Biografia
John Travolta è un attore, cantante e ballerino statunitense, di origine italo-irlandese che deve molto del suo successo al film cult “La febbre del sabato sera” grazie al quale riceve una candidatura all’Oscar al miglior attore, ai Golden Globe e aggiudicandosi un National Board of Review; e a “Grease” ricevendo una seconda candidatura ai Golden Globe.
John Travolta, attore con “la febbre del sabato sera”
(Englewood, New Jersey 18 febbraio 1954)
Riuscire a riciclarsi due, tre, quattro volte ed essere sempre una star: questo significa chiamarsi John Travolta, attore eclettico e ballerino americano nato ad Englewood, nel New Jersey, il 18 febbraio 1954.
Simbolo del disco-movie anni ‘70, ora Travolta è una delle stelle riconosciute del planetario hollywoodiano, nonostante, recentemente, la prematura scomparsa del primogenito Jett (17 anni) gli abbia fatto decidere di staccare per un po’.
Figlio di Salvatore ed Helen Travolta, già a 16 anni John ha cominciato ad esibirsi, sul palcoscenico dello scantinato di casa, davanti alla propria famiglia. E quale miglior critico se non i parenti?
Gli inizi della straordinaria carriera d’attore
Ecco che superato il test casalingo, a 18 anni inizia la sua vera e propria carriera d’attore, esordendo nello spettacolo di off-Broadway “Rain”. Parte inquesto modo la figura leggendaria di John Travolta, ballerino formidabile che incanta sui set dei grandi musical dell’epoca, quelli che gli regalano fama mondiale. Dopo la prova nell’horror “Carrie – lo sguardo di satana” (1976), pellicola cult underground di Brian De Palma, Travolta prende parte a da “La febbre del sabato sera” (1977), film di stampo chiaramente musicale in cui passa alla storia per le sue performance, tanto da meritarsi due nomination ai Golden Globes, proprio mentre entra nella cronaca mondana per la sua relazione con l’attrice Diana Hyland, di diciotto anni più grande di lui (conosciuta sul set del film TV “The Boy in the Plastic Bubble”, 1976). A questo successo ne segue un altro, nel quale è in coppia con Olivia Newton-John. Si tratta di “Grease”, spettacolo teatrale errante portato nel 1978 sul grande schermo da Randal Kleiser. Quando la Hyland muore di cancro, John, sconvolto, si ributta nel lavoro, rifiutando numerose proposte che poi si riveleranno dei successi.
Inizia così la sua parabola discendente, all’apice della carriera, in cui si confronta con ruoli minori e produzioni a basso budget (“Urban Cowboy”, 1980, “Due come noi”, 1983, “Perfect”, 1985). Anche quando lavora con registi del calibro di Brian De Palma le cose non vanno diversamente, tanto che la seconda collaborazione col grande cineasta in “Blowout” (1981) è un pesante flop al box office. Nel 1983 Sylvester Stallone con “Staying Alive” fa rivivere, ma non con gli stessi esisti de “La febbre del sabato sera”, un Tony Manero molto più sbiadito rispetto alla prima prova. In un attimo una leggenda diventa comparsa da home video e nemmeno altri lavori come “Gli esperti americani” (1988), “Nella tana del serpente” (1991) e “Teneramente in tre” (1991) ne risollevano l’immagine compromessa. Periodo difficile quello degli anni Ottanta per il buon John, che però ha abbastanza talento e voglia di arrivare da non perdere la calma e che, copione sbagliato dopo copione, lentamente risale la china.
I successi anni ’90
Ecco così che alla fine del decennio ‘maledetto’, oltre a prendere il brevetto da pilota privato, arriva “Senti chi parla” (1989) e i suoi sequel “Senti chi parla 2” (1990) e “Senti chi parla adesso” (1993) e la sua figura un po’ stazzonata di bravo genitore con figlio (parlante) al carico trionfa ai botteghini, restituendogli credibilità e rilanciandolo sul palcoscenico internazionale. Questo periodo coincide anche con il matrimonio con l’attrice Kelly Preston (conosciuta nel 1988 sul set del film “Whisky & vodka –Cocktail d’amore”) celebrato, il 5 settembre 1991, da un ministro francese di Scientology (i due si sono dovuti risposare legalmente la settimana successiva). La coppia, oltre allo scomparso Jett, ha ancora una figlia dinome Ella Bleu, di quasi nove anni. Altra storia dunque per gli anni 90: infatti l’allora giovane promessa del cinema, tale Quentin Tarantino, gli affida il ruolo di Vincent Vega in “Pulp Fiction” (1994) e John non delude i fans. Capolavoro del cinema pulp, gran parte del successo il film lo deve proprio ai brillanti duetti tra Travolta (candidato agli Oscar) e il suo compare Samuel L. Jackson.
