Recensione
Il Maledetto: “Macbeth” secondo Giulio Base
È un film sorprendente “Il maledetto“, tredicesimo lavoro diretto da Giulio Base, presentato alla 19° Festa del Cinema di Roma. I regista porta in scena una rilettura assolutamente originale di uno dei drammi più cupi di Shakespeare. Il personaggio di Macbeth diventa Michele (Nicola Nocella) chiamato da tutti il pecoraro matto e affiliato alla Sacra Corona Unita. La moglie (Ileana D’Ambra), lo spinge a diventare boss, uccidendo quello vecchio. Come andrà a finire lo sappiamo tutti, visto e considerato che la storia de “Il maledetto” è fedelissima alla tragedia ma è ambientata ai giorni nostri in Puglia. Del resto, va ricordato che il regista ha esordito dietro la macchina da presa molti anni fa proprio con la versione televisiva del testo fatta da Vittorio Gassman. Quindi, in qualche modo è un ritorno alle origini.
Giulio Base racconta il potere usando come medium una tragedia classica
Arriva allo spettatore il messaggio lanciato da “Il maledetto”. La violenza e la lotta per il potere in fondo sono cose eterne. Quello che è cambiato nei secoli è solo il contesto. Così, un valoroso guerriero diventa un uomo debole e grasso manipolato dalla moglie zoppa e ambiziosa, dopo la morte del figlioletto neonato.
I clan rivali diventano eserciti che si combattono in agguati stile western in mezzogiorno di fuoco. Il bianco abbagliante dei paesaggi pugliesi è perfetto per le scene di sangue.
La reggia del re e della regina maledetti ospita banchetti cafoni stile “Gomorra”. La magia ha il suo ruolo importante, come nella tragedia, e si incarna nella figura cupa di una veggente cieca che ha sulla pelle la memoria dei suoi figli morti in faide di famiglia.
Il lavoro di Base è forte, diremmo quasi pulp. Il rosso domina come colore e spicca soprattutto in una scena topica con della carne servita ai protagonisti. La caduta nell’inferno e nel peccato di Michele è graduale e culmina in un finale che potrebbe ricordare quello di “Scarface”. Forse, proprio questo è l’unica nota stonata di una sinfonia perfetta nei tempi e nella melodia.
Straordinaria la performance di Nicola Nocella, che grazie alla sua fisicità diventa una maschera tragica e un guerriero atipico. Il sonoro prende forma in fischi lancinanti che accompagnano i dialoghi in dialetto pugliese stretto e la terra dove è ambientato è fotografata in modo straordinario, con paesaggi da sogni che fanno da perfetto contrasto con la brutalità e la violenza della storia.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Giulio Base
- Cast: Nicola Nocella, Ileana D’Ambra, Emanuele Pacca, Cinzia Clemente
- Genere: Drammatico
- Durata: 112 minuti
- Produzione: Italia, 2022
“Il maledetto” è un film presentato alla 17° Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, ispirato liberamente al “Macbeth” di Shakespeare.
Il maledetto: la trama
Michele Anacondia, chiamato da tutti il pecoraro pazzo, ha un ruolo molto marginale nella Sacra Corona Unita pugliese. Sua moglie, una donna zoppa che ha perso il padre in un agguato criminale, lo spinge a vendicarsi della morte del figlioletto. Da questo punto in poi, il timido e sofferente di stress post traumatico dopo varie missioni di guerra, diventerà un boss crudele. Tuttavia, come nel “Macbeth”, sia lui che la sua signora finiranno nella follia.
Il maledetto/ curiosità sul film
Giulio Base, oltre che regista cinematografico di talento, ha studiato alla Bottega Teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman, che lo dirige come attore al suo esordio ne “ I Misteri di San Pietroburgo”. Il suo primo film del 1991 “Crack” è tratto da un’opera teatrale fatta con Gian Marco Tognazzi diretta da Franco Bertini sul mondo della boxe. Base è di casa alla Festa del Cinema di Roma, dove negli anni ha presentato “Mio papà” nel 2014, “Bar Giuseppe” nel 2019. Nel 2020 avrebbe dovuto aprire la Festa con il suo film “Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma”, che a causa della pandemia di Covid-19 va in streaming su Rai Play il 27 gennaio 2021 in occasione della Giornata della Memoria.
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