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La struttura oscura degli Horcrux di Voldemort: dall’innocuo al potente

Nell’universo di Harry Potter, la creazione degli Horcrux rappresenta un atto estremo di ricerca dell’immortalità da parte di Lord Voldemort. Attraverso il frazionamento della sua anima, il mago oscuro ha tentato di garantirsi la sopravvivenza, anche a costo di distruggere vite innocenti. Questo sistema di protezione, però, si rivela vulnerabile con la distruzione di ciascun Horcrux. Questa analisi esplorerà gli Horcrux di Voldemort, ordinandoli dal meno significativo al più cruciale.

Il diadema di Corvonero: il pochissimo valore

Il diadema di Priscilla Corvonero è considerato uno degli Horcrux di minore importanza. Pur essendo un oggetto di grande rilevanza storica per la comunità magica, legato alla fondatrice di Hogwarts, per Voldemort è semplicemente un veicolo per nascondere un frammento della sua anima. Il diadema, noto per il suo potere di conferire intelligenza al portatore, viene distrutto da Harry Potter nella Sala delle Necessità durante la battaglia finale di Hogwarts, utilizzando una zanna di basilisco. Si noti che nel libro è Vincent Tiger a distruggerlo accidentalmente, mentre nel film l’incendio viene provocato da Gregory Goyle. La scarsità di collegamenti emotivi e di rilevanza strategica rende questo Horcrux il più trascurabile nel contesto del potere di Voldemort.

La struttura oscura degli Horcrux di Voldemort: dall’innocuo al potente

La coppa di Tassorosso: un cimitero di ricordi

La coppa di Tassorosso è un altro degli Horcrux creati da Voldemort, nascosta nella camera blindata di Bellatrix Lestrange in Gringott, reputata erroneamente come uno dei luoghi più sicuri. Sebbene miri a proteggere la sua anima, la coppa non possiede particolare valore personale per il Signore Oscuro, simile al diadema di Corvonero. Essa viene distrutta anch’essa da Harry Potter, utilizzando una zanna di basilisco, in un evento chiave nella trama di “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2”. La scelta di Voldemort di nascondere oggetti di valore legati alla storia di Hogwarts riflette la sua ossessione per il potere, dimostrando come egli consideri questi cimeli soprattutto come strumenti utili piuttosto che come oggetti di significato personale.

Il medaglione di Serpeverde: un relitto familiare

Il medaglione di Serpeverde rappresenta un legame diretto con la sua eredità familiare, essendo appartenuto al suo antenato Salazar Serpeverde. Tuttavia, il medaglione non è solo un simbolo; è anche una delle varie creazioni di Voldemort. È custodito in una grotta difficile da raggiungere, protetta da incantesimi complessi, ma viene sostituito da un falso grazie a Regulus Black, il quale, pentito dei suoi legami con Voldemort, si riconnette con la sua umanità. Harry, Ron e Hermione intraprendono un avventuroso viaggio per ritrovare il medaglione presso il Ministero della Magia, dove scoprono che esso si trovi attorno al collo di Dolores Umbridge. La sua corruzione psicologica su chiunque lo porti dimostra il potere insidioso di tale oggetto, fino a quando non viene distrutto da Ron Weasley con la spada di Grifondoro. Ciò sottolinea l’alto rischio insito nella sua natura, rispetto ad altri Horcrux passivi.

L’anello di Orvoloson Gaunt: un simbolo di potere e maledizione

L’anello di Orvoloson Gaunt rappresenta non solo un Horcrux ma anche un pezzo della storia familiare di Voldemort, avendo trascorso generazioni nella sua discendenza. Rubato da Tom Riddle dal suo zio Orfin Gaunt, questo anello porta con sé la Pietra della Resurrezione, uno dei Doni della Morte, rendendo la sua distruzione ancor più tragica. Sebbene Voldemort non si renda conto del potere occulto legato all’anello, il suo utilizzo come contenitore dell’anima si rivela fatale per Silente, che subisce una maledizione mortale dopo averlo indossato. Questo Horcrux viene distrutto dallo stesso Silente con la spada di Godric Grifondoro, un passo cruciale nella narrazione di “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, evidenziando come il potere maledetto di Voldemort si estenda oltre il semplice riferimento alla sua anima spezzata.

Il diario di Tom Riddle: la genesi del male

Il diario di Tom Riddle è il primo Horcrux che viene introdotto nella saga, utilizzato da Voldemort per perseguire il suo più grande desiderio: il ritorno alla vita attraverso la manipolazione di Ginny Weasley. Questo oggetto, in grado di comunicare e interagire con chi lo legge, segna il tentativo iniziale di Voldemort di garantirsi l’immortalità e di riportare la sua parte più giovane in vita. Il diario è distrutto da Harry con una zanna di basilisco durante gli eventi di “Harry Potter e la Camera dei Segreti”, rappresentando una delle prime vittorie da parte dei giovani protagonisti contro Voldemort. La natura di questo Horcrux riflette la follia del mago oscuro e il suo desiderio di rivalsa, rendendolo un pezzo fondamentale della sua storia.

Nagini: l’Horcrux vivente

Nagini, il serpente che accompagna Voldemort, è un Horcrux unico in quanto è un essere vivente. La sua connessione diretta con Voldemort le conferisce un ruolo chiave nel suo piano. Contrariamente agli altri Horcrux, che sono oggetti inanimati, Nagini è capace di attaccare e obbedire agli ordini di Voldemort, aumentando il livello di pericolo associato alla sua esistenza. La sua decapitazione da parte di Neville Paciock durante la Battaglia di Hogwarts segna un punto cruciale nella lotta contro Voldemort, ribadendo l’importanza di Nagini come parte integrante della sua strategia per l’immortalità.

Harry Potter: il settimo Horcrux inconsapevole

Il Horcrux più significativo è indubbiamente Harry Potter stesso. A seguito di un tentativo di omicidio da parte di Voldemort, parte della sua anima si lega a Harry, rendendolo inconsapevolmente un Horcrux. Questa connessione implica che Harry è in gioco nella battaglia finale contro Voldemort. Per sconfiggere definitivamente il Signore Oscuro, la vita di Harry deve essere in pericolo, culminando nel momento in cui Voldemort lo colpisce con l’incantesimo fatale nella Foresta Proibita. Tuttavia, anziché portare alla morte totale di Harry, la sua sopravvivenza segna un epilogo fulmineo del conflitto, rivelando che solo la parte dell’anima di Voldemort si distrugge, confermando così il destino intrecciato dei due.

Con questa analisi degli Horcrux di Voldemort, si pone una riflessione sul potere, l’ambizione e la mortalità all’interno del magico mondo creato da J.K. Rowling.

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