Un recitativo malinconico e vitale per raccontare la magia del Natale attraverso la musica, “Natale Fuori Orario”, il nuovo lavoro del cantautore Vinicio Capossela, diretto da Gianfranco Firriolo, si propone come un’esperienza che va oltre il semplice concerto. Con un’ambientazione futuristica e nostalgica, il documentario evoca i tradizionali concerti natalizi che hanno reso celebre il Fuori Orario, storico locale di Taneto di Gattatico, nella provincia di Reggio Emilia. Tra performance uniche e una riflessione profonda sul tempo, Capossela riporta alla luce un modo di celebrare le festività che si intreccia con la cultura e la storia musicale italiana.
Il rituale della tradizione natalizia al Fuori Orario
Dicembre, mese di feste e tradizioni, rappresenta ormai la consacrazione del concerto di Vinicio Capossela al Fuori Orario. Questa location è diventata un punto di riferimento per gli amanti della musica, trasformandosi in un autentico palcoscenico di emozioni e celebrazioni dal 1999. Immerso in un’atmosfera che unisce sacro e profano, il cantautore si esibisce con i suoi musicisti creando un’occasione imperdibile per migliaia di appassionati che ogni anno si ritrovano a vivere questo rituale. Dalle melodie dei brani natalizi reinterpretati in chiave rock’n’roll, alle esibizioni di magia, Capossela introduce un’esperienza multisensoriale che coinvolge tutti i presenti.
Nel suo “documentario travestito da film” intitolato “Natale Fuori Orario”, presentato al Festival del Cinema di Roma, Capossela offre una rielaborazione di quest’atmosfera magica in un contesto futuristico, ambientato nel Natale del 2047. Il film si trasforma così in una celebrazione non solo delle festività, ma anche della comunità che si è formata attorno a questo evento. Si tratta di un mondo andato in rovina, dove i riti delle feste sembrano dimenticati, e il concetto di celebrazione è ormai quasi scordato, riflettendo un presente che ha bisogno di riappropriarsi della gioia e dei valori comunitari.
Un viaggio nel tempo: tra realtà e finzione
Il docufilm segue le avventure di tre protagonisti: il Cantante , il Mago e il Gigante, che, a bordo di una Mercedes Benz bianca, si dirigono verso il Fuori Orario per recuperare il loro legame di amicizia, denominato “The Trinity”. A rendere il viaggio ancora più affascinante, a bordo della macchina c’è Frankie la Luce, il gestore del locale, che per l’occasione viene trasportato in una teca refrigerata, simbolo della bellezza che si preserva nel tempo.
Il film si snoda tra ricchezze musicali e storiche, con un importante uso di riprese dei concerti passati, che Gianfranco Firriolo ha sapientemente assemblato. Queste sequenze non solo celebrano il talento di Capossela, ma fungono anche da romanzo visivo, in cui ritroviamo la magia del burlesque, un tripudio di luci e colori, e la convivialità che contraddistingue ogni concerto. La musica diventa il collante di un viaggio che abbraccia una moltitudine di emozioni, facendo riemergere i ricordi di una tradizione che continua a vivere, nonostante le difficoltà del presente.
Riflessione sul presente e sul futuro della musica
“Natale Fuori Orario” offre una riflessione profonda sul tempo e sulla nostra contemporaneità. Vinicio Capossela, con la sua inconfondibile ironia e malinconia, riesce a catturare l’essenza di un periodo che può apparire difficile, mettendo in luce il valore della musica dal vivo come elemento di aggregazione e celebrazione. Il futuro descritto nel film non è solo un lontano domani, ma un richiamo a riconsiderare i significati delle nostre tradizioni e del modo di festeggiare.
Con un uso sapiente di elementi visivi evocativi e scenografie che sfuggono al tempo, l’opera di Firriolo si fa portavoce di una narrazione che abbatte i confini temporali. Passato e futuro si intrecciano, mentre i protagonisti condividono storie di Natali passati, creando un dialogo con il presente. Le visioni di una realtà aumentata metteranno in discussione i valori di un’umanità che sembra aver perso il contatto con celebrazioni che riunivano le persone.
L’invito finale di Capossela è un richiamo a custodire la connessione con le nostre radici e a riscoprire la bellezza dei legami interpersonali, attraverso la musica, l’arte e la gioia di stare insieme.