Biografia
Attrice italiana di teatro, cinema e televisione, Monica Vitti è una delle più grandi interpreti del nostro cinema, dal talento e verve unici, che l’hanno accompagnata nel corso di tutta la sua carriera, rendendola indimenticabile interprete della commedia all’italiana.
Monica Vitti, una grande attrice all”avventura’
(Roma, 3 novembre 1931 – Roma, 02 Febbraio 2022)
Monica Vitti, il cui vero nome è Maria Luisa Ceciarelli, è nata a Roma il 3 novembre 1931. La Vitti è considerata ancor oggi la quintessenza del cinema italiano, del quale è stata per molti anni una delle regine incontrastate.
Fra le attrici della sua generazione è una delle poche che è riuscita a passare da ruoli drammatici e autoriali a ruoli scanzonatamente umoristici o addirittura comici con una grazia e una leggerezza diventata nel tempo leggendarie.
Come molte attrici ha cominciato il suo apprendistato esordendo giovanissima in teatro. Secondo la leggenda una delle sue prima parti è stata, nel 1946, quella di una madre di famiglia di 45 anni (l’attrice ne aveva allora appena quindici).
Gli anni della gavetta a teatro
Sentendo il richiamo delle tavole del palcoscenico, la giovanissima Monica Vitti decide di darsi una formazione più completa seguendo i corsi della prestigiosa Accademia d’Arte Drammatica, fondata solo un decennio prima dallo scrittore Silvio D’Amico.
Monica si fa notare già durante il periodo all’Accademia e si diploma nel 1953, insieme al regista Luca Ronconi e ad altri futuri protagonisti della scena teatrale e cinematografica. Sul palcoscenico teatrale la giovane artista dà prova di versatilità passando dai ruoli shakespeariani più drammatici alle commedie di Molière.
All’inizio, come per molti altri, il cinema è solo un modo per guadagnare soldi facilmente fra una tournèe teatrale e l’altra. Già a metà degli anni Cinquanta interpreta piccole parti in commedie disimpegnate come “Ridere, ridere, ridere” (1954) o “Le dritte” (1958) dove recita accanto alle allora più note Sandra Mondaini e Bice Valori.
“L’avventura” sul set e nella vita con Michelangelo Antonioni
A scoprire che quel volto asimmetrico, capace di essere buffo, può esprimersi paradossalmente sulle corde della più intensa drammaticità è il grande Michelangelo Antonioni, che la sceglie come protagonista per il suo “L’avventura” (1960), con Gabriele Ferzetti. La lavorazione del film, per carenza di budget, scioperi delle maestranze e difficoltà logistiche, si rivela veramente avventurosa, ma il risultato permette a Monica Vitti di entrare nella leggenda del cinema. “L’avventura”, anche oggi considerato uno dei capolavori di Antonioni, vince il Premio della Giuria al Festival di Cannes. Con questo lungometraggio inizia un’intensa e scandalosa relazione amorosa fra l’attrice e il regista di quasi vent’anni più vecchio.
Nel corso degli anni Sessanta, la Vitti sarà la protagonista di alcuni fra i più bei film di Antonioni, a partire dall’esistenziale “La notte” (1961), dove recita con Mastroianni e Jeanne Moreau, all’angoscioso dramma dell’incomunicabilità di “L’eclisse” (1962), dove il suo partner è un giovane Alain Delon, fino a quello che probabilmente costituisce il vertice delle sue prove di recitazione drammatica, la parte di Giuliana nel drammatico “Il deserto rosso” (1964), che segna anche la fine della relazione con Antonioni.
La pausa Londinese, poi il ritorno alla commedia all’italiana
La metà degli anni Sessanta è un periodo di crisi per l’attrice, stanca di essere identificata nella musa dell’artista o nell’emblema della nevrosi femminile. Si trasferisce così nella Swinging London mettendosi a disposizione di Joseph Losey che la vuole come protagonista dello spionistico “Modesty Blaise, la bellissima che uccide” (1966), tratto da una serie a fumetti maliziosa e scanzonata. Il film ha poco successo, ma è stato in seguito recuperato come uno dei classici del “camp”.
L’esperienza di “Modesty Blaise” convince Monica a tornare alla sua vena originaria e a dedicarsi a tempo pieno alla commedia all’italiana. Film come “La ragazza con la pistola” (1968) diretto da Monicelli e “Amore mio aiutami” (1969), girato al fianco di Alberto Sordi, la consegnano alla popolarità di massa come una delle icone del cinema brillante italiano nel decennio successivo. Fra il 1968 e il 1979 colleziona ben cinque David come Miglior Attrice ed è l’unica a recitare in rapida successione con tutti i più famosi mattatori della commedia all’italiana, Gassman, Sordi, Giannini e Manfredi, riuscendo sempre a tenere testa a questi giganteschi e invadenti partner. Ancora oggi è possibile ammirarla in televisione in classici del genere quali “Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca” (1970) di Scola, “Teresa la ladra” (1972) di Brian Di Palma, “Polvere di stelle” (1973) di Alberto Sordi o “L’anatra all’arancia” (1975) di Luciano Salce.
Nel 1980, Antonioni la vuole un’ultima volta in un film drammatico per la TV, il tragico “Il mistero di Oberwald”, ispirato a un dramma di Cocteau. Nel film Monica interpreta una regina vedova e sola che si lascia assassinare da un anarchico.
L’esordio alla regia e il ritiro dalle scene
L’attrice, ormai considerata una delle più importanti dive italiane, fatica a trovare nuove sfide in un cinema asfittico e in crisi come quello dell’Italia anni Ottanta. Le commediole di Steno o Corbucci, pur gradevoli e ancora amate dal pubblico televisivo, non riescono ad arrivare ai livelli di graffiante comicità del decennio precedente, riducendosi un po’ a meccanica esibizione di bravura attoriale. Sono di questo periodo film come “Non ti conosco più amore” (1980), “Il tango della gelosia” (1981) o il drammatico “Io so che tu sai che io so” (1982).
Nel 1990, Monica Vitti esordisce come regista, sceneggiando e dirigendo “Scandalo segreto”, premiato con il David di Donatello come Miglior Esordio dell’anno, ma la maggior parte delle sue apparizioni nel corso degli anni Novanta sono ormai solo televisive. Nel 1995 riceve, a Venezia, il Leone d’Oro alla Carriera, annunciando poco dopo il suo ritiro definitivo dalle scene e dalla vita pubblica.
Monica Vitti ci lascia il 02 febbraio del 2022 dopo una lunga malattia.
Fabio Benincasa
Filmografia
Monica Vitti Filmografia – Cinema
Monica Vitti Filmografia – Cinema
- Ridere! Ridere! Ridere!, regia di Edoardo Anton (non accreditata) (1954)
- Adriana Lecouvreur, regia di Guido Salvini (1955)
- Una pelliccia di visone, regia di Glauco Pellegrini (non accreditata) (1956)
- Le dritte, regia di Mario Amendola (1958)
- L’avventura, regia di Michelangelo Antonioni (1960)
- La notte, regia di Michelangelo Antonioni (1961)
- L’eclisse, regia di Michelangelo Antonioni (1962)
- Le quattro verità, regia di Alessandro Blasetti, episodio La lepre e la tartaruga (1963)
- Il castello in Svezia, regia di Roger Vadim (1963)
- Follie d’estate, regia di Edoardo Anton (1963)
- Confetti al pepe, regia di Jacques Baratier (1964)
- Alta infedeltà, regia di Luciano Salce, episodio La sospirosa (1964)
- Deserto rosso, regia di Michelangelo Antonioni (1964)
- Il disco volante, regia di Tinto Brass (1964)
- Le bambole, regia di Franco Rossi, episodio La minestra (1965)
- Modesty Blaise – La bellissima che uccide, regia di Joseph Losey (1966)
- Le fate, regia di Luciano Salce, episodio Fata Sabina (1966)
- Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo!, regia di Francesco Maselli (1967)
- Ti ho sposato per allegria, regia di Luciano Salce (1967)
- La cintura di castità, regia di Pasquale Festa Campanile (1967)
- La ragazza con la pistola, regia di Mario Monicelli (1968)
- La donna scarlatta, regia di Jean Valère (1969)
- Amore mio aiutami, regia di Alberto Sordi (1969)
- Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca, regia di Ettore Scola (1970)
- Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa, regia di Marcello Fondato (1970)
- Le coppie, regia di Mario Monicelli e Il leone, regia di Alberto Sordi, episodi Il frigorifero (1970)
- La pacifista, regia di Miklós Jancsó (1970)
- La supertestimone, regia di Franco Giraldi (1971)
- Noi donne siamo fatte così, regia di Dino Risi (1971)
- Gli ordini sono ordini, regia di Franco Giraldi (1972)
- La Tosca, regia di Luigi Magni (1973)
- Teresa la ladra, regia di Carlo Di Palma (1973)
- Polvere di stelle, regia di Alberto Sordi (1973)
- Il fantasma della libertà, regia di Luis Buñuel (1974)
- A mezzanotte va la ronda del piacere, regia di Marcello Fondato (1975)
- Qui comincia l’avventura, regia di Carlo Di Palma (1975)
- L’anatra all’arancia, regia di Luciano Salce (1975)
- Mimì Bluette fiore del mio giardino, regia di Carlo Di Palma (1976)
- Basta che non si sappia in giro 1º e 3º episodio: Macchina d’amore, regia di Nanni Loy (1976)
- L’equivoco, regia di Luigi Comencini (1976)
- L’altra metà del cielo, regia di Franco Rossi (1977)
- Ragione di stato, regia di André Cayatte (1978)
- Amori miei, regia di Steno (1978)
- Per vivere meglio divertitevi con noi, regia di Flavio Mogherini (1978)
- Letti selvaggi, regia di Luigi Zampa (1979)
- Un amore perfetto o quasi, regia di Michael Ritchie (1979)
- Non ti conosco più amore, regia di Sergio Corbucci (1980)
- Camera d’albergo, regia di Mario Monicelli (1981)
- Il mistero di Oberwald, regia di Michelangelo Antonioni (1981)
- Il tango della gelosia, regia di Steno (1981)
- Io so che tu sai che io so, regia di Alberto Sordi (1982)
- Scusa se è poco, regia di Marco Vicario (1982)
- Flirt, regia di Roberto Russo (anche sceneggiatrice) (1983)
- Francesca è mia, regia di Roberto Russo (anche sceneggiatrice) (1986)
- Scandalo segreto (anche regista e sceneggiatrice) (1990)
Monica Vitti Filmografia – Televisione
- L’alfiere (miniserie TV) (1956)
- Questi ragazzi (film TV) (1956)
- Mont Oriol (miniserie TV) (1958)
- Il borghese gentiluomo (film TV) (1959)
- Le notti bianche (film TV) (1962)
- Les fables de La Fontaine (serie TV, 1 episodio) (1966)
- Il cilindro (film TV) (1978)
- Ma tu mi vuoi bene? (film TV) (1992)