Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021 “A casa tutti bene – La serie”, ispirata all’omonimo film di successo di Gabriele Muccino. Il regista ha spiegato alla stampa le ragioni che l’hanno portato a realizzare questo lavoro, la dedizione e l’impegno che sono serviti per concretizzare l’idea originale. sarà possibile vedere la serie su Sky e Now a dicembre. Il regista ha anche dichiarato che si sta già lavorando ad una seconda serie.
Si inizia col chiedere a Gabriele Muccino quando è nata l’idea di realizzare una serie dal film.
“Questo film è stato l’unico film che, mentre lo giravo, gli attori con cui lavoravo dissero, prima che fossero ultimate le riprese, ‘perché non andiamo avanti e facciamo una serie, i personaggi sono tanto belli. Sentivo una forza propulsiva dei personaggi. Poi si è dimostrato impossibile pensare di tenere il cast originale, per gli impegni di ciascuno, allora abbiamo pensato di muoverci come si è fatto per altre serie. Ricreare un cast che avesse la capacità di non essere paragonato a quello originale, ma capace di ricreare quo spesso, nei miei lavori, fatto esordire degli attori, o fatto lavorare attori poco conosciuti. Con Francesco (Scianna) avevo lavorato in diversi cortometraggi, ne era prigioniero come in un incantesimo. Poi ebbi l’idea di proporlo a Laura Morante, con cui avevo già lavorato nel 2003 a “Ricordati di me”, e ne avevo un bellissimo ricordo. Abbiamo poi fatto tanti provini. Sono tornato dagli Stati Uniti da soli quattro anni, sono pochi per me per poter rimappare il sistema cinema Italia, tanti attori non li conosco. Simone (Liberati) l’ho visto in “Cuori puri” e ho pensato a lui per Paolo, gli altri interpreti li ho cercati uno ad uno, qualcuno ha fatto trenta provini, perché perfetto per il ruolo ma occorreva vedere se era in sintonia con chi avrebbe dovuto lavorare. il ruolo di Riccardo mmi è piaciuto subito, ma avendo un ruolo importante doveva andar bene anche con gli altri. Il personaggio di Sara è la continuazione lineare del personaggio del film, mentre a Paolo ho amplificato quello che nel film già c’era. Sarà poi tutto amplificato anche nella prossima stagione.”
Tanta curiosità sull’inserimento in “A casa tutti bene – La serie” di una componente thriller che nel film non c’era e sulla necessità di fare una serie da questo film e non da altri suoi lavori, che avevano comunque dei personaggi ugualmente definiti
“L’elemento del thriller, del crime, mi ha sempre intrigato, ma non l’ho mai potuto usare, sulla carta era molto pericoloso, ma poi ha funzionato bene. Riguardo poi il perché fare questa serie posso dire che poiché il film finiva con una fuga, con un finale crudo, severo, implacabile, la voglia di sapere come sarebbe stata la loro vita a Roma era stimolante. Sapere come stanno nelle loro case, cosa vivono, cosa sentono, scrivere il percorso dei personaggi fuori dell’isola è stato molto veloce per me, poi il team di Barbara Petronio ha rielaborato tutto. Mi sono talmente affezionato all’idea da non riuscire a staccarmi da questa creazione. Inizialmente dovevo dirigere solo due episodi, poi ho deciso di farli tutti. Io non volevo fare una cosa televisiva, non volevo cambiare linguaggio, renderlo convenzionale, e non avevo un altro regista che potesse somigliarmi. Avrei avuto bisogno di collaboratori, ma ho un linguaggio talmente elaborato e personale, volevo che anche la serie avesse quel linguaggio. Forse i primi piani sono più primi piani, perché il fruitore finale sta davanti al piccolo schermo.”
(work in progress)
Maria Grazia Bosu
21/10/2021