Ischia Film Festival – La 20a edizione si terrà dal 25 giugno al 2 luglio nel Castello Aragonese di Ischia.
Sono otto le opere che si contenderanno il premio per il miglior lungometraggio della 20a edizione dell’Ischia Film Festival (www.ischiafilmfestival.it), in programma al Castello Aragonese di Ischia dal 25 giugno al 2 luglio 2022, con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC, della Regione Campania e della Film Commission Regione Campania.
Ischia Film Festival celebra il suo ventennale con un’edizione speciale
Con il fortunato format di sempre, che mostra il rapporto tra produzioni audiovisive e territorio, torna – dal 25 giugno al 2 luglio 2022 – l’Ischia Film Festival, celebrando il suo ventennale con un’edizione speciale “E come i regnanti partenopei del passato, i festeggiamenti avverranno in un Castello, quello Aragonese della famiglia Mattera, sede esclusiva dell’evento sin dalla prima edizione”, anticipa il direttore e fondatore del festival, Michelangelo Messina.
A inaugurare l’edizione un esclusivo gala di pre-apertura sabato 18 giugno, tra mostre, installazioni, film e ospiti internazionali. Il ventennale sarà presieduto da uno dei più importanti registi russi, Alexander Sokurov, insignito con il premio alla carriera dell’Ischia Film Festival. L’evento è sostenuto dalla Film Commission Regione Campania e dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.
«In linea con la mission del Festival, i film selezionati raccontano storie visceralmente legate ai luoghi dove sono stati ambientati. Inoltre per celebrare il ventennale del Festival tutte le sezioni competitive saranno costituite da anteprime per la regione Campania, molte delle quali sono poi anteprime nazionali o mondiali», ha spiegato il direttore artistico Michelangelo Messina. Gli 8 lungometraggi selezionati provengono da Belgio, Croazia, Iran, Italia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca e Turchia.
È ambientato alla fine della seconda guerra mondiale, il melodramma internazionale tratto dall’omonima opera di Hemingway, “Across the river and into the trees”, di Paula Ortiz, con Liev Schrieber (anche coproduttore), Matilda De Angelis e Laura Morante. Un colonnello americano di stanza in Veneto, traumatizzato e ammalato, si reca a Venezia per il weekend. Incontra la giovane contessa Contarini, che sta per sposare il rampollo di una famiglia ricca su insistenza della madre che vuole risolvere i problemi finanziari del casato. Tra il colonnello e la contessina è attrazione immediata, ma il destino di entrambi è già segnato.
Arriva dalla “Anatolian leopard”(anteprima italiana), di Emre Kayış. Lo zoo di Ankara sta per chiudere e trasformarsi in un parco a tema. Il direttore è e sfrutta la presenza di un raro leopardo dell’Anatolia per invocare lo stop alla riconversione. Metafora della resistenza alla modernità e alla volgarità, alla speculazione e all’affarismo.
“A Blue Flower” (anteprima italiana), di Zrinko Ogresta, racconta 48 ore nella vita di una donna divorziata, Mirjana, alle prese con una madre ingombrante e una figlia ribelle, un ex marito che torna a farsi vivo dopo anni e un amante che è anche il suo capo. Due giorni per tracciare un bilancio della propria esistenza, tra errori, rimpianti, incomprensioni. Sullo sfondo Zagabria, colta nei suoi aspetti più moderni e reali, non turistici.
Un uomo che si guadagna da vivere registrando e rivendendo suoni della natura, è il protagonista del film iraniano “Upupa” (anteprima internazionale), di Mehdi Ghazanfari. Una donna gli offre un bacio in cambio di cibo e altri beni di prima necessità. La trama è solo un pretesto in un esercizio formale che esprime il talento visionario del regista. Una metafora dell’esistenza, di un percorso destinato, come i suoni cancellati alla fine del “viaggio”, a dissolversi con il sopraggiungere della morte.
Candidato agli Oscar per il Portogallo, “The last bath” (anteprima campana), di David Bonneville è come protagonista una giovane suora, Josephina. In procinto di prendere i voti perenni, è richiamata alla vita laica dalla morte del padre e dalla necessità di adottare il nipote adolescente per evitare che vada in orfanotrofio. Nella casa sulle colline della regione di Porto rurale, il legame tra zia nipote e si tinge di sistemazione erotiche e incestuose.
Atmosfere metafisiche nel film ceco “Minuta věčnosti” (anteprima Italiana), di Rudolf Havlík. Un candidato cardiochirurgo deve eseguire l’intervento più difficile della sua vita: operare la figlia ventunenne per rimuovere una malformazione congenita al cuore. Dalla sala operatoria si passa al paesaggio mozzafiato e selvaggio di un’isola nordica, dove padre e stanno figlia compiendo un viaggio per riappacificarsi. Ma il viaggio è reale? E come è andata realmente l’operazione?
Il ritmo pacato di “Oltre le rive” (anteprima campana), di Riccardo De Cal, riflette il lento incedere del Piave. Lungo le rive del fiume si mescolano la memoria del passato, con la tragedia del Vajont, la bellezza selvaggia della natura e i sexy shop del presente. Luoghi, personaggi e storie di un angolo di Nord-Est lontano dai riflettori.
“The Yellow Queen – a road movie” (anteprima campana), di Lucio Arisci, è un documentario on the road su un tedesco senza patente che vende autobus dismessi in Africa. Un viaggio dalla Germania al Mali, attraversando le contraddizioni del Sahara occidentale, il rischio di rapimenti, l’estremismo islamico, le usanze locali, l’autenticità di un continente.
LUNGOMETRAGGI (film selezionati)
- Attraverso il fiume e tra gli alberi (Regno Unito, 2021) di Paula Ortiz
- Leopardo dell’Anatolia (Turchia, 2021) di Emre Kayış
- Un fiore blu (Croazia, 2021) di Zrinko Ogresta
- Upupa (Iran, 2021) di Mehdi Ghazanfari
- L’ultimo bagno (Portogallo, 2020) di David Bonneville
- Minuta věčnosti (Repubblica Ceca, 2021) di Rudolf Havlík
- Oltre le rive (Italia, 2021) di Riccardo De Cal
- The Yellow Queen – un road movie (Belgio, 2021) di Lucio Arisci
Mina Franza
18/05/2022