Biografia
Regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore italiano, Pupi Avati ha prestato il suo talento per la regia al cinema italiano, all’interno del quale è riuscito ad affermarsi come maestro malinconico alla ricerca dei sentimenti.
Pupi Avati, il regista con ‘il cuore altrove’
(Bologna, 3 novembre 1938)
Si chiama Giuseppe Avati, ma per il cinema è Pupi, grande regista, sceneggiatore e produttore, nato a Bologna il 3 novembre del 1938.
Appartenente a una famiglia borghese, dopo la laurea in Scienze politiche presso l’università di Bologna, esordisce artisticamente come clarinettista, dal 1959 al 1962, nella Doctor Dixie Jazz Band. Lavora per un periodo, quello che lui stesso ha definito il peggiore della sua vita, come dirigente nella Findus Surgelati, per poi dedicarsi definitivamente al cinema, debuttando come regista nel 1968 in “Balsamus, l’uomo di Satata”, seguito da “Thomas e gli indemoniati” (1969) con Gianni Cavina, che sarà il suo attore feticcio.
A metà strada tra horror e sceneggiati tv
Non viene accreditato per aver collaborato alla sceneggiatura di “Salò e le 120 giornate di Sodoma” (1975) di Pier Paolo Pasolini, ma non passano di certo inosservati: “La mazurca del barone, della santa e del fico fiorone” (1975) al quale, oltre a Cavina, lavorano anche Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi e soprattutto “La casa dalle finestre che ridono” (1976), singolare horror, genere caro ad Avati per molto tempo, che diventa un vero e proprio cult. Poco amati sono i successivi “Bordella” (1976) e “Tutti defunti… tranne i morti” (1977).
Passa poi alla regia di sceneggiati per la tv con “Jazz band” (1978), in cui rievoca la storia della Doctor Dixie Jazz Band, e “Cinema!!!” (1979), con cui apre il tema de “la nostalgia dei ricordi”, riconfermato dal successivo “Una gita scolastica” (1983) con cui vince i Nastri d’Argento come Miglior Regista e Miglior Soggetto Originale.
Nel frattempo, nel 1980, si dedica alla sceneggiatura di “Macabro”, con cui Lamberto Bava esordisce alla regia. È ancora horror il successivo “Zeder” (1983), seguito da “Impiegati” (1984), “Noi tre” (1984) e “Festa di laurea” (1984), quest’ultimi due entrambi con Carlo Delle Piane, altro attore feticcio di Avati. Nel 1986 Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono e Alessandro Haber giocano a poker in “Regalo di Natale” che avrà un seguito otto anni dopo dal titolo “La rivincita di Natale” (2004).
Alla ricerca dei sentimenti nelle “Storie di ragazzi e ragazze”
Nel 1989 è membro della giuria al Festival di Venezia e ottiene il David di Donatello per la Miglior Sceneggiatura, oltre ai Nastri d’Argento per la Miglior Regia e Sceneggiatura con “Storie di ragazzi e ragazze”. Seguono: “Bix” (1991), “Magnificat” (1993), presentato al Festival di Cannes; “L’amico d’infanzia” (1994), l’horror “L’arcano incantatore” (1996) e “Festival” (1996) con cui vince il Nastro d’Argento come Miglior Regista.
Si dedica al drammatico “Il testimone dello sposo” (1998), alla commedia “La via degli angeli” (1999), per aprire il nuovo millennio con “I cavalieri che fecero l’impresa” (2001). Dirige Neri Marcorè ne “Il cuore altrove” (2003), film d’esordio di Vanessa Incontrada, con cui il regista ottiene il David di Donatello, e ne “La seconda notte di Nozze” (2005), per poi ritrovare elementi biografici in “Ma quando arrivano le ragazze?” (2005). Torna a lavorare con l’Incontrada ne “La cena per farli conoscere” (2006), per poi dedicarsi al thriller “Il nascondiglio” (2007).
‘Il ragazzo d’oro’ del cinema italiano: Pupi Avati
È bolognese l’ambientazione del drammatico “Il papà di Giovanna” (2008), con cui Silvio Orlando ottiene la coppa Volpi al Festival di Venezia, così come quella del rievocativo “Gli amici del bar Margherita” (2009). Dirige Fabrizio Bentivoglio e Francesca Neri in “Una sconfinata giovinezza” (2009) e, infaticabile, si occupa l’anno successivo, della decadenza della nostra società in “Il figlio più piccolo”, dove inaspettatamente Christian De Sica interpreta un ruolo drammatico. Al Festival del film di Roma 2011 presenta, in anteprima, “Il cuore grande delle ragazze” (2011). Dopo due anni di pausa, nel 2013, gira sei episodi della serie televisiva “Matrimoni” e lavora al drammatico “Un ragazzo d’oro” (2014), vincendo il premio come miglior sceneggiatura dell’anno al Montreal World Film Festival in Canada.
Fabiana Girelli
Filmografia
Pupi Avati Filmografia – Cinema
- Balsamus, l’uomo di Satata (1968)
- Thomas e gli indemoniati (1969)
- La mazurca del barone, della santa e del fico fiorone (1975)
- La casa dalle finestre che ridono (1976)
- Bordella (1976)
- Tutti defunti… tranne i morti (1977)
- Jazz band (1978)
- Cinema!!! (1979)
- Macabro (1980)
- Una gita scolastica (1983)
- Zeder (1983)
- Impiegati (1984)
- Noi tre (1984)
- Festa di laurea (1984)
- Regalo di Natale (1986)
- Storie di ragazzi e ragazze (1989)
- Bix (1991)
- Magnificat (1993)
- L’amico d’infanzia (1994)
- L’arcano incantatore (1996)
- Festival (1996)
- Il testimone dello sposo (1998)
- La via degli angeli (1999)
- Il cuore altrove (2003)
- La rivincita di Natale (2004)
- La seconda notte di Nozze (2005)
- Ma quando arrivano le ragazze? (2005)
- La cena per farli conoscere (2006)
- Il nascondiglio (2007)
- Il papà di Giovanna (2008)
- Gli amici del bar Margherita (2009)
- Una sconfinata giovinezza (2009)
- Il figlio più piccolo (2010)
- Il cuore grande delle ragazze (2011)
- Un matrimonio (Miniserie TV, 6 episodi) (2013)
- Un ragazzo d’oro (2014)
Pupi Avati Filmografia – Televisione
- Jazz band (Miniserie TV) (1978)
- Cinema!!! (Miniserie TV) (1979)
- Dancing Paradise (Miniserie TV) (1982)
- Accadde a Bologna (Documentario) (1983)
- Hamburger Serenade (Programma televisivo) (1986)
- È proibito ballare, diretta con Cesare Bastelli e Fabrizio Costa (Serie TV) (1989)
- Il bambino cattivo ( Film TV) (2013)
- Un matrimonio (Miniserie TV) (2013)
- Con il sole negli occhi ( Film TV) (2015)
- Le nozze di Laura ( Film TV) (2015)
- Il fulgore di Dony ( Film TV) (2017)