Recensione
“Ostaggi” e il doppio genere del film
La black comedy “Ostaggi” diretta da Eleonora Ivone non presenta quell’umorismo nero tipico del genere, né l’amara ironia che dovrebbe suscitare. L’equilibrio, non sempre efficace, tra dramma e commedia, rende il film, a tratti, estremamente divertente o fortemente drammatico. È senza dubbio il dramma che prende spunto da una situazione che l’Italia si è trovata e si trova spesso ad affrontare a muovere la storia.
Si parla di precarietà del lavoro e sfruttamento, dell’essere sottopagati o considerati cittadini di serie B. “Ostaggi” parla anche di razzismo, rappresentato qui in tutta l’insensatezza che lo contraddistingue. Temi attuali e sentiti, che riguardano l’aspetto sociale ed economico di un Paese dove, fin troppe volte, si deve sopravvivere più che vivere. La storia di “Ostaggi” non punta però il dito contro nessuno, sottolineando come la maggior parte delle persone ha problemi sul lavoro e difficoltà economiche, ma non è la violenza la risposta, e non lo sarà mai.
Punti efficaci prima del finale
La parte comica di “Ostaggi” risulta più riuscita di quella drammatica, che a volte scade nel didascalico delle battute, ma che si carica d’intensità in alcuni sguardi ed espressioni degli interpreti. Ottimi infatti tutti gli attori, dai protagonisti ai personaggi secondari, dove spiccano Francesco Pannofino e Gianmarco Tognazzi, che incarnano alla perfezione sentimenti, emozioni e pensieri dei ruoli che interpretano. Ogni personaggio è infatti il simbolo, seppur con alcuni stereotipi, di un immaginario collettivo, ciascuno vittima della corruzione e di una politica che sembra essere contro l’inclusione. Tra vita privata e lavorativa tutti i protagonisti principali non sono estranei a quella sensazione di emarginazione e disinteresse da parte della società.
Con una fotografia da fiction televisiva e una regia non particolarmente brillante, ma che si muove sicura nella quasi unica location, tenendo viva l’attenzione tra le quattro mura del negozio e la grande piazza che separa ostaggi e sequestratore da polizia e negoziatrice, il film presenta una struttura lineare. In un’atmosfera di apatia e incomprensione personificata nel commissario di polizia, la psicologia e la considerazione dell’altro portano speranza in un mondo e una società individualista, dove, in certi casi, ognuno è portato a pensare per sé. L’umanità e gli affetti sono, così la vera ancora di salvezza quando tutto il resto sembra perduto. Un messaggio chiaro che però nella conclusione narrativa sembra ribaltare quell’elemento d’onestà e giustizia che si è cercato di salvaguardare per l’intero racconto.
Giorgia Terranova
Trama
- Regia: Eleonora Ivone
- Cast: Gianmarco Tognazzi, Vanessa Incontrada, Elena Cotta, Francesco Pannofino, Alessandro Haber, Jonis Bascir, Eleonora Ivone
- Genere: commedia nera
- Durata: 89 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Fenix Entertainment
- Data d’uscita: 15 maggio 2021
“Ostaggi”, diretto da Eleonora Ivone, è una commedia nera, ricca di colpi di scena e fortemente realistica. Il film è tratto da un’acclamata pièce teatrale di Angelo Longoni, che ha scritto la sceneggiatura insieme alla regista.
Ostaggi: la trama
Un uomo, Marco, dopo aver rubato il portavalori di una banca, è braccato dalla polizia. Sentendosi senza via di scampo, oltre che criminale improvvisato, si rifugia in una panetteria dove prende in ostaggio i clienti: Ambra, Regina, Remo e Nabil. Ambra è un ex infermiera che ha deciso di diventare una prostituta autogestita e indipendente. Regina è una pensionata cardiopatica coraggiosa e nostalgica di quello spirito rivoluzionario di un tempo. Remo è l’aggressivo e scontroso dipendente della panetteria. Nabil è un venditore siriano prudente e saggio che parla per citazioni. Tra il commissario e la negoziatrice che cercano di arrestare il rapinatore e salvare tutti gli ostaggi, all’interno della panetteria si sviluppa un’insolita umanità che porta ognuno a tirar fuori il meglio e il peggio di sé.
Le dichiarazioni della regista Eleonora Ivone e di Angelo Longoni
“Ostaggi è una commedia che parla delle diseguaglianze economiche e razziali e dei conflitti esistenti nella nostra società. Un uomo è inseguito dalla polizia perché ha rapinato il furgone portavalori di una banca, fuggendo entra in una panetteria e prende in ostaggio, oltre al panettiere, gli avventori presenti: una vecchia signora, una prostituta e un siriano immigrato clandestino”, hanno dichiarato Eleonora Ivone e Angelo Longoni. “Nel negozio gli ostaggi e il carceriere offrono di sé stessi momenti comici e grotteschi ma anche tragici e dolorosi. Questa miscela crea situazioni divertenti ma anche di forte tensione”.
Trailer