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Transformers One: un soft-reboot per la saga iconica dei robottoni, al cinema dal 26 settembre

Con l’uscita di Transformers One, l’ottavo capitolo della celebre saga dei robot, il pubblico è chiamato a rivivere la storia delle origini di Optimus Prime e Megatron. Questo prequel rappresenta un tentativo di rinnovamento dopo sette film che, sebbene abbiano riscosso un grande successo commerciale, non sono riusciti a conquistare completamente la critica. Diretto da Josh Cooley, il film esplora un’epoca in cui gli Autobot e i Quintessenziani combattono per il dominio di Cybertron. Ma riuscirà questo film animato a convincere un pubblico sempre più esigente?

La caduta di Cybertron e l’ascesa degli eroi

Transformers One si presenta come un prequel non canonico, collocandosi in un universo parallelo rispetto ai precedenti film di Michael Bay. La trama si concentra sulla caduta del pianeta Cybertron e sull’evoluzione di Orion Pax, futuro Optimus Prime, e del suo amico D-16, che seguiranno percorsi diametralmente opposti. Questi due protagonisti, che all’inizio si mostrano come semplici robot minatori privi di capacità di trasformazione, incarnano percezioni fondamentali della libertà e del dovere.

Transformers One: un soft-reboot per la saga iconica dei robottoni, al cinema dal 26 settembre

Nonostante sia ovvio fin dall’inizio che Orion diventerà Optimus e D-16 Megatron, il film mantiene l’attenzione dello spettatore frammentando la loro amicizia in una tensione crescente. La trasformazione di questo legame in rivalità è ben delineata, risultando più avvincente della trama di azione standard del film. Infatti, la storia si snoda attraverso una serie di battaglie e esplorazioni che mettono in luce l’oppressione della razza Cybertroniana sotto i Quintessenziani, il popolo alieno che li ha costretti a ripararsi nelle miniere.

Nonostante alcune banalità narrative, il film riesce a proporre delle origini di personaggi convincenti. La caratterizzazione di Optimus e Megatron risulta comprensibile e solida, e l’attenzione dedicata alla loro evoluzione appare rilevante. Il film si impegna a esplorare le origini di Cybertron, la guerra che ha travolto la sua popolazione e concetti fondamentali come l’Energon e la Matrice del Comando. Questi elementi pongono le basi per un possibile rilancio dell’intera saga sul grande schermo, attirando un nuovo pubblico di appassionati.

Un’estetica controversa e la riduzione dei personaggi secondari

Se la trama di Transformers One non brilla per complessità, è sul piano visivo che il film incontra alcune difficoltà. Mentre le scene d’azione sono ben costruite e visivamente accattivanti, la resa grafica dei personaggi presenta gravi difetti. Lo stile, ispirato ai famosi giocattoli Hasbro, ha generato delle critiche per la rappresentazione plastica del metallo degli Autobot. La mimica facciale e i movimenti, a tratti imprecisi, non riescono a convincere completamente, e ciò rappresenta una nota dolente considerando l’affascinante contesto di Cybertron.

Il film è anche penalizzato dall’approccio superficiale nei confronti dei personaggi secondari. Per mantenere un minutaggio contenuto, la produzione ha scelto di sacrificare storie di fondo e profondità caratteriali, rendendo i personaggi stereotipati e poco memorabili. Ariel e B-127 risultano privi di distintività, limitando il loro impatto narrativo. L’effetto finale è un ensemble di Autobot che, pur essendo appellativi noti, appaiono ridotti a semplici figure di sfondo.

Tuttavia, Transformers One si impegna a svincolare la propria narrativa da una mera azione frenetica. La semplicità della trama permette di focalizzarsi su sviluppi e lore più stratificati. Un buon equilibrio tra azione e narrazione aiuta il film a catturare l’interesse del pubblico, pur non spingendo oltre i limiti del conosciuto.

Un pubblico giovane e una morale semplice

Transformers One è chiaramente orientato verso un pubblico giovane. L’atmosfera cupa di Cybertron è accompagnata da elementi comici e leggeri, mirati a intrattenere i più piccoli. La pecca si manifesta, però, nel modo in cui il film affronta alcune tematiche morali, presentandole in modo diretto e a volte reiterativo attraverso dialoghi piuttosto didascalici.

L’intento di attirare l’attenzione dei bambini si riflette nella leggera comicità presente in alcune sequenze, che purtroppo appare spesso forzata e poco pertinente. Questo crea una contraddizione nel tentativo di presentare una narrazione che, per tonalità e contenuto, tende a non soddisfare né gli adulti né gli adolescenti. La mancanza di coraggio nell’esplorare concetti più profondi e sfumati inficia il risultato finale, lasciando il film con una sensazione di incompletezza.

Nonostante ciò, il film riesce a intrattenere, soprattutto durante le sequenze di combattimento e corsa. I fan della saga possono attendersi un prodotto capace di regalare momenti di adrenalina e un senso di nostalgia, mentre i nuovi arrivati potrebbero trovare spunti interessanti per esplorare questo universo narrativo. Transformers One si propone, dunque, come un tentativo di rincare la formula consolidata, pur con i suoi limiti e le sue scelte coraggiose.

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