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Il commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti: l’ultimo episodio inedito presentato in streaming alla stampa

Arriva in prima serata su Rai 1, alle 21:25 dell’8 Marzo un episodio inedito della fortunata serie tratta dai romanzi dell’indimenticato Andrea Camilleri dal titolo “Il commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti”. Si tratta per la precisione del trentasettesimo, quello che porta con sé il dolore di un cast che ha dovuto fronteggiare ben tre perdite, quella di Camilleri, del regista Alberto Sironi e dello scenografo. Un nutrito cast divide il set: Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Antonia Truppo, Angelo Russo, Marina Rocco, Greta Scarano e Sonia Bergamasco. Il film è come sempre prodotto da Palomar e Rai Fiction.

Il commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti: uno spartiacque narrativo e umano per il commissario più famoso d’Italia

Il commissario Montalbano - Il metodo Canalotti

Il commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti: l’ultimo episodio inedito presentato in streaming alla stampa

Luca Zingaretti ha parlato della storia e della situazione che ha dovuto fronteggiare sul set come uomo e come professionista: “In questi vent’anni il commissario è stato spesso indotto in tentazione, ma qui succede qualcosa di straordinario, arriva una donna che lo stende, viene messo in discussione tutto il suo sistema.

É stato duro dover prendere il ruolo da regista, mi serviva un po’ di coraggio, mi hanno supportato tutti in tutti i modi, senza l’aiuto degli attori e della troupe non ce l’avrei fatta. Ho preso il timone dal mattino al pomeriggio. Quest’ultimo episodio rimane dentro, perchè Camilleri, forse sentendo vicina la fine, lo ha infarcito di tutti i temi a lui cari, i temi che in questi anni abbiamo imparato ad apprezzare, si trovano tutti straordinariamente e drammaticamente insieme”.

Zingaretti, il suo rapporto con Camilleri e il futuro del suo personaggio

“Andrea era una persona con cui si parlava di tutto ma non è che ci si incontrava per parlare di quello che si andava a girare da lì a poco, anche perchè dal libro si sapeva cosa dovevi fare, o comunque non lo faceva con me, ci andavano gli sceneggiatori, io conoscevo Andrea dall’accademia, era un mio insegnante, poi ci siamo ritrovati in questa avventura. I suoi libri forse sono così amati perchè oltre alla storia gialla c’è tutto un mondo dentro.

Ad Andrea era caro il tema tutto pirandelliano dell’identità, ed infarciva le sue cose di queste tematiche pirandelliane. Vorrei aggiungere che noi in questi vent’anni siamo riusciti a mantenere uno standard molto alto perchè ogni volta che ci siamo ritrovati l’abbiamo fatto con un grande entusiasmo. Da parte mia non c’è nessuna stanchezza per il personaggio, sono venuti a mancare i compagni di trincea. Un anno fa ho detto che non sapevo se sarei potuto tornare sul set, d’altra parte mi sembrava giusto che la scena dovesse compiersi. Quest’anno è stato segnato da tante cose, lutti, tragedie, drammi, non c’è stato il tempo di elaborare il lutto, perchè il tempo si è fermato. Quando il tempo inizierà a scorrere vedremo. Quando lessi il primo romanzo di Montalbano fu amore a prima vista, come attore ne capivo la potenza. Mi piace la sua integrità, è un uomo che non si vende. Camilleri non immaginava me nei panni del commissario, ma più uno come Germi, credo comunque di avergli dato tanto anch’io, le mie capacità professionali e i miei difetti umani. Per me la cosa importante è che il pubblico abbia piacere di ritrovarsi con noi”.

Luca Zingaretti parla della situazione in cui versa il mondo dello spettacolo

Il commissario Montalbano - Il metodo Catalanotti

“Oggi è una giornata molto importante perchè il mondo dello spettacolo scende in campo per chiedere la riapertura dei teatri: “Io sono uno dei soci fondatori di Unita, abbiamo fatto in questo periodo tante cose, abbiamo ottenuto successi importanti, siamo riusciti ad riconosciuti dalle istituzioni, con le quali abbiamo parlato ed ottenuto un qualche ristoro come lavoratori. Ci rendiamo conto che la situazione è quella che è, ma è necessario attirare l’attenzione delle istituzioni affinché appena di potrà si possa riaprire, studiando opportuni protocolli. Far sentire la propria voce anche adesso è importante”.

Zingaretti ha raccontato poi della soddisfazione per il successo di sua moglie Luisa Ranieri con “Lolita Lobosco”: “Sono felicissimo per Luisa, sono contento da marito, credo che questo successo vada oltre la bravura e la bellezza di Luisa, è una fiducia che ha conquistato col pubblico negli anni, anche per riuscire a proporre cose di un certo tipo”.

Greta Scarano, una delle protagoniste femminili di “Il commissario Montalbano – Il metodo Catalanotti”

Ha parlato anche Greta Scarano, una delle protagoniste femminili: “Sono felice di averne fatto parte, di aver avuto questa possibilità, ho conosciuto Alberto, all’inizio mi sentivo un po’ un’aliena: entrare in un contesto familiare e dover rappresentare un personaggio completamente diverso, che sconvolge il mondo in cui vive il commissario, lo schema della storia, è stata un’esperienza divertentissima. Io dovevo trovare un compromesso tra la loro recitazione e la mia, che doveva portare un certo realismo, un elemento che porta una crisi enorme in un sistema stabile, un’esperienza incredibile”.

Sarà questo l’ultimo episodio del Commissario Montalbano?

Ha preso poi la parola Carlo degli Esposti: “Il film che andrà inonda quest’anno è tratto da un libro molto importante di Camilleri, un punto di snodo per Montalbano. Camilleri vi ha messo messo tutta la sua passione per il teatro. É stato prodotto dentro una tempesta perfetta che ci ha fatto sparire il mentore e il timoniere, di botto, mentre giravamo.

Luca ha preso il timone, come comandante in seconda, ed è bello che con la casualità delle date vada in onda nel giorno dedicato alle donne. É una cosa che ci riempie di onore. Tutti chiedono cosa sarà di Montalbano, ma è passato solo un anno, è presto per parlarne, il covid ci impedisce di tornare con tranquillità sul set. E non è una scusa, per noi è stato un terremoto terribile. C’è bisogno di un ripensamento che a caldo è impossibile, con gli autori e con gli attori.

Pensate al dolore per Luca nel dover proseguire una regia che non era sua, interpretando gli stilemi di regia di Sironi, stando sullo schermo dall’inizio alla fine. Certo non si può lasciare un Montalbano perso e lontano da ciò che è stato, ma occorre tempo. Chi ha pensato per primo alla conclusione dell’epopea di Montalbano è stato Camilleri, che ha messo in cassaforte da più di 15 anni il suo ultimo romanzo sul commissario”.

Maria Grazia Bosu

23/02/2021

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