Il film “Joker: Folie à Deux” ha sollevato interrogativi interessanti riguardo all’assenza di Batman nel suo racconto. Interpretato da Joaquin Phoenix, il personaggio di Arthur Fleck continua a esplorare temi complessi legati alla psiche umana e alla sua interazione con il mondo circostante, lasciando il noto supereroe nell’ombra. Questo articolo analizza la scelta del regista Todd Phillips di mantenere Batman al di fuori della narrazione e come ciò influisca sulla struttura narrativa del film.
L’assenza di batman: un’opzione consapevole
Il primo capitolo della saga, “Joker”, ha presentato un’approccio innovativo al personaggio del villan, rendendolo una figura complessa e sfaccettata, lontano dalla tradizionale rappresentazione del nemico di Batman. La decisione di non includere Bruce Wayne nel sequel “Joker: Folie à Deux” non è casuale, ma frutto di una chiara intenzione artistica. Todd Phillips ha esplicitamente dichiarato di voler mantenere il focus sulla psicologia di Arthur Fleck, evitando di mescolare la sua storia con quella del noto supereroe di Gotham City.
In un contesto in cui il pubblico è abituato a vedere il combattimento tra il bene e il male attraverso il prisma di Batman, quest’assenza mette in luce un aspetto interessante: la capacità del personaggio di Phoenix di sostenere la narrazione senza bisogno di una figura controbilanciante. Phillips ha dichiarato che l’inserimento di Batman sarebbe stato una distrazione, svuotando il film del suo significato più profondo. La scelta di non includere l’icona di Gotham ha permesso al regista di scavare più a fondo nella psicologia di Fleck e nel suo rapporto con Harley Quinn, creando un’ambientazione in cui il focus rimane su temi di follia e isolamento.
La relazione tra joker e harley quinn
La dinamica tra Arthur Fleck e Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga, risulta essere il fulcro emotivo di “Folie à Deux”. La rappresentazione della loro relazione è fondamentale per comprendere il mondo interiore del Joker. Mentre nel primo film il personaggio di Fleck era per lo più solo, nel sequel la presenza di Harley introduce un elemento di interazione e conflitto. La loro connessione non è solo romantica ma anche patologica, riflettendo un legame che nasce dalla continua ricerca di identità e di accettazione.
Il film si concentra sull’evoluzione di questa relazione, aggiungendo strati di complessità che affondano le radici nella fragilità psicologica di entrambi i personaggi. La sceneggiatura permette di esplorare come l’uno influenzi l’altro, dando vita a momenti di vulnerabilità e violenza. Questo aspetto rende l’assenza di Batman ancora più evidente; non si tratta solo di dualità tra bene e male, ma di una lotta interna tra le proprie demoni e gli affetti, rendendo il racconto più vicino a una tragedia personale che a un classico scontro tra eroe e cattivo.
Le implicazioni della scelta di todd phillips
La decisione di Todd Phillips di non portare in scena Batman ha suscitato svariate reazioni tra il pubblico e la critica. Sebbene alcuni tifino per un confronto tra i due personaggi iconici, ci sono elementi da considerare che evidenziano l’audacia della scelta. Il regista ha voluto allontanarsi dai tradizionali canoni dei film di supereroi per dare vita a un’opera che potesse affrontare temi più oscuri e complessi, incentrati sulla salute mentale e sull’alienazione sociale.
Questa scelta narrativa presenta anche un rischio: sebbene “Joker” e “Folie à Deux” si siano distinti per la loro originalità e per l’interpretazione profonda di Phoenix, il collegamento con l’universo DC è comunque presente, ma più come contesto culturale che come parte della trama. La mancanza di Batman potrebbe risultare sorprendente per i fan più tradizionalisti, ma potrebbe anche riflettere una nuova direzione per i film basati sui fumetti, dove i personaggi non devono necessariamente essere vincolati alle loro storiche rivalità.
L’esito verrà determinato dai riscontri al botteghino e dalla reazione del pubblico, ma “Joker: Folie à Deux” si propone di riscrivere le regole di come raccontare storie di supereroi, ponendo l’accento su esperienze interiori e sulle sfide della condizione umana, distaccandosi dagli schemi tradizionali.