Netflix deve affrontare una nuova sfida. Negli ultimi anni, le condizioni particolari avevano acceso la miccia per far “esplodere” il numero di abbonati. Ma già nel 2021 abbiamo visto prima scendere il ritmo di crescita del numero di abbonati, e poi arrivare a una recessione nel primo trimestre del 2022. Netflix, da gennaio ad aprile 2022, ha perso 200 mila abbonati.
Possibile che il gigante dello streaming a pagamento (o SVOD) sia entrato in una fase di crisi? Come è possibile?
Una competizione agguerrita
Bisogna certo constatare che dall’inizio dell’era dello streaming, in cui Netflix spadroneggiava, la situazione si è evoluta molto velocemente. In un mercato dapprima dominato, ora si sono fatti largo altri competitor molto agguerriti e con un grosso portafogli da mettere a disposizione.
Possiamo citare Prime Video, Disney+, per non parlare di Discovery+ o del più recente Paramount+. Ma ce ne sono molti altri.
E se prima Netflix si è basata su una strategia di marketing volta quasi esclusivamente all’acquisizione di nuovi utenti, ora che le persone cominciano ad avere una vasta scelta di fornitori di servizi a pagamento, si rende necessaria una nuova strategia. Altrimenti il fenomeno di abbandono dell’abbonamento per passare ad altro (chiamato churn) continuerà a crescere.
Rilancio nel gaming
Ecco che Netflix ha dovuto affrontare la situazione, per impedire il continuo calo di abbonati (si è vista costretta anche al licenziamento di 150 dipendenti). Ed ecco che si è lanciata nel settore gaming, con il lancio di parecchi giochi gratis pc e non solo, dato che l’attenzione sembra rivolta soprattutto al settore mobile.
Lascia o raddoppia? Raddoppio!
Infatti, il suo tentativo sembra essere quello di ricercare una maggiore fidelizzazione degli abbonati, anche (e forse, soprattutto) attraverso il gaming. La strategia, iniziata nel 2021, non sembra aver ancora avuto grande successo per il momento, con una percentuale di abbonati che utilizzavano i giochi inferiore all’1%.
Nonostante i risultati poco convincenti, Netflix non sembra affatto convinta a lasciar perdere e ammettere l’errore, e decide di puntare più decisamente sui giochi per smartphone e dispositivi mobili. Ecco che a marzo 2022 ha acquisito la società di produzione di giochi per mobile Next Games, alla (non) modica cifra di 65 milioni di euro. In questo modo, aumenta il suo catalogo giochi gratuiti per gli abbonati con l’obiettivo di offrire entro la fine del 2022 50 nuovi titoli. Ma non si ferma qui.
Progetti transmediali
Un punto interessante della strategia del colosso sembra essere quello di puntare alla transmedialità dei contenuti. Cosa significa? Per contenuti transmediali intendiamo contenuti che traggono ispirazione, ambientazione o storia da contenuti appartenenti a un altro media. Si può andare da una serie tv a un gioco o viceversa.
E pare che entrambe le direzioni interessino. Abbiamo visto infatti come nei titoli di giochi proposti vi siano giochi derivati da titoli famosi di cui Netflix possiede i diritti, come Stranger Things.
E sembra che vi sia una volontà di aumentare la produzione di titoli “tradizionali” (film e serie tv) tratti da videogiochi popolari. Basti pensare a Cyberpunk Edgerunners, la serie animata che ha avuto un grande successo, e lascia pensare che vi sarà altro spazio in futuro per esperimenti simili. Lascio un approfondimento sull’argomento su spaziogames.
È una strategia efficace?
La Borsa non sembra aver accolto molto positivamente il cambio di direzione degli investimenti del colosso. Gli investitori sono rimasti piuttosto scettici. Ma d’altro canto è anche vero che dall’inizio dell’implementazione dei videogiochi nell’offerta di Netflix, il numero di utenti che ha cominciato a utilizzarli è cresciuto.
E parlando più in generale, pare che l’attenzione del grande pubblico si stia sempre più spostando verso i mondi digitali interattivi (legati quindi all’universo del gaming, come Fortnite) e l’avvento del Metaverso non potrà che accelerare la corsa. Troverete un approfondimento interessante su agenda digitale.
Sul lungo periodo quindi, potrebbe anche rivelarsi una strategia efficace. In altri campi lo sviluppo delle franchise funziona, e bene. Quindi staremo a vedere.