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Galantuomini – Recensione

L’amore in Puglia ai tempi della Sacra Corona Unita

Regia: Edoardo Winspeare – Cast: Donatella Finocchiaro, Fabrizio Gifuni, Giuseppe Fiorello, Gioia Spaziali, Giorgio Col angeli,, Marcello Prayer, Lanberto Probo, Antonio Carluccio, Fabio Ponzo, Antonio Perrotta, Claudio Giangreco, Lorenzo Nicolì – Genere: Drammatico, colore, 100 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: 01 Distribution – Data di uscita: 21 Novembre 2008.

galantuominiIn concorso al Festival Internazionale del Film di Roma. Diretto dal giovane regista pugliese Edoardo Winspeare, “Galantuomini” è ambientato come i suoi precedenti lavori nella sua terra. Negli anni ’90 un giudice ritorna nel Salento, da dove è andato via tanti anni prima. Al funerale di un vecchio amico morto di overdose ritrova Lucia, di cui è sempre stato segretamente innamorato. Lei ha avuto un bambino dal delinquentello locale e a prima vista sembra passarsela piuttosto male.

In realtà, è diventata il capo del boss della Sacra Corona Unita, Carmine Zà. Le strade dei due vecchi amici s’incroceranno di nuovo drammaticamente per poi separarsi ancora una volta. Nel frattempo assisteremo ad una violenta guerra tra fazioni rivali, su cui indagheranno il giudice e il suo braccio destro Laura.

La storia parte dagli anni’70, quando la Puglia non era ancora stata toccata dal cancro della malavita organizzata e termina venti anni dopo con il crollo della Sacra Corona Unita. Gli attori si muovono tra paesaggi splendidi e foto in bianche e nero del tempo dell’innocenza oramai perso per sempre. I sentimenti, in primis l’amore, diventano sempre più forti via via che il film va avanti.

Personaggio centrale della storia è Lucia, interpretata da una splendida Donatella Finocchiaro, che l’onesto Ignazio e il violento Infantino si contendono. È una donna forte, capace di dominare in un mondo duro e machista come quello della mala. Ma è anche madre e femmina sensuale, che, seppur solo per un secondo, seguirà i suoi sentimenti e anche un po’ di pace.

La sua antagonista femminile è la donna di legge Laura/Gioia Spaziali che, prima di tutti gli altri, intuisce come il suo collega non sia neutrale nell’indagine in corso. Giuseppe Fiorello è il proprietario del piccolo bar del paese dove s’incontrano tutti. Appare violento e fragile al tempo stesso e destinato a cadere prima dei suoi compari.

Il galantuomo del titolo è un misurato Fabrizio Gifuni, che dovrà capire a sue spese che il suo piccolo mondo antico non esiste più. Intorno a loro, si muovono una serie di personaggi minori, che nel loro macchiettismo somigliano tanto ai piccoli bulli che in quegli anni s’incontravano nel Salento. Si tratta solo a prima vista di un film sulla Sacra Corona Unita, in realtà è un sorta di melò a ritmo di taranta.

Bellissimo il personaggio della Finocchiaro, che ben conosce le donne di mafia. Il suo crollo in fuga, dopo un sanguinoso agguato davanti ai fuochi d’artificio, è una scena che senz’altro resterà impressa al pubblico. Fiorello appare completamente trasformato nel ruolo di cattivo, assolutamente inedito per lui. Il film è prodotto da Fabrizio Mosca per la Acaba Produzioni e da Rai Cinema con il contributo del Ministero dei Beni Culturali e della Provincia di Lecce.

Ivana Faranda

Galantuomini – Recensione

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