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“La  persona peggiore del mondo” ora al cinema

Da questo weekend nelle sale italiane “La peggiore persona del mondo”, il film di Jachim Trier che ha incantato Cannes, dove la protagonista, Renate Reinsve, è stata premiata come migliore interprete femminile.

Il regista Joachim Trier parla del film che a Cannes ha convinto la stampa e il pubblico

la persona peggiore del mondo foto

“Ora che ho superato i quarant’anni e ho visto molti amici passare attraverso diversi tipi di relazioni, con il mio nuovo film volevo parlare d’amore e del compromesso tra come immaginiamo la nostra vita nel futuro e quello che diventa nella realtà. È così che ha cominciato a prendere forma il personaggio di Julie: una donna spontanea, convinta di poter cambiare la propria identità e il proprio destino, e poi costretta all’improvviso ad affrontare i propri limiti e quelli del tempo che scorre. La vita non ci dà possibilità infinite, eppure non posso fare a meno di fare il tifo per i sogni di Julie.”, ha affermato il cineasta norvegese.

“Girare un film sull’amore e chiamarlo “La persona peggiore del mondo” è ovviamente ironico. Quando si confronta con l’intimità e le relazioni sentimentali, Julie percepisce una sensazione di fallimento personale, quella appunto di essere la peggiore del mondo. Ma anche altri personaggi del film condividono con lei questo sentimento.”

Un film sull’amore e le sue difficoltà

la persona peggiore del mondo foto scena

“La  persona peggiore del mondo” ora al cinema

“Molto spesso, nei film romantici come nella vita, siamo spinti a pensare che incontreremo la persona giusta, come se esistesse una sorta di ‘essenza’ della persona giusta! È vero, puoi incontrare la persona con cui hai la giusta connessione, ma nella vita reale questo incontro può avvenire nel momento sbagliato. L’ho abbiamo sperimentato tutti. Julie deve accettare se stessa e imparare ad amarsi. Come direbbe Virginia Woolf, deve trovare “una stanza tutta per sé”, che è importante quanto una relazione ammirevole. È questa sua ricerca che crea un conflitto tra Julie e Aksel.

Parole di ammirazione per Renate Reinsve

“Uno dei motivi per cui ho girato questo film è stato Renate. L’ho scritto per lei. La conosco da dieci anni, da quando fece un piccolo ruolo in “Oslo, August 31st”. Questo è il suo primo film da protagonista e ha dato un contributo fondamentale nella definizione del personaggio di Julie. È un’attrice coraggiosa, che non ha paura di mostrare le sue imperfezioni e che possiede una combinazione unica di leggerezza e profondità.”

Maria Grazia Bosu

19/11/2021

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