David Chase, ideatore della serie “I Soprano”, rimane vago sulla morte del protagonista Tony Soprano, nell’episodio finale della serie, del 2007.
Che fine ha fatto Tony Soprano?
David Chase è stato molto vago sul finale de “I Soprano” da quando è andato in onda nel lontano 2007 e ha deciso di essere ancora più vago a riguardo, in una nuova intervista con THR. Parlando di quel finale, Chase arriva fino al confine del “sì, è morto” e poi si allontana da esso, lasciandoci con lo stesso dubbio in testa che abbiamo dal 2007.
Tony Soprano interpretato dall’attore James Gandolfini, nell’ultimo episodio è con la sua famiglia in una tavola calda, “Don’t Stop Believing” dei Journey è nel jukebox e la scena mostra uno sconosciuto con una giacca riservata ai “membri”. Si sente suonare un campanello mentre la porta del ristorante si apre, Tony alza lo sguardo e lo schermo diventa nero per 10 lunghi secondi prima dei titoli di coda.
All’epoca questo finale è stato tradotto da alcuni spettatori come l’uscita di scena del protagonista. I dibattiti sul destino di Tony e sul fatto che la fine dello show sia stata effettivamente prefigurata sono rimasti confusi da allora.
Durante le sue interviste del 2018 per il libro “The Sopranos Sessions”, Chase ha dichiarato:
“Beh, avevo in mente quella scena della morte anni prima”.
Quando gli autori del libro gli hanno chiesto se si fosse reso conto di ciò che aveva detto, Chase ha semplicemente risposto “fottiti”. Ma quella dichiarazione è trapelata nel 2020, dopo di che David Chase ha affermato che non stava assolutamente parlando del finale della serie, ma di un finale diverso che aveva inventato e poi abbandonato.
Le ultime dichiarazioni di David Chase
Nel podcast di THR Awards Chatter apparso lunedì scorso, a Chase è stato chiesto di punto in bianco di quella dichiarazione trapelata.
Ecco come è andata la conversazione:
THR: È stato un lapsus?
Chase: Giusto. Era?
THR: Te lo sto chiedendo.
Chase: no.
Chase: La scena che avevo nel mio cervello non era quella scena. Né ho pensato di tagliare al nero. Ho avuto una scena in cui Tony torna da un incontro a New York in macchina. All’inizio di ogni spettacolo, veniva da New York nel New Jersey, e l’ultima scena poteva essere lui che tornava dal New Jersey a New York per un incontro in cui sarebbe stato ucciso.
Chase ha anche detto a THR che a un certo punto stava guidando vicino all’aeroporto e ha notato un piccolo ristorante quando ha pensato:
“Tony dovrebbe arrivare in un posto come quello”.
Lo sceneggiatore è ancora molto infastidito dal fatto che la gente volesse davvero vedere Tony che veniva picchiato.
Ha infatti sottolineato:
“Volevano sapere che Tony è stato ucciso. E ho pensato: ‘Dio, hai osservato questo ragazzo per sette anni e sai che è un criminale. Ma non dirmi che non lo ami in qualche modo, non dirmi che non sei dalla sua parte in qualche modo. E ora vuoi vederlo ucciso? Vuoi che sia fatta giustizia? Sei un criminale dopo aver guardato questa merda per sette anni.’ Questo mi ha infastidito, sì.”
Questa dichiarazione è la stessa cosa che David Chase disse all’autore Brett Martin nel 2007, ma vale la pena notare, che in realtà la gente voleva che Tony morisse ma si è semplicemente chiesta “Cosa diavolo è successo”.
E purtroppo, non possiamo ancora dirlo.
In uscita il film pre-sequel de “I Soprano”
Chase è recentemente tornato nel mondo de “I Soprano” per il film della Warner Bros, pre-sequel della serie, che uscirà il prossimo 4 novembre al cinema.
“I molti santi del New Jersey” si svolge tra gli anni ’60 e ’70, segue gli sconti violenti tra la comunità afro americana e quella italiana e tra i gangsters dei vari gruppi. Un giovane Tony appare nel film in un ruolo secondario, interpretato dal figlio del defunto Gandolfini, Michael.
Eleonora De Sanctis
03/11/2021