É stato un innovatore e un precursore nel mondo della musica, ha sperimentato la sua arte nel cinema e nella pittura, ma soprattutto Franco Battiato ha aperto a molti una via di interpretazione della realtà, tanto da poter essere considerato un Maestro a 360 gradi.
Franco Battiato: maestro unico e insostituibile
Temevamo il giorno in cui avremmo dovuto annunciarlo, ma già da tempo c’era una grande preoccupazione sul suo stato di salute: il Maestro Franco Battiato ci ha lasciato, dopo una lunga malattia per la quale aveva imposto un’assoluta riservatezza, come del resto riservata e lontana dai riflettori è stata tutta la sua vita. É impossibile distinguere l’uomo dall’artista e dal ricercatore, ricercatore di verità e di un senso dell’esistenza che ha preso corpo dallo studio delle religioni, della musica e della filosofia e che dalle sue canzoni traspariva, attraverso testi criptici, intrisi di un senso profondo, ai più inafferrabile.
Franco Battiato è stato anche in grado di ripercorrere, con una musica sperimentale e parole evocative, momenti storici e di vita vissuta di “mondi lontanissimi“. La sua etica e la sua spiritualità non gli hanno mai concesso di scendere a compromessi con l’industria discografica, sebbene la sua forza innovativa e il suo stile unico sia stato sempre apprezzato dal suo pubblico che non lo ha mai lasciato, una volta entrato nel suo universo.
I brani di Battiato potevano – e possono – essere ascoltati, e addirittura ballati, da chiunque, soprattutto quelli più orecchiabili come “Centro di gravità permanente” o “Summer on a solitary beach“, ma anche laddove il senso potrebbe sembrare superficiale, sussiste un significato esoterico che si sostituisce a quello essoterico e che solo la conoscenza della sua formazione rende accessibile.
Il cinema di Franco Battiato
La sua incursione nella Settima Arte risale al 2003 quando dirige “Perduto Amor“, in cui il protagonista (forse lo stesso Battiato?) ripercorre la propria esperienza di adolescente in uno scenario siculo, sospeso tra reale e immaginario; per passare alla formazione artistica a Milano, e a quella personale grazie a un gruppo esoterico con il quale entra in contatto.
Passano due anni e Battiato si dedica a “Musicante” in cui aleggia la presenza di Ludwig van Beethoven e la sua esperienza di musicista.
Al di là delle altre esperienze in campo cinematografico, quel che ci ha lasciato Franco Battiato va oltre ogni esperienza artistica che sia musicale o di qualsiasi altra natura. Il Maestro ha sparso qua e là verità per chi le volesse cogliere, con la possibilità che possano costituire un ottimo bagaglio dal quale far uscire “consigli utili” per noi “che siamo angeli caduti in terra dall’eterno senza più memoria: per secoli, per secoli… fino a completa guarigione!”
Buon viaggio e buon nuovo inizio Maestro!
Per approfondimenti leggi la biografia:
Laura Calvo
18/05/2021