In un’epoca in cui le serie televisive sul tema degli zombie proliferano, ‘Generation Z‘ di Ben Wheatley si distingue per un approccio unico e originale. La trama ruota attorno a un convoglio militare che rovescia un carico letale di sostanze chimiche, causando una mutazione in una casa di cura per anziani. Tuttavia, non si deve confondere questa serie con i classici film di zombie: Wheatley promette un differente punto di vista su queste creature non morte.
Un’interpretazione alternativa degli zombie
Ben Wheatley, il regista noto per opere che sfidano i confini del genere, ha scelto di prendere ispirazione da ‘Dawn of the Dead‘ di George A. Romero, ma con un’importante deviazione. Secondo Wheatley, in ‘Generation Z‘ non si vedono veri e propri zombie, poiché gli anziani colpiti dalla sostanza chimica non sono completamente morti. L’intento è quindi quello di proporre una visione rinnovata di queste figure iconiche del cinema horror.
Il regista ha spiegato che, mentre la serie possiede l’essenza dei classici film sugli zombie, ha anche elementi presi dai film catastrofici degli anni ’70. Questo mix genera una narrazione in cui gli individui colpiti non risultano morti, ma si trovano in una sorta di limbo tra la vita e la morte. Wheatley definisce l’opera come più simile a ‘The Crazies‘, sempre di Romero, evidenziando come chi è sotto l’influenza della sostanza chimica agisca in modo erratico e violento, senza basarsi sulla tradizionale rappresentazione degli zombie.
Creature fameliche e caos urbano
Le “creature” protagoniste della serie presentano un aspetto familiare ma spaventoso, proprio come i classici zombie in cerca di carne fresca. Tuttavia, ciò che rende ‘Generation Z‘ unica è che questi personaggi non sono completamente inanimati, ma piuttosto abitanti che hanno sperimentato una metamorfosi psicologica e fisica. Il regista ha voluto rappresentare il terrore che si sviluppa in una comunità sotto stress, simile a quanto visto nel film ‘La città verrà distrutta all’alba‘.
Inoltre, la serie offre una riflessione sulla vulnerabilità e sull’impatto delle sostanze chimiche create dall’uomo sull’individuo e sul tessuto sociale. La trasformazione degli anziani, lungi dall’essere un semplice espediente horror, diventa simbolica di una società in decadenza, dove la connessione intergenerazionale è minacciata da forze esterne. Attraverso questa trama, Wheatley invita a riflettere sulle conseguenze delle crisi e sulle pratiche nocive che possono indebolire la coesione sociale.
Un cast di talenti
La serie si avvale di un cast variegato e di grande talento, con attori provenienti da progetti di successo. Lewis Gribben è tra i protagonisti, noto per la sua partecipazione in ‘Blade Runner 2099‘. Accanto a lui ci sono Jay Lycurgo, famoso per ‘The Batman‘, Sue Johnston, vista in ‘Downton Abbey‘, e Anita Dobson, che ha lasciato il segno in ‘Doctor Who‘. Completa il cast Chris Reilly, noto per ‘Slow Horses‘. Questo insieme di talenti promette di dare vita a un racconto avvincente, colmo di tensione e colpi di scena.
‘Generation Z‘, quindi, si presenta non solo come una serie horror ma anche come una riflessione sulla società contemporanea e le sue sfide, in un contesto di intrattenimento avvincente. Con le sue peculiarità e una storia intrigante, la nuova produzione di Wheatley si prepara a catturare l’attenzione degli spettatori.