The Lost King: un film che s’ispira ad una storia vera
Prendete una bella storia e dei bravi attori, a loro volta diretti da un grande regista, e avrete la ricetta giusta per realizzare un gran bel film.
“The Lost King” ricostruisce le particolari vicende che portarono nel settembre del 2012 al rinvenimento dei resti del re Riccardo III sotto un parcheggio nella città di Leicester. Al centro della storia troviamo Philippa, inquieta donna di mezza età, insoddisfatta della piega che hanno preso la sua vita familiare e il suo lavoro, quando la sua strada incrocia quella di Riccardo, ucciso nel 1485 nella battaglia di Bosworth Field, per la cronaca ultimo sovrano inglese a morire sul campo di battaglia.
Pochi personaggi storici del passato hanno avuto ‘cattiva stampa’ come Riccardo III, ultimo sovrano della famiglia dei Plantageneti, regnante in Inghilterra da oltre tre secoli, il quale oltre l’essere ucciso ebbe la sventura di essere sostituito da un membro di un’altra casata, quella dei Tudor. Il nuovo sovrano Enrico VII fece di tutto per dare legittimità alla sua ascesa al trono screditando il predecessore. Un secolo dopo, quando l’età elisabettiana raggiungeva il suo acme (ed Elisabetta I era pur sempre la nipote di Enrico VII), William Shakespeare nel suo “Riccardo III” fornì il ritratto definitivo dello sfortunato sovrano: gobbo, deforme, vile, spietato, assassino… Così Riccardo III passò alla storia e così rimase la sua considerazione fino ai nostri giorni. Addirittura non era inserito nella lista ufficiale dei sovrani inglesi. Riccardo III era considerato dalla Casa Reale un usurpatore, che avrebbe addirittura fatto assassinare due suoi nipoti, figli del fratello Edoardo IV, di cui una volta morto improvvisamente aveva preso il posto.
Un film ben costruito che intrattiene con brio
Sally Hawkins, la protagonista, ci regala un’altra interpretazione convincente, attorniata da un cast di ottimi attori, tra i quali spiccano Steve Coogan, il marito, e Harry Lloyd, the King in (quasi) persona, tutti ben diretti dal veterano Stephen Frears. Un film importante, che fa riflettere sulle mistificazioni dell’informazione, che può essere pilotata per interesse oggi come cinque secoli fa. Philippa, non avendo una preparazione specifica, viene dapprima snobbata, poi mal sopportata dagli archeologi dell’Università di Leicester, per essere infine scavalcata una volta trovata la tanto agognata sepoltura. Ringraziamo la caparbietà di Philippa Langley che, qualche anno dopo, ha favorito un processo di revisione storica che ha permesso, finalmente, l’inserimento di Riccardo III nella lista ufficiale dei sovrani inglesi.
Riabilitare un personaggio storico se ci sono le prove è doveroso
Rassicuriamo chi fosse preoccupato tout-court quando sente parlare di revisione storica, è sempre bene distinguere caso per caso. Se un personaggio storico è ben documentato c’è poco da revisionare, se invece, come nel caso presente, un attento ripasso delle poche fonti antiche, con la mente libera dalle speculazioni successive, anche se illustri, e dalla tradizione che ne è derivata, permette di avere un quadro più realistico di ciò che è avvenuto, è solo un bene per la Storia e per noi, che da quella Storia discendiamo.
Il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2022
Daniele Battistoni