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Jeremy Strong parla dell’impatto emotivo di Succession e del suo ruolo in Kendall Roy

La serie Succession di HBO ha segnato un’epoca della televisione, affrontando complessità familiari e dinamiche di potere nel mondo degli affari. Uno dei protagonisti principali, Jeremy Strong, noto per il suo approfondito e intenso lavoro di recitazione come Kendall Roy, ha recentemente rivelato l’impatto emotivo e mentale che il suo personaggio ha avuto su di lui. In un’intervista con il Sunday Times, Strong ha aperto le porte della sua esperienza personale, discutendo le sfide e i tributi che il suo ruolo ha richiesto.

Il peso del personaggio di Kendall Roy

Jeremy Strong ha descritto il suo lavoro in Succession come un’esperienza che lo ha profondamente sconvolto. L’attore, che ha interpretato Kendall Roy nel corso delle quattro stagioni dello show, ha dichiarato di aver trovato difficile abbandonare completamente il personaggio. “Non è qualcosa che desidero ancora fare”, ha affermato Strong, sottolineando la complessità del suo ruolo e l’intensità emotiva a cui ha dovuto far fronte. Nonostante il successo ottenuto con il personaggio, che gli è valso un Golden Globe nel 2022 e un Emmy nel 2020, Strong ha ritenuto che il processo di incarnare un personaggio così complesso e tormentato abbia lasciato un’influenza profonda sulla sua salute mentale.

Jeremy Strong parla dell’impatto emotivo di Succession e del suo ruolo in Kendall Roy

Ultimamente, Brian Cox, il patriarca della serie, ha criticato il metodo di recitazione di Strong, osservando come quest’ultimo tendesse a rimanere nel personaggio anche al di fuori delle riprese. La differenza nelle tecniche di recitazione e nell’approccio ai ruoli ha aperto un dibattito tra i membri del cast, evidenziando le varie filosofie artistiche nel mondo della recitazione.

La ricerca di equilibrio attraverso la meditazione

In risposta alle difficoltà incontrate durante le riprese, Jeremy Strong ha rivelato di aver partecipato a un ritiro di meditazione silenziosa, descrivendo l’esperienza come “necessaria”. Questo momento di riflessione e recupero si è rivelato fondamentale per recuperare il proprio equilibrio e la serenità interiore, in un itinerario personale che ha richiesto tempo e comprensione. La meditazione è diventata per lui uno strumento per affrontare le sfide derivanti dalla sua carriera intensamente emotiva e dalla vita frenetica come attore di una serie di successo.

La consapevolezza di Strong riguardo alla propria salute mentale ha sollevato interrogativi sull’importanza di affrontare il benessere psicologico in ambito artistico, dove l’impegno emotivo può diventare opprimente. Il suo approccio alla meditazione riflette una crescente attenzione verso l’auto-cura tra attori e professionisti dello spettacolo, che spesso si trovano a fronteggiare pressioni considerevoli.

Il futuro di Jeremy Strong e i premi sul tappeto rosso

Oltre a riflettere sul suo ruolo in Succession, Jeremy Strong è anche al centro delle speculazioni su possibili nomination all’Oscar per il suo prossimo progetto. Interpreta il controverso Roy Cohn nel biopic The Apprentice – Alle origini di Trump, diretto da Ali Abbasi. Questo ruolo segna un’altra tappa significativa nella carriera dell’attore e potrebbe portarlo a ricevere ulteriori riconoscimenti per le sue abilità recitative.

Succession ha chiuso i battenti nel 2023, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le interpretazioni memorabili dei suoi attori e il dialogo che ha suscitato sul potere e sulla dinamica familiare. Il cast principale, tra cui Brian Cox, Hiam Abbass, Nicholas Braun, Kieran Culkin, Peter Friedman, Matthew Macfadyen, Alan Ruck e Sarah Snook, ha contribuito a rendere la serie un fenomeno culturale, che ha saputo riflettere le sfide contemporanee attraverso una narrazione incisiva.

Prodotto da Will Ferrell e Adam McKay e ideato dal creatore e sceneggiatore Jesse Armstrong, Succession è andato in onda in Italia su Sky Atlantic dal 2018 fino al 2023, diventando rapidamente un punto di riferimento per gli amanti della televisione drammatica. La realizzazione di una serie così sfumata e profonda non solo ha intrattenuto, ma ha anche ispirato una riflessione più ampia sul costo emotivo della recitazione e sul peso degli eroi e degli antagonisti delle storie contemporanee.

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