John Travolta torna ad essere Tony Manero versione killer e il suo cachet comincia a lievitare, oltre al fatto che non sbaglia più un colpo e diventa un’icona villain di pellicole spettacolari e/o thriller firmati da Hollywood e dintorni. È il caso de “Il rovescio della medaglia” (1995), la chicca “Get Shorty” (1995), “Phenomenon” (1996), i due filmissimi di John Woo “Nome in codice: Broken Arrow” (1996) e “Face/Off” (1997), oltre all’angelo caduto sulla terra “Michael” (1996), di Nora Ephron e “She So Lovely –Così carina” (1997) di Nick Cassavetes. Per Travolta, alla fine del millennio scorso, la vela del successo continua a gonfiarsi (considerando anche che balla al ricevimento di gala con Lady D), calandosi in interpretazioni struggenti come in “Mad City – Assalto alla notizia” (1997) di Constantin Costa-Gravas e ne “La sottile linea rossa” (1998) di Terrence Malick, o alternandosi professionalmente in ruoli di denuncia (“A civil action”, I colori della vittoria”, entrambi del 1998) e polizieschi d’autore (“La figlia del generale”, 1999). Nonostante la fama riacquisita John Travolta fa un altro passo falso con la supermega produzione da lui messa in piedi per promuovere il fantascientifico “Battaglia per la terra”, che si rivela un grosso flop (2000). È così che ripiomba nell’incertezza cinematografica con ruoli superflui come in “Magic Numbers” (2000) o “Unico Testimone” (2001), giallo di serie b. Fortuna per lui il suo volto da cattivone trova sempre spazio nelle sceneggiature e quindi viene scritturato per l’action tecnologico “Codice: Swordfish” (2001) di Dominic Sena, accanto ad Halle Berry e Hugh Jackman, e per “The Punisher” (2004). In “Basic” del 2003 torna al fianco di Samuel L. Jackson, mentre in “Una canzone per Bobby Long” (2004) dà il meglio di sé come anziano professore di letteratura che fa da chioccia all’astro nascente Scarlett Johansson. Nel 2005 lavora nel ruolo di Chili Palmer in “Be Cool” (2005), sequel di “Get Shorty”.
Dal dramma ai musical: il talento di John Travolta
Negli ultimi anni John Travolta si è messo alla prova con ruoli differenti come nel drammatico “Squadra 49” (2004), nel musical “Hairspray” (2007) e nel comico “Svalvolati on the road” (2007). Oggi John è un attore completo, eclettico, che continua a dare il meglio di sé sul set, trascinando con il suo entusiasmo anche gli interpreti più giovani. Dopo il lutto, lo vedremo tornare prossimamente sullo schermo, di sicuro più determinato che mai, con le seguenti pellicole: “The Taking of Pelham 123”(2009) di Tony Scott, e accanto al sempreverde Robin Williams in “Old Dogs” (2009).
Nel 2010, anno della nascita del suo terzo figlio, Benjamin, è in “From Paris With Love” e partecipa negli spot di Telecom Italia, al fianco di Michelle Hunziker. Nel 2012 lo ritroviamo nel film diretto da Oliver Stone “Le belve”. L’anno dopo invece è in “Killing Season” di Mark Steven Johnson al fianco di Robert De Niro: i due attori interpretano due ex soldati in lotta tra loro per la sopravvivenza.
