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Creed III, perché Sylvester Stallone non è nel film: lo svela Michael B. Jordan

Creed III sarà il primo film della saga in cui non comparirà il personaggio Rocky Balboa. Il film è appena uscito nelle sale cinematografiche e la notizia che fa più scalpore riguarda proprio l’assenza all’interno del cast di Sylvester Stallone e del suo personaggio Rocky Balboa. Micheal B. Jordan, in una recente intervista ha spiegato le motivazioni di questa scelta. L’attore, nonché protagonista del film, ha deciso di prendere in mano il progetto assumendosi anche l’incarico di dirigere Creed III.

Micheal B. Jordan Sylvester Stallone

Micheal B. Jordan, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’uscita di scena del personaggio di Rocky all’interno della saga di cui è protagonista. Nonostante sia uno spin-off dedicato al personaggio Adonis Creed, la figura di Rocky e di Sylvester Stallone è risultata essere fondamentale per lo sviluppo psicologico e fisico del protagonista.

Creed III, perché Sylvester Stallone non è nel film: lo svela Michael B. Jordan

Come dichiarato dallo stesso attore nella recente intervista rilasciata a Hot 97, questo è il momento perfetto per far uscire di scena il personaggio interpretato da Stallone:

Sly e il DNA di Rocky è ancora presente in tutto il franchise. Non si può fare questi film senza quello spirito da underdog che ci connette tutti. Penso che quello che amiamo di questi film è che possiamo vedere qualcuno attraversare momenti molto difficili, ma in grado di risorgere dalle proprie ceneri e raggiungere nuove vette, ci connette tutti. Entriamo in sintonia con personaggi che possono fare lo stesso e questo è quello che abbiamo fatto con Adonis Creed.

Se nel caso del primo Creed il protagonista era ancora molto legato alle vicende di Rocky ed Apollo, nel secondo ha cercato di uscire dall’ombra del padre e del mentore, trovando una strada ben delineata anche per il futuro. In questo terzo capitolo ha sentito il bisogno di accogliere questa nuova sfida, mettere il film “tutto sulle spalle di Adonis”:

Voglio che Adonis stia in piedi sulle sue gambe. Per farlo, dobbiamo guardare al passato [e quindi a Damian ‘Dame’ Anderson, interpretato da Jonathan Majors, ndr]. Come sono stati quegli anni di trasformazione, quei traumi infantili che hanno plasmato Adonis oggi? Penso che lo spazio per questa storia riguardasse davvero Adonis Creed che va avanti con la sua famiglia. Questo è il modo in cui abbiamo sviluppato la storia.

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