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Ali Abbasi critica il Trump International Hotel: un soggiorno deludente per il regista di “The Apprentice”

Ali Abbasi, nota figura del cinema iraniano, ha recentemente condiviso la sua esperienza di soggiorno al Trump International Hotel & Tower, in occasione della première del suo biopic “The Apprentice – Alle origini di Trump”. Questo film, che analizza gli albori della carriera imprenditoriale di Donald Trump, rappresenta un soggetto delicato e controverso, e il soggiorno del regista ha suscitato interesse per le sue dichiarazioni poco lusinghiere sull’hotel stesso.

Un soggiorno atteso e deludente

Abbasi ha scelto di pernottare nel prestigioso hotel newyorchese del 45esimo presidente degli Stati Uniti non solo per la comodità in vista della première, ma anche per un’interessante connessione con il tema del film. Durante una videochiamata su Zoom, ha descritto il suo arrivo e il primo impatto con la suite che gli è stata assegnata. Con un tono sarcastico, il regista ha affermato: “Mi sembra che sia il Trump International. Io sono ‘international’ e ho fatto un film su Trump. Credo sia un matrimonio perfetto”, ma la realtà delle sue aspettative si è rivelata ben diversa.

Ali Abbasi critica il Trump International Hotel: un soggiorno deludente per il regista di “The Apprentice”

Un’analisi della camera

Nel suo reportage visivo, Abbasi ha mostrato alcuni dettagli della camera, sottolineando come questi non rispondessero a quello che ci si aspetterebbe da una struttura così rinomata. “Non è davvero una lampada in stile Trump. È molto basic”, ha commentato, evidenziando la lampada bianca da terra e un pavimento che, alle sue osservazioni, non appariva impeccabile. Le prese elettriche, a suo avviso, apparivano sporche, e la suite stessa non sembrava all’altezza delle strutture di lusso che uno si aspetterebbe in un hotel di tale calibro.

Un cocktail di ironia e critica

Abbasi ha riconosciuto che la sua presenza al Trump International potrebbe essere interpretata come una strategia pubblicitaria, affermando: “Penso che dovrebbe essere qualsiasi cosa che aiuti il film. Se devo arrampicarmi sull’edificio, lo farò”. Tuttavia, il regista sembrava riflettere anche su un certo “piacere strano” che provava a trovarsi proprio sotto il nome di Trump mentre lavorava al suo manoscritto, una contraddizione che cattura l’essenza di un film inteso a esplorare e analizzare il personaggio complesso e controverso di Trump.

La trama di “The Apprentice – Alle origini di Trump”

Questo biopic si concentra sui primi anni dell’ormai noto tycoon e politico, interpretato da Sebastian Stan, quando muoveva i primi passi nel mondo immobiliare di New York. Al suo fianco, Maria Bakalova interpreta Ivana, la sua prima moglie, rendendo attuali i retroscena della sua ascesa imprenditoriale. La première del film è stata presentata in anteprima al Festival di Cannes, dove ha già destato speranze e timori riguardo alla reazione del pubblico e dell’entourage di Trump.

Le reazioni al film

Non sorprende che il film non abbia incontrato l’approvazione di tutti. Infatti, l’entourage di Trump ha già avvertito di possibili azioni legali, definendo il biopic una produzione di “spazzatura e finzione”. Ciò mette in evidenza le controversie legate alla figura di Trump e le sfide che Abbasi deve affrontare nel trattare un soggetto così divisivo, il quale continua a sollevare discussioni tra oppositori e sostenitori.

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