“Encanto”, il nuovo lungometraggio originale Walt Disney Animation Studios, arriverà nelle sale italiane il 24 novembre 2021. Tante le curiosità che i realizzatori hanno raccontato sulla produzione del film e sulle scelte effettuate in sede di scrittura.
Encanto: un film che indaga i rapporti familiari
“Encanto” esplora con delicatezza e brio un tema molto delicato, quello dei rapporti familiari. C’è una famiglia infatti al centro della narrazione, con tutte le problematiche relative ai rapporti interpersonali che questo implica.
“Abbiamo pensato che sarebbe stato meraviglioso raccontare una storia che non parlasse soltanto di due personaggi, ma di una grande famiglia allargata”, è quanto ha affermato il regista Byron Howard (regista premio Oscar® di “Zootropolis” e “Rapunzel – L’Intreccio della Torre”). “Volevamo celebrare le dinamiche complesse che caratterizzano le grandi famiglie e cercare di comprendere il loro funzionamento. Quanto conosciamo i nostri familiari? E loro quanto ci conoscono?”.
Il regista e sceneggiatore Jared Bush (co-regista/co-sceneggiatore di “Zootropolis”, sceneggiatore di “Oceania”) ha aggiunto: “È una storia incentrata sull’idea che le persone a cui siamo più legati, specialmente i nostri parenti, non riescono sempre a comprenderci pienamente. Allo stesso modo, spesso non mostriamo la nostra vera natura alle persone che amiamo, per molte ragioni diverse. La nostra storia è incentrata su una persona convinta che la sua famiglia non la capisca: nel corso del film, imparerà a comprendere la sua famiglia e poi anche se stessa”.
Mirabel e la magica famiglia Madrigal
“Encanto” racconta la storia di una singolare e meravigliosa famiglia, i Madrigal, che vive nascosta tra le montagne della Colombia, in una casa magica, in una città vivace, in un luogo meraviglioso e incantato chiamato appunto Encanto. Per magia ogni componente della famiglia ha un potere unico, che mette a disposizione di ogni singolo cittadino, per il benessere comune. Tutti tranne la tenera Madrigal, che quando improvvisamente vedrà vacillare tutto quello su cui si fondava l’equilibrio familiare, prende in mano la situazione e tenta di porvi rimedio, con le sue forze ‘non magiche’.
Howard ha spiegato che “Ogni volta che un bambino della famiglia compie cinque anni, nella casa si spalanca una porta da cui si può entrare in uno luogo incantato. Entrando in questo luogo, il bambino scopre quale sarà il suo ruolo all’interno della famiglia e in che modo potrà essere utile alla sua comunità”.
Mirabel rappresenta il nostro sentirci piccoli di fronte ai ‘supereroi’
“Mirabel è tutti noi”, ha affermato Bush. “È l’unica persona ordinaria in una famiglia composta da persone magiche e straordinarie. Molti di noi si sentono circondati da superstar e questo ci intimidisce: possiamo essere colpiti dalla sindrome dell’impostore. Indipendentemente da chi sei o da quali traguardi hai raggiunto, c’è sempre qualcuno che sembra più bravo o realizzato di te. Mirabel è l’unico personaggio con cui tutti possiamo identificarci”.
La co-regista e sceneggiatrice Charise Castro Smith (autrice della pièce teatrale “Feathers and Teeth”, sceneggiatrice di “The Haunting of Hill House”) ha affermato che “Mirabel è una persona accomodante che vuole compiacere tutti: non avendo ricevuto un dono, sente il bisogno di compensare. Si è sempre ripetuta di non avere alcun problema con la dinamica che si è creata nella sua famiglia, ma nel profondo non è così. Desidera un cambiamento. Il suo viaggio consiste nell’accettare il suo valore intrinseco e trovare il proprio posto all’interno di questa famiglia”.
Preghiere e magia radicata nella realtà
Il produttore Clark Spencer (produttore premiato con l’Oscar di “Zootropolis”, “Ralph Spaccatutto” e “Lilo & Stitch”, e presidente di Walt Disney Animation Studios) spiega che la storia di Mirabel ha avuto inizio molto tempo fa, quando la nonna Alma, in un tragico e disperato momento fa una preghiera, e la candela “rispose alla sua preghiera, assicurando ad Alma e ai suoi discendenti un rifugio sicuro in un luogo meraviglioso chiamato Encanto”.
“Encanto è un termine che talvolta viene utilizzato per indicare un luogo pieno di magia, in cui la spiritualità è amplificata e possono accadere cose magiche o straordinarie”, ha affermato Castro Smith. “È un luogo ricco di meraviglie naturali, in cui il paesaggio è pieno di possibilità magiche”.
Secondo Howard, non si tratta della tipica magia che siamo abituati a vedere: “Il nostro mondo è ricco di magia, ma questa magia è radicata nella realtà. Il realismo magico, il genere che ha ispirato il nostro film, è legato a emozioni ed eventi reali, ed è profondamente riflessivo e stratificato. Non rappresenta soltanto una risposta facile ai nostri problemi: rispecchia le esperienze della nostra vita quotidiana, mostrando personaggi che hanno successo e altri che sono in difficoltà”.
Encanto: una storia vera ammantata di magia
Bush ha concluso affermando che il loro obiettivo era quello “di rendere questi personaggi interessanti, come se stessimo raccontando la storia di una famiglia senza poteri, come se il loro mondo non fosse magico. Volevamo basarci su quegli archetipi familiari che tutti noi conosciamo, come la figlia perfetta, la roccia della famiglia, l’emarginato o la figlia che fa le scenate. In un certo senso, accresciamo queste caratteristiche e le trasformiamo in un potere magico”.
Il 60º lungometraggio Walt Disney Animation Studios è diretto da Jared Bush e Byron Howard, co-diretto da Charise Castro Smith e prodotto da Yvett Merino, p.g.a., e Clark Spencer, p.g.a. La sceneggiatura è firmata da Castro Smith e Bush. Lin-Manuel Miranda ha scritto e co-prodotto otto canzoni originali per il film; Mike Elizondo è il co-produttore delle canzoni, e Germaine Franco ha composto la colonna sonora originale di “Encanto”.
Maria Grazia Bosu
12/11/2021