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Recensione “A Beautiful Life”: quando il potere della musica è più forte di qualsiasi difficoltà

A Beautiful Life è un film che affronta il tema della perdita attraverso la musica. Elliot, interpretato dall’attore e compositore Christopher, è un giovane pescatore con la musica nel sangue, letteralmente. È una passione infatti ereditata dai genitori, morti prematuramente e tragicamente. 

La trama del film si sviluppa in poco meno di due ore e racconta come la sofferenza, se da essa si esce più forti di prima, possa trasformarsi in una marcia in più per diventare ciò che si vuole, per compiere il proprio destino.

Recensione “A Beautiful Life”: quando il potere della musica è più forte di qualsiasi difficoltà

Quando si incontrano le persone giuste, si ha talento, non si ha paura di mostrarsi per quello che si è, le soddisfazioni arrivano. E questo accade sia sul piano professionale che personale. Il film, di produzione danese, racconta un po’ il sogno americano di emergere, ma con una delicatezza e un’emotività tipica dei Paesi nordici.

Indice

A beautiful Life – Tutte le informazioni

Il film a Beautiful life

Trama

A Beautiful Life è una pellicola che non parla solo di musica, ma anche di sentimenti e di traumi. Elliot (Christopher) è un giovane che fa il pescatore per arrivare a fine mese. Rimasto orfano da bambino, vive nella barca che era dei suoi genitori e coltiva la passione della musica. Le sue doti di compositore e artista vengono scoperte per caso, una sera in cui accompagna alla chitarra il suo migliore amico che vuole fare colpo su alcuni produttori discografici.

A colpire, però, non è Oliver (Sebastian Jessen), ma proprio il ragazzo della porta accanto. Quello che non pensa alla carriera musicale come a una seria possibilità, ma che ha un talento tale da brillare anche nella penombra. Saranno Susanne (Christine Albeck Børge), sua figlia Lilly (Inga Ibsdotter Lilleaas) e Patrick (Ardalan Esmaili) a credere in lui prima di chiunque altro. 

Crediti

  • Regia: Mehdi Avaz
  • Cast: Christopher, Inga Ibsdotter Lilleaas, Christine Albeck Børge, Ardalan Esmaili, Sebastian Jessen, Paw Henriksen, Jonathan Harboe, Jefferson Bond, Marie Askehave, Johan Wohlert
  • Genere: musicale, sentimentale, drammatico
  • Durata: 100 minuti circa
  • Produzione: Danimarca, 2023
  • Distribuzione: Netflix
  • Data d’uscita: 1° giugno 2023

Recensione

A Beautiful Life, la sofferenza fortifica (quasi sempre)

Voglia di riscatto, sofferenza per un’infanzia rubata, talento: sono queste le componenti che accomunano i personaggi principali di A Beautiful Life. Christopher è il protagonista, un ragazzo che dalla vita ha preso una delle batoste più grandi: ha perso i propri genitori in circostanze tragiche.

Lilly è una ragazza arrabbiata e delusa, apparentemente snob, ma c’è qualcosa che li accomuna più di quanto possano immaginare. Non è infatti il legame musicista-produttrice a tenerli uniti: c’è molto di più.

La sofferenza è uno dei fili conduttori del film, così come l’amore e il coraggio di lasciarsi alle spalle il proprio passato per accogliere il bello della vita senza timori. Anche Lilly, infatti, ha perso il padre da piccola (pure lui musicista) e incolpa la madre per il suo suicidio. In realtà, seguendo sino in fondo le vicende che raccontano le anime ferite dei protagonisti, si scopre che c’è qualcosa di non detto, di profondo e di più complesso.

La versione danese di A Star Is Born?

Il parallelismo con il capolavoro di Bradley Cooper, regista e attore, è quasi d’obbligo. A Beautiful Life, infatti, ricorda A Star Is Born, con una indimenticabile e talentuosa Lady Gaga (che si conferma un’ottima cantante, ma si scopre anche un’attrice sopraffina). Qui non è la storia d’amore fra una rockstar famosa e una cameriera dalla voce straordinaria ad appassionare gli spettatori, ma quella fra un giovane musicista e una produttrice discografica di talento. La sofferenza, però, la difficoltà di gestire il successo e la paura di rimanerne sopraffatti è qualcosa che accomuna entrambi i film.

La furia prorompente di due interpreti come Cooper e Lady Gaga non è nemmeno lontanamente paragonabile alla prova attoriale di Christopher e Lilleaas, ma in loro è apprezzabile la genuinità, la delicatezza e la dolcezza che emergono a ogni battuta, a ogni sguardo a ogni azione. L’atmosfera nordica della pellicola può a un primo acchito sembrare penalizzante, ma in realtà può rappresentare un valore aggiunto per chi apprezza la cifra stilistica danese.

A Beautiful Life, la bellezza emerge anche dalla cenere

Sono tanti i traumi con cui i protagonisti, a più livelli, devono fare i conti. L’invidia, la paura del successo, la solitudine e il timore di rimanere di nuovo feriti dalle vicissitudini della vita sono i sentimenti che emergono quasi subito. Il coraggio di non mollare, di affidarsi a chi dimostra di amarci, di seguire i propri sogni e di essere felici è la morale. 

Ed è alla fine, con la canzone colonna sonora di A Beautiful Life dall’omonimo titolo, che si comprende quanta forza si nasconde nell’animo ferito di chi ha subito le avversità della vita e finalmente decide di diventare artefice del proprio destino, mettendosi in gioco, in discussione e accettando il bello che il futuro può offrire e lasciandosi alle spalle tutto il marcio e la sofferenza.

Trailer

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