Su Netflix da qualche settimana, “Invito a un assassinio” è un giallo messicano diretto da J.M Cravioto sulla scia di Agatha Christie, il quale tuttavia non sembra essere migliore di altri film simili. Anzi.
Indice
Trama
L’appassionata di true crime Agatha (Regina Blandón) è coinvolta nell’omicidio della ricca sorella Olivia (Maribel Verdú), eccentrica miliardaria, da poco lasciata dal quinto marito per una donna più giovane e deve scovare il colpevole in una villa piena di prestigiosi sospettati: Carlos, l’ex marito di Olivia che si è separato da lei a causa della depressione di cui soffriva dopo la morte della figlia adottiva Elisa; Sonia (Stephanie Cayo), che ha alienato Olivia quando le ha portato via Carlos e l’opportunità di finanziare il suo profumo; e Cary (Manolo Cardona), un attore ed ex compagno di Olivia. Dopo aver interrogato le persone coinvolte, analizzato la scena del crimine e tutti i segni lasciati dalla sorella, Agatha capisce che si tratta di uno dei giochi di Olivia, che voleva che risolvessero il mistero della sua morte. Determinata a esaudire l’ultimo desiderio della sorella, si rivolge al suo compagno, che si trova in città, per completare il puzzle.
Crediti
- Tit. orig.: Invitación a un Asesinato
- Tit. internazionale: A Deadly Invitation
- Regia: José Manuel Cravioto
- Sceneggiatura: Javier Durán Pérez, Anton Goenechea, Carmen Posadas
- Cast: Maribel Verdú, Stephanie Cayo, Regina Blandón, Manolo Cardona, Aarón Díaz, José María de Tavira, Paula Espinosa, Frank Maldonado
- Genere: Thriller, Commedia
- Durata: 92 minuti
- Produzione: Messico, 2023
- Casa di produzione: Perro Azul, Windsor Films
- Distribuzione: Netflix
- Data di uscita: venerdi 6 ottobre 2023
Recensione
Un po’ sull’anda di “Cena con delitto – Knives Out” del 2019, diretto da Rian Johnson e avente come protagonista uno stratosferico Daniel Craig, diversi registi si sono recentemente cimentati in pellicole di genere giallo, “alla Agatha Christie”, per capirci.
Epperò non tutte le ciambelle riescono col buco, e in effetti questo film messicano adattamento del romanzo omonimo di Carmen Posadas che parla – tanto per non sbagliarsi – di un misterioso omicidio non si può certo dire costituisca un invito stuzzicante alla risoluzione del caso. Si intrasente magari un umorismo abbastanza sottile che contribuisce a render “Invito a un assassinio” sporadicamente interessante. Ma questo non sembra bastare a far sì che lo spettatore sia sufficientemente invogliato a seguire col giusto entusiasmo e partecipazione l’evolversi della storia.
Ma soprattutto lo direzione di Cravioto non riesce – o vi riesce soltanto minimamente – a creare curiosità, ovvero l’elemento primario in lavori di questo genere, senza il quale ogni sforzo di catturare il pubblico risulterebbe fatalmente vano. Sembra quasi che la pellicola manchi di consapevolezza, che abbia un’idea abbastanza vaga sui dubbi da (pro)porre, su come si debba allestire la giusta tensione, o anche più semplicemente su come creare un interrogativo che si dimostri stimolante da investigare e conseguentemente risolvere.
Un cast discreto si trova poi a dover servire una trama abbastanza sfocata, dallo sviluppo macchinoso, il che non depone certo a favore di un film che non soltanto manca evidentemente di originalità, ma non dispone nemmeno né di suspense né di personaggi giusti per un giallo che si rispetti. A pensarci bene, comunque, un pregio forse questo film ce l’ha : dura poco.
Giudizio conclusivo
A differenza dei gialli ben riusciti, non sapendo utilizzare al meglio i topoi di genere “Invito a un assassinio” finisce per essere un lavoro poco funzionale, poco efficace e poco appassionante.
Note
[Carmen Posadas, autrice]
La mia è una storia che rende omaggio ai maestri della letteratura poliziesca inglese. per certi versi, è in contrapposizione alla moda dei romanzi nordici, soprattutto scandinavi, in cui manca del tutto il senso dell’umorismo. Ed è un peccato: è sempre bene cercare la complicità del lettore o dello spettatore attraverso il sorriso e la risata. Invito a un assassinio è una storia d’amore, di lusso e di morte, che usa l’ironia per far sì che chiunque la incontri sul suo cammino trascorra dei momenti lieti per decifrare il rebus dell’assassino. Ma non si limita a quello: fornisce anche dettagli e riflessioni su vari aspetti del mondo in cui viviamo, facendo satira su argomenti come l’eutanasia, il suicidio, i bambino sottratti alle madri e le adozioni. In più, ha una protagonista femminile e il che è una scelta voluta senza alcun dubbio: sebbene costituiscano il 50% della popolazione, le donne in letteratura sono quasi sempre trattate come personaggi secondari