Uno dei maestri del cinema internazionale, oltre che nome imperiale del cinema giapponese, Akira Kurosawa è noto ai più per alcuni dei titoli che negli anni ’50 hanno segnato un cambio di passo nella storia del cinema del proprio paese, come “I sette samurai”, ad esempio.
Ma quali sono i migliori film di Akira Kurosawa che un appassionato di cinema dovrebbe assolutamente vedere allo scopo di conoscere meglio uno dei più grandi registi del cinema del secolo scorso?
Akira Kurosawa, i migliori film dell’imperatore del cinema
Molti conoscono il già citato “I sette samurai” del 1954, o quanto meno lo hanno sentito citare, anche per essere stato riproposto in chiave di remake ad Hollywood. Molti altri conoscono “La sfida del samurai” anche per essere stato l’ispiratore ufficiale del Cult nostrano di Sergio Leone, “Per un pugno di dollari“. Ovviamente, la storia del cinema è stata segnata anche da “Rashomon“, primo film nipponico a trionfare al festival di Venezia, vero e proprio capolavoro di narrazione intrecciata che scomponeva il suo snodo misterioso attorno ad un delitto, attraverso molteplici versioni di ricostruzione, per portarci a riflettere sul tema della (propria) verità.
Ma, al netto di questi tre grandi classici (o capolavori, per certi versi), quali sono altri titoli identificabili tra i migliori film di Akira Kurosawa che un cinefilo deve assolutamente vedere?
Il trono di sangue (1957)
Un guerriero samurai ha un incontro spirituale e scopre di essere destinato alla gloria, ma la moglie manipolatrice cerca di affrettare la profezia e gli ordina di uccidere il suo signore e prendere il suo posto.
Ispirandosi apertamente al Macbeth di Shakespeare in una chiave vicina al teatro Nò giapponese, un titolo di grande fascino nebuloso e magnetico, con un magistrale Toshiro Mifune. Probabilmente, tra i titoli imprescindibili del cinema di Kurosawa Akira.
La fortezza nascosta (1958)
Basterebbe pensare che questo film di fine anni ’50 è stato tra i modelli di ispirazione per Star Wars di George Lucas, per garantirgli gli oneri del recupero cinematografico.
In un Giappone feudale, dilaniato da conflitti interni, il generale Rokurota Makabe, a seguito della sconfitta e della morte del suo signore, deve portare in salvo, in territorio neutrale, la sedicenne principessa erede al trono e il tesoro dello stato – sbarre d’oro camuffate dentro rami secchi – necessario a finanziare la riscossa.
Un’avventura picaresca con leggere soffiate di azione e commedia.
“Kagemusha – l’ombra del guerriero” (1980)
Durante le lotte per la conquista del potere a Kyoto, nel Giappone del XVI secolo, il principe Shinge Takeda muore. Prevedendo la riscossa dei rivali, l’uomo in fin di vita chiede al fratello e al figlio di nascondere la sua morte.
Affiancato dal sostegno produttivo di Francis Ford Coppola e George Lucas, il film probabilmente più altisonante sul piano visivo del cinema di Akira Kurosawa, è un opus ambizioso e un po’ statico che mescola il dramma tragico da camera all’arioso film epico e politico, con delle pennellate di colore dalla bellezza pittorica che esplodono in alcune scene oniriche.
“Ran” (1985)
Dopo aver spartito l’impero fra i suoi tre figli, il vecchio feudatario Hidetora Ichimonji assiste allo scatenarsi di una guerra fratricida che porterà a conseguenze imprevedibili per tutta la prestigiosa casata.
Candidato a 4 premi Oscar, questa sorta di trasposizione del Re Lear di Shakespeare è un film elegante e sontuoso, dalla durata indubbiamente impegnativa (circa 3 ore), riscattate dalle scene di battaglia nella parte finale, tra le più belle viste nella storia del cinema.
“Sogni” (1990)
Il film, probabilmente più personale e in un certo senso autobiografico, uno degli ultimi film del maestro giapponese, è senza dubbio ascrivibile ai migliori film di Akira Kurosawa, anche per le sue intuizioni visive e per la sua capacità di variare di registro, dal visionario al malinconico, dal pittorico al crepuscolare, dall’agrodolce al sereno.
Una serie di otto racconti onirici nata dall’immaginazione del geniale regista giapponese, che induce a riflettere su varie tematiche, tra cui il rapporto tra uomo e natura e gli orrori della guerra.
Questi, dunque erano alcuni dei migliori film di Akira Kurosawa che un cinefilo dovrebbe assolutamente mettere nella sua watchlist se non li avesse ancora visti. Premesso che di un autore come il maestro giapponese, per passione e completezza, andrebbero visti tutti i film, anche quei pochi meno ispirati o meno imprescindibili.