Ennesima versione cinematografica della grande tragedia shakespeariana “Romeo e Giulietta” che non propone nulla di originale e merita soltanto per la magnifica ricostruzione storica
Regia: Carlo Carlei – Cast: Hailee Steinfeld, Douglas Booth, Paul Giamatti, Ed Westwick, Kodi Smit-McPhee, Christian Cooke, Lesley Manville, Sami Bradford, Laura Morante, Natascha McElhone, Stellan Skargaard – Genere: Drammatico, colore, 118 minuti – Produzione: Italia, Gran Bretagna, Svizzera, 2013 – Distribuzione: Good Films – Data di uscita: 12 febbraio 2015.
Sembra proprio che le decine di versioni realizzate, per il teatro quanto per il cinema, non spaventino i registi con la voglia di portare in scena la storia d’amore più famosa al mondo.
È così che anche il 2013 ha avuto il suo “Romeo e Giulietta”, per la regia di Carlo Carlei. A interpretare i due amanti, appartenenti alle famiglie rivali dei Montecchi e dei Capuleti, sono questa volta la star de “Il grinta” dei fratelli Coen, Hailee Steinfeld, e il britannico Douglas Booth, già visto a fianco di Miley Cyrus in “LOL – Pazza del mio migliore amico”.
Mettiamo subito le carte in tavola: ci troviamo di fronte a una pellicola inutile, che non aggiunge nulla a ciò che già abbiamo visto (e stravisto) sulla tragedia shakespeariana. Lo sceneggiatore Julian Fellowes realizza un adattamento molto fedele all’opera originale del XVI secolo: non solo la sinossi segue passo passo il testo di riferimento, ma lo script conserva, nella maggior parte dei casi, anche le parole scritte dal genio inglese. C’è chi potrà dire che sia giusto non modificare di una virgola Shakespeare, già perfetto così com’è; eppure una trasposizione a tal punto devota all’originale perde di significato. Gli autori mettono poco e niente di sé e l’opera finisce per scivolare addosso perché fin troppo nota.
Ad emozionare sono, al solito, gli splendidi testi di William Shakespeare, che non risentono minimamente del passare dei secoli. Entrambi i giovanissimi attori (19 anni lui, 14 lei), padroneggiano l’inglese arcaico tipico della tragedia, eppure non riescono a convincere fino in fondo. Se quel mix di dolcezza e vivacità posseduto da Douglas Booth permette al ragazzo di vestire bene i panni di Romeo, la scelta di Hailee Steinfeld nel ruolo di Giulietta non convince. Nonostante il talento, che indubbiamente possiede, il viso paffutello, dai lineamenti duri, poco si adatta a quello di una ragazza capace di stregare un giovane al primo sguardo tanto da sposarlo il giorno seguente. Lo stesso Carlo Carlei dà l’impressione di non credere completamente nei suoi protagonisti tanto da arrivare a coprire le loro interpretazioni nei punti più salienti della storia, come la famosa scena del balcone, con una colonna sonora invasiva, che prende il sopravvento e distrae.
Una lancia, però, va spezzata in favore della ricostruzione operata dal regista. “Romeo & Juliet” è forse la migliore versione cinematografica mai realizzata per quanto riguarda le scenografie e i costumi: girata realmente a Verona e Mantova, la storia dei due sfortunati amanti assume tutta un’altra dimensione. A differenza di molte trasposizioni precedenti, lo spettatore non ha affatto l’impressione di stare guardando uno spettacolo teatrale su pellicola; viene invece catapultato con credibilità nell’Italia cinquecentesca.
Corinna Spirito