Il coronamento della presupposta trilogia di “Magic Mike”, che vede il ritorno di Steven Soderbergh alla direzione e di Channing Tatum al ruolo iconico di Mike Lane, è una spensierata e divertente iniezione di testosterone. Un film che non fa rimpiangere i due predecessori, e che agli occhi di uno spettatore non maldisposto risulterà in definitiva un prodottino godibile e pienamente intrattenitivo.
Indice
Magic Mike – The Last Dance – tutte le informazioni
Trama
In questo terzo episodio del franchise omonimo ritroviamo lo spogliarellista Mike Lane (Channing Tatum) il quale dopo una lunga pausa e un affare fallito che lo ha lasciato in braghe di tela riducendolo a lavorare come barista nei locali di Miami, decide di salire nuovamente sul palco. Confidando in un colpo di coda a conclusione della sua carriera, “Magic” Mike si reca dunque a Londra assieme alla miliardaria Maxandra Mendoza (Salma Hayek), la quale gli fa un’offerta che Mike non può rifiutare. Il giovane stripper si ritroverà così ancora una volta a cercare di rimettere in piedi un gruppetto di talentuosi ballerini per un ultimo focoso show.
Crediti
- Tit. orig.: Magic Mike’s Last Dance
- Regia: Steven Soderbergh
- Cast: Channing Tatum, Salma Hayek, Ayub Khan-Din, Nancy Carroll, Caitlin Gerard, Jemelia George, Juliette Motamed, Vicki Pepperdine, Gavin Spokes, Nas Ganev, Ellen Marguerite Cullivan
- Genere: commedia
- Durata: 112 minuti
- Produzione: Stati Uniti, 2023
- Casa di produzione: Warner Bros. Pictures
- Distribuzione: Warner Bros.
- Data di uscita: giovedì 9 febbraio 2023
“Magic Mike – The Last Dance” è il seguito di “Magic Mike XXL” (2015), e va così ad aggiungersi alla saga omonima inaugurata nel 2012 da “Magic Mike“. Mentre il primo e il terzo hanno alla regia Steven Soderbergh, il secondo è diretto da Gregory Jacobs. Il soggetto di tutte e tre le pellicole prende spunto dalla reale esperienza vissuta da Channing Tatum, che da giovane lavorò come spogliarellista in un locale di Tampa.
Recensione
Mettersi a guardare un film come “Magic Mike – The Last Dance” con lo stato d’animo di chi si appresta a trascorrere circa due d’ore avendo la sola ed unica certezza di incorrere in un puro godimento visuale e null’altro è presumibilmente la maniera più indicata per approcciarsi a questo lavoro di Steven Soderbergh (già regista del primo capitolo della serie, l’originale “Magic Mike“, che vede la presenza oltre a Channing Tatum di un Matthew McConaughey esplosivo nel ruolo di Dallas, titolare di un night club).
Seppur smorzando un istante l’effetto devastatorio che ebbe il succitato primo dei tre, “Magic Mike – The Last Dance” rinnova comunque in modo vivacemente impertinente il tono sensuale così gradito al pubblico delle due puntate precedenti. Le danze muscolose e birichine di Tatum si rivelano ancora una volta risolutive nel fornire materia per un entertainment popolare e godurioso, e nonostante la sceneggiatura non sia la più profonda mai concepita (oltre a rivelare dei cliché romantici fin troppo bolsi) il racconto si segue con garantita disinvoltura.
Soderbergh dirige il film con quell’abilità tecnica che si è soliti riconoscergli, ma anche con sicurezza navigata e con inoltre una certa dose di vanità, andando a mano libera pur senza perdere mai il focus su storia e personaggi nemmeno per un secondo. Nonostante la realizzazione in punta di ciak, fiore all’occhiello della pellicola restano indubbiamente le performance dei due protagonisti principali: la chimica del duo adorabile Tatum/Hayek è fumante, e la loro interazione conduce infine a un climax emotivo entusiasmante, perfettamente incorniciato da un montaggio tambureggiante e snello.
“Magic Mike – The Last Dance” si deve ammettere contenga meno magia di quanto ci si sarebbe aspettati in relazione anche ai due lavori che lo hanno preceduto, e si deve ammettere quindi non superi in eccellenza ciò che è venuto prima, mancando forse di un pizzico di ispirazione ma anche della freschezza necessaria a sostenere il peso delle ambizioni iniziali. Tuttavia esso sembra essere abbastanza adeguato a far scaturire nel pubblico bizzarre fantasie sessual-amorose, le quali potrebbero non concludersi una volta terminata la proiezione. Come ha scritto qualcuno “in un’era decisamente senza sesso del cinema americano, Steven Soderbergh è ancora l’unico uomo abbastanza coraggioso da offrire al pubblico film orgogliosamente arrapati“.
Note di regia
Volevo che ci fosse una vera relazione al centro del film per la prima volta tra Mike e una donna. E volevo che quella donna fosse più potente di lui. Il personaggio di Max (interpretato da Salma Hayek Pinault) sembrava essere il veicolo perfetto per le discussioni che volevamo approfondire su uomini e donne, sulla fantasia, sul desiderio, sull’attrazione, sull’amore, sulla sessualità, sulla danza. Salma ci ha davvero spinto nel territorio perché è così impavida e intelligente. È stato divertente discutere con Salma. È impensabile se non fosse stata lì per essere una seconda voce. Lei dice: “Abbiamo questo spazio gigante, questo teatro fantastico, e tu sei bloccato a ballare su questa sedia”. E lei ha ragione, e lui deve accettarlo. Avremmo pensato di aver risolto una scena e lei l’avrebbe semplicemente fatta a pezzi. E io dicevo: “Qualcuno lo scriva”.