Recensione
Rapiniamo il Duce: in anteprima alla Festa del Cinema 2022 il film targato Netflix
Con “Rapiniamo il Duce” Renato De Maria scrive (a sei mani con Federico Gnesini e Valentina Strada) e dirige un film di finzione, dopo “Caterina Caselli – Una vita 100 vite”, il documentario presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021. Anche per questo suo ultimo lavoro, una produzione Netflix, il regista sceglie la vetrina della kermesse capitolina 2022. Il film narra di un gruppo sgangherato di ‘ladri’ che sopravvive a malapena in un contesto sociale complicato, tale è la fine della Repubblica di Salò. I nostri hanno niente da perdere e tutto da guadagnare, allora perché non tentare il colpo della vita rubando l’oro accumulato dal regime fascista in vent’anni di potere, prima dello spostamento in Svizzera del tesoro?
Borsa nera, torture da parte dei gerarchi a chi si opponeva al regime, resistenza coraggiosa, anarchici, una bella cantante, amori e dolori, tutto ruota attorno al grande colpo. Così, in un clima di costante pericolo, Isola, il nome d’arte di Pietro, un giovanotto cresciuto senza padre, interpretato egregiamente da Pietro Castellitto, organizza nei dettagli questa ‘Mission Impossibile” grazie alla quale poter cambiare vita.
“Rapiniamo il duce” ha un suo punto di forza nelle interpretazioni
Di disperati che sperano nel colpo della vita è piena la cinematografia, così come di uomini qualunque che insidiano la donna del ‘capo’, eppure, nonostante l’idea ala base del film non sia proprio originale, De Maria confeziona un film scoppiettante, dal ritmo sostenuto, che trasporta lo spettatore al centro dell’azione. Corse in macchina, sotterfugi, sparatorie, esplosioni (con effetti speciali decisamente realistici) e costumi particolarmente curati fanno da cornice ad una recitazione corale di primo livello, punto di forza del racconto.
Pietro Castellitto impersona con grazia questo giovanotto che gestisce la borsa nera locale e, assieme al suo manipolo di ‘eroi’, tenta, seppur a suo modo, di opporsi al male imperante. Bravissima Matilde De Angelis, la sua è un’interpretazione che riempie lo schermo, deliziosa nelle scene in cui riempie la sala con la sua intensa voce, mentre Filippo Timi è perfetto nei panni del sadico Borsalino. De Maria dirige anche sua moglie, Isabelle Ferrari, stavolta nei panni di una donna che deve vedersela con un marito assente, interessato ad una bellezza molto più giovane di lei.
E’ la colonna sonora a dettare il ritmo e segnare i momenti topici
Il film si muove tra il serio e il faceto, a tratti in maniera surreale, come la trama richiede, in un crescendo di tensione che non sfocia mai in vero dramma. “Rapiniamo il Duce” è un fumettone, nel miglior senso del termine, un film frenetico che sa prendere le giuste pause ‘affettive’, girato in modo esemplare da De Maria, che opta per inframezzare il girato con disegni e scritte, per presentare i protagonisti, vivacizzando il narrato.
Ma a farla da padrona è una colonna sonora avvolgente che detta i tempi della narrazione e palesa gli stati d’animo in maniera egregia. Le scelte musicali optano per testi noti che arricchiscono il girato fungendo da coprotagonista invisibile, scelte frutto di un intenso lavoro di ricerca nelle nostra musica dei decenni passati. Un film da vedere sul divano con patatine e coca.
Maria Grazia Bosu
Trama
Regia: Renato De Maria
Cast: Pietro Castellitto, Matilda De Angelis, Tommaso Ragno, Isabella Ferrari, Filippo Timi, Alberto astorri, Faccio Capatonda, Luigi Fedele, Coco Rebecca Edogamhe, Maurizio Lombardi, Lorenzo De Moor, Luca Lo Destro
Produzione: Italia, 2022
Distribuzione: Netflix
Data di uscita: 28 ottobre 2022
Rapiniamo il Duce: la storia
Milano, aprile 1945. La Seconda Guerra Mondiale volge al termine, e con essa la Repubblica di Salò. La città è in macerie. Isola (Pietro Castellitto) riesce a sopravvivere a malapena. Il giovane è innamorato segretamente della cantante del Cabiria, l’unico locale notturno rimasto aperto in città. Purtroppo sulla ragazza ha messo gli occhi Borsalino, gerarca fascista. E’ un uomo senza scrupoli, un torturatore spietato, innamorato perdutamente di Yvonne è disposto a tutto pur di averla. Isola e i suoi compari intercettano una comunicazione cifrata e scoprono che Mussolini ha nascosto il suo immenso tesoro proprio a Milano. Oro e preziosi si trovano nella cosiddetta ‘Zona Nera’, in attesa di essere trasferiti in Svizzera. Proprio lì il Duce e i gerarchi sperano di scampare alla cattura e alla forca. Isola non può lasciarsi sfuggire l’occasione della vita, e decide, coinvolgendo altri disperati, di mettere in atto un’impresa folle: rapinare il Duce.
Il film è una produzione Netflix, presentata in anteprima alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma 2022 (Sezione Grand Public). Disponibile sulla piattaforma dal 26 ottobre 2022 in tutti i Paesi raggiunti dal servizio. Renato De Maria torna al prodotto di finzione dopo “Caterina Caselli: una vita 100 vite”, dirigendo un nutrito cast di bravi attori, tra i quali c’è anche la moglie, Isabella Ferrari.
Trailer