardo De Filippo, il film ci porta all’antivigilia di Natale in una famiglia napoletana, in una giornata fredda, in cui la citta partenopea è imbiancata dalla neve. Come da tradizione Luca, il capofamiglia, che ha le fattezze di Sergio Castellitto, si accinge a preparare il presepe per la sua famiglia. Per Luca Cupiello è un momento unico, quasi un rifugio, in cui ritrovare quella pace interiore della quale la quotidianità lo priva, peccato che gli altri membri del nucleo non condividano questa sua passione.
Attorno al Presepe le preoccupazioni di una famiglia
Il figlio di Luca, Tommasino, è totalmente indifferente alla questione, anzi, non manca occasione per tormentare il padre affermando che a lui il Presepe non piace. La moglie Concetta, una bravissima Marina Confalone, è troppo impegnata a evitare quello che potrebbe rivelarsi uno scandalo familiare. La loro prima figlia Ninuccia, ha deciso di lasciare il marito Nicolino, benestante e agiato, per Vittorio, l’uomo di cui è innamorata. Ma l’inevitabile accade, mettendo a dura prova la stabilità familiare e le forze residue del nostro deluso protagonista. Come nella tradizione del teatro di Eduardo la commedia si fonde alla tragedia, mostrando come nella vita reale le due cose siano quasi imprescindibili.
La Rai offre ai suoi spettatori un film incantevole
In quest’anno tormentato dalla pandemia la Rai investe in un prodotto di qualità, quanto di più lontano possa esistere dalle commediole natalizie che l’hanno fatta da padrone in questi ultimi anni, ricordando come la tv di stato abbia il dovere della ‘eccellenza’ educativa, promuovendo, come in questo caso prodotti che intrattengano con eleganza e classe.
L’ardua impresa di interpretare il ruolo che fu di Eduardo è ben riuscita ad un Castellitto che si muove a suo agio sulla scena, offrendo una recitazione asciutta che coinvolge e appassiona. É questa la tv che piace, il giusto connubio tra arte e intrattenimento.