Simone Bracci
Filmografia
John Travolta Filmografia – Cinema
- Il maligno, regia di Robert Fuest (1975)
- Carrie – Lo sguardo di Satana, regia di Brian De Palma (1976)
- La febbre del sabato sera, regia di John Badham (1977)
- Grease, regia di Randal Kleiser (1978)
- Attimo per attimo, regia di Jane Wagner (1979)
- Urban Cowboy, regia di James Bridges (1980)
- Blow Out, regia di Brian De Palma (1981)
- Staying Alive, regia di Sylvester Stallone (1983)
- Due come noi, regia di John Herzfeld (1983)
- Perfect, regia di James Bridges (1985)
- Gli esperti americani, regia di Dave Thomas (1989)
- Senti chi parla, regia di Amy Heckerling (1989)
- Senti chi parla 2, regia di Amy Heckerling (1990)
- Teneramente in tre, regia di Robert Harmon (1991)
- Shout, regia di Jeffrey Hornaday (1991)
- Nella tana del serpente, regia di Rod Holcomb (1991)
- Boris e Natasha, regia di Charles Martin Smith (1992) – cameo
- Senti chi parla adesso!, regia di Tom Ropelewski (1993)
- Pulp Fiction, regia di Quentin Tarantino (1994)
- Il rovescio della medaglia, regia di Desmond Nakano (1995)
- Get Shorty, regia di Barry Sonnenfeld (1995)
- Nome in codice: Broken Arrow, regia di John Woo (1996)
- Phenomenon, regia di Jon Turteltaub (1996)
- Michael, regia di Nora Ephron (1996)
- She’s So Lovely – Così carina, regia di Nick Cassavetes (1997)
- Face/Off – Due facce di un assassino, regia di John Woo (1997)
- Mad City – Assalto alla notizia, regia di Costa-Gavras (1997)
- I colori della vittoria, regia di Mike Nichols (1998)
- La sottile linea rossa, regia di Terrence Malick (1998)
- A Civil Action, regia di Steven Zaillian (1998)
- La figlia del generale, regia di Simon West (1999)
- Battaglia per la Terra – Una saga dell’anno 3000, regia di Roger Christian (2000)
- Magic Numbers – Numeri fortunati, regia di Nora Ephron (2000)
- Codice: Swordfish, regia di Dominic Sena (2001)
- Unico testimone, regia di Harold Becker (2001)
- Austin Powers in Goldmember, regia di Jay Roach (2002)
- Basic, regia di John McTiernan (2003)
- The Punisher, regia di Jonathan Hensleigh (2004)
- Una canzone per Bobby Long, regia di Shainee Gabel (2004)
- Squadra 49, regia di Jay Russell (2004)
- Be Cool, regia di F. Gary Gray (2005)
- Lonely Hearts, regia di Todd Robinson (2006)
- Svalvolati on the road, regia di Walt Becker (2007)
- Hairspray – Grasso è bello!, regia di Adam Shankman (2007)
- Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana, regia di Tony Scott (2009)
- Daddy Sitter, regia di Walt Becker (2009)
- From Paris with Love, regia di Pierre Morel (2010)
- Le belve, regia di Oliver Stone (2012)
- Killing Season, regia di Mark Steven Johnson (2013)
- The Forger, regia di Philip Martin (2014)
- Criminal Activities, regia di Jackie Earle Haley (2015)
- Nella valle della violenza (In a Valley of Violence), regia di Ti West (2016)
- Io sono vendetta (I Am Wrath), regia di Chuck Russel (2016)
John Travolta Filmografia – Televisione
- Squadra emergenza (Serie TV, 1 episodio) (1972)
- Difesa a oltranza (Serie TV, 1 episodio) (1972)
- A tutte le auto della polizia (Serie TV, 1 episodio) (1973)
- Nightmare, regia di William Hale (Film TV) (1974)
- Medical Center (Serie TV, 1 episodio) (1974)
- The Tenth Level, regia di Charles S. Dubin (Film TV) (1975)
- The Boy in the Plastic Bubble, regia di Randal Kleiser (Film TV) (1976)
- Mr. T and Tina (Serie TV, 1 episodio) (1976)
- The Tenth Level, regia di Charles S. Dubin (Film TV) (1976)
- The Boy in the Plastic Bubble, regia di Randal Kleiser (Film TV) (1976)
- I ragazzi del sabato sera (Serie TV, 95 episodi) (1975-1979)
- Basements, regia di Robert Altman (Film TV) (1987)
- The Drew Carey Show (Serie TV, 1 episodio) (2001)
- Fat actress (Serie TV, 1 episodio) (2005)
- Kirstie (Serie TV, 1 episodio) (2014)
- American Crime Story- serie TV, 10 episodi (2016-in corso)