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Trasposizioni e differenze: cosa è cambiato per Daenerys Targaryen nella serie “Game of Thrones”

La serie “Game of Thrones,” ispirata ai romanzi di George R.R. Martin, ha affascinato milioni di spettatori in tutto il mondo. Tuttavia, la trasformazione di alcuni personaggi e delle loro storie ha suscitato discussioni tra i fan più accaniti. In particolare, la figura di Daenerys Targaryen ha subito molte alterazioni rispetto ai libri. Esploriamo cinque elementi significativi che sono stati modificati o eliminati durante la transizione dalla pagina allo schermo.

Gli occhi viola: un simbolo mancante

Uno degli aspetti più iconici di Daenerys Targaryen è rappresentato dai suoi occhi viola, un particolare distintivo della famiglia Targaryen, i cui membri sono noti per l’aspetto alterato dal sangue valyriano. Nella serie, questo dettaglio è stato completamente omesso. L’assenza di questi occhi, simbolo di nobiltà e potere, rappresenta una scelta deliberata per avvicinare il personaggio a una rappresentazione più realistica e meno fantasiosa.

Trasposizioni e differenze: cosa è cambiato per Daenerys Targaryen nella serie “Game of Thrones”

Inoltre, un altro cambiamento significativo riguarda l’età di Daenerys. Nei romanzi, la giovane è ancora un’adolescente quando viene promessa in matrimonio a Khal Drogo, mentre nella serie è stata interpretata da Emilia Clarke con una versione più adulta del personaggio. Questo ha contribuito a plasmare una narrazione in cui il pubblico può identificarsi più facilmente con la protagonista, ma ha anche alterato l’essenza della sua crescita.

Infine, un momento cruciale per Daenerys è la sua resurrezione sulla pira infuocata con i draghi neonati. Mentre nella serie emerge illesa e potente, nei libri il suo corpo subisce gravi ustioni e i suoi capelli vengono distrutti dal fuoco. Questo dettaglio chiarisce che il cammino verso la potenza e l’autorità è più complesso di quanto si presenti nel racconto televisivo.

Le visioni di Daenerys a Qarth

La rappresentazione di Daenerys nei suoi incontri a Qarth subisce un’altra sostanziale modifica. Nei romanzi di George R.R. Martin, la sua entrata in città avviene in modo pacifico, senza necessità di minacce o violenza. In contrasto, la serie TV opta per un approccio più drammatico, mostrando la giovane che usa il potere intimidatorio per ottenere l’accesso.

Un aspetto che è stato completamente rimosso dalla serie riguarda le visioni che Daenerys ha nel corso della sua avventura. Nei libri, ha sogni profetici che coinvolgono il suo fratello Rhaegar e la profezia del “Principe che fu promesso”, una parte fondamentale della sua storia e del suo destino. Tale omissione nella serie limita la comprensione del pubblico sul peso delle sue scelte e sulle possibilità future, sostituendo pronte visioni con un’immagine molto più ristretta del suo potenziale.

Inoltre, i dettagli sulla Casa degli Immortali e sulla sua importanza nella crescita del personaggio di Daenerys vengono semplificati, lasciando in ombra la ricchezza narrativa originale. Il processo di trasformazione delle visioni da elementi fondamentali a mere apparizioni visive ha contribuito a modificare la percezione e la profondità del personaggio.

Un rivale inaspettato: Young Griff

All’interno della trama complessiva, il status di Daenerys come ultima discendente Targaryen è ampiamente accettato nella serie TV, soprattutto dopo la morte del fratello Viserys. Tuttavia, nei romanzi, il suo status viene messo in discussione da un personaggio noto come Young Griff, presunto Aegon Targaryen, figