Biografia
Attore canadese di origini danesi, Hayden Christensen tra successi internazionali e pellicole di spessore minore, divenuto una piccola leggenda per il ruolo di Anakin Skywalker in “Star Wars” (Episodio II e III) raccontato nella biografia a lui dedicata.
Hayden Christensen, l’antenato di Luke Skywalker
(Vancouver, 19 aprile 1981)
Il suo alter ego è Anakin Skywalker, appassionato difensore della giustizia nella saga “Guerre Stellari”. Nato a Vancouver il 19 aprile del 1981, l’attore canadese cresce a Toronto con la famiglia. Qui conquista per caso il piccolo schermo grazie al suo volto candido e pulito, adatto alla macchina da presa, che non passa certo inosservato quando accompagna la sorella sul set di uno spot delle Pringles. In seguito usa la sua bellezza, tipicamente cinematografica, in diverse pubblicità fino a diventare all’età di dodici anni uno dei protagonisti della soap opera canadese “Family Passions” (1993).
“Il seme della follia” di un esordiente Hayden Christensen, nei panni di Anakin Skywalker per George Lucas
Il debutto al cinema arriva nel 1994 con la partecipazione alla pellicola “Il seme della follia” di John Carpenter e al film d’azione “Street Law” di Damian Lee. Nel 1996 compare ancora sul piccolo schermo in “Titanic: una storia d’amore”, mentre negli anni successivi è impegnato al cinema nei film: “College femminile” (1998), “Freefall – Panico ad alta quota” (1999), “Il giardino delle vergini suicide” (1999) di Sofia Coppola, nel quale l’affascinante attore si distingue nettamente presso il grande pubblico, facendo breccia soprattutto tra le teenager.
Nel 2000 prosegue la carriera televisiva con “Un ragazzo contro” e “Horizon” (“Higher Ground”), serie di grande successo negli Usa e in Canada che gli conferisce la giusta notorietà anche in Italia, dove viene trasmessa nel 2002. Questa sua ultima performance sembra impressionare il regista George Lucas a tal punto da sceglierlo per il suo film “Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni”, nel ruolo di Anakin Skywalker, nonostante la concorrenza degli attori Leonardo DiCaprio, Paul Walker, Christian Blade, Heath Ledger, Charlie Hunnam e Ryan Philippe. A partire dal 2001, l’interpretazione di Sam Monroe ne “L’ultimo sogno” di Irvin Winkler gli vale importanti riconoscimenti: la nomination al Golden Globe del 2002 nella categoria Miglior Attore non Protagonista, il premio come Migliore Attore Giovane ai Movieline Awards nel 2001, premiato dal futuro amico e collega Ewan McGregor, ed il premio come Miglior Attore non Protagonista ai National Boards of Review Awards del 2002.
La carriera scintilla grazie alle “Star Wars”
In particolare quest’ultimo anno si rivela molto fortunato: l’uscita del secondo episodio della trilogia di “Guerre Stellari” ne diffonde la fama a livello internazionale mostrandolo all’altezza dei colleghi Ewan McGregor e Natalie Portman, con la quale si vocifera persino un flirt. Dal ruolo di Anakin giungono il Razzie Awards come Peggiore Attore non Protagonista, il premio come Migliore Attore Giovane al Festival del Cinema di Cannes, il Capri Hollywood Awards come Migliore Attore Giovane nel 2005. Sul set di “Star Wars” lavora accanto all’attore Ewan McGregor, nel ruolo del maestro Obi-Wan Kenobi, con il quale nasce grande affiatamento e complicità sia dentro che fuori dal set. Con lui condivide la passione per le moto e sembra riceverne ospitalità nel 2002 durante il suo impegno sui palcoscenici del West End londinese nella piece teatrale “This is Our Youth”, diretta da Kenneth Lonergan, con Anna Paquin e Jake Gyllenhaal. Nel 2003 è protagonista de “L’inventore di favole”, pellicola di Billy Ray candidata a due nomination nel 2004: Golden Globe e Indipendent Spirit Awards. Il film è applaudito dalla critica per le performance di Christensen, del collega Peter Sarsgaard e per l’argomento scottante sul giornalismo poco serio. Nel 2005 esce l’episodio finale di “Star Wars”: “Episodio III – La vendetta dei Sith”, nel quale l’attore nei panni di Anakin, personaggio buono, ne interpretare anche la parte malvagia.
L’ ‘anestesia cosciente’ del canadese
L’anno successivo con lo pseudonimo di Billy Quinn riveste i panni di Bob Dylan in “Factory Girl”, biografia di Edie Sedgwick, musa di Andy Warhol, affiancato da Sienna Miller e Guy Pearce. Del 2008 è “Jumper”, film di fantascienza in cui lavora accanto a Samuel L. Jackson, già incontrato sul set di “Guerre Stellari”, e all’attrice Rachel Bilson, sua compagna nella vita. Di questo film presiede a tre anteprime: al Festival di Dubai nel 2008, al Mit (istituto di tecnologia del Massachussets), insieme al regista Doug Liman, e all’eccezionale proiezione mondiale al Colosseo a Roma.
Nel 2007 lavora accanto a Jessica Alba, Lena Olin e a Terrence Howard, candidato all’Oscar, nello psico-thriller “Awake – Anestesia cosciente” di Joby Harold. Dello stesso anno è il film ispirato al “Decamerone” di Boccaccio, “Decameron Pie – non si assaggia… si morde!”, in cui interpreta Lorenzo de Lamberti accanto a Tim Roth. In seguito lavora in “Beast of Baatan” con Koji Yakusho, pellicola prodotta dalla sua stessa casa di produzione in società col fratello: la Forest Park. Nel 2008 esce “New York, I Love You”, sequel di cortometraggi ispirata a “Paris, je t’aime”, in cui incontra di nuovo l’ex-collega Natalie Portman. Il corto, di cui il giovane attore è protagonista, è diretto dal regista cinese Jiang Wene, con Andy Garcia e Rachel Bilson. Dallo stesso anno diventa il primo attore canadese a sponsorizzare il marchio Lacoste su desiderio dell’erede Renè Lacoste.
Del 2009 è il film di fantascienza “Quantum Quest: A Cassini Space Odyssey”, di cui alcune clips vengono presentate in anteprima nel 2009 al San Diego Commic-Con International, la più grande fiera annuale del fumetto. Nel 2010 esce “Takers” in cui lavora accanto a Matt Dillon e Paul Walker; debutta come doppiatore nel film d’animazione; è diretto da Brad Anderson nel film “Vanishing on 7th Street”, con John Leguizamo e Thandie Newton. Dopo quattro anni di assenza dagli schermi torna nel 2014 con “Outcast – L’ultimo templare” di Nick Powell, seguito nel 2015 da “90 minuti in paradiso“di Michael Polish e nel 2017 da “First Kill” di Steven C. Miller.
Elisa Cuozzo
Filmografia
Hayden Christensen Filmografia – Cinema
- Il seme della follia, regia di John Carpenter (1995)
- Street Law, regia di Damian Lee (1995)
- College femminile, regia di Sarah Kernochan (1998)
- Il giardino delle vergini suicide, regia di Sofia Coppola (1999)
- Freefall – Panico ad alta quota, regia di Mario Azzopardi (1999)
- L’ultimo sogno, regia di Irwin Winkler (2001)
- Star Wars Episodio II – L’attacco dei cloni, regia di George Lucas (2002)
- L’inventore di favole, regia di Billy Ray (2003)
- Star Wars Episodio III – La vendetta dei Sith, regia di George Lucas (2005)
- Factory Girl, regia di George Hickenlooper (2006)
- Awake – Anestesia cosciente, regia di Joby Harold (2007)
- Decameron Pie – Non si assaggia… si morde!, regia di David Leland (2007)
- Jumper – Senza confini, regia di Doug Liman (2008)
- New York, I Love You – Segmento Jiang Wen, regia di Jiang Wen (2009)
- Takers, regia John Luessenhop (2010)
- Quantum Quest: A Cassini Space Odyssey, regia di Harry ‘Doc’ Kloor (2010) – voce
- Vanishing on 7th Street, regia di Brad Anderson (2010)
- American Heist, regia di Sarik Andreasyan (2014)
- Outcast, regia di Nick Powell (2014)
- 90 minuti in paradiso, regia di Michael Polish (2015)
- First Kill, regia di Steven C. Miller (2017)
Hayden Christensen Filmografia – Televisione
- Family Passion, (Serie TV) (1993)
- Love and Betrayal: The Mia Farrow Story, regia di Karen Arthur (1995)
- Harrison Bergeron, regia di Bruce Pittman (1995)
- Titanic: una storia d’amore, regia di Richard T. Heffron (1996)
- Forever Knight, 1 episodio (Serie TV) (1996)
- Piccoli Brividi, 2 episodi (Serie TV) (1997)
- Real Kids, Real Adventures, 1 episodio (Serie TV) (1999)
- Hai paura del buio?, 1 episodio (Serie TV) (1999)
- Il famoso Jett Jackson, 1 episodio (Serie TV) (1999)
- Trapped in a Purple Haze, regia di Eric Laneuville (2000)
- Horizon, (Serie TV) (2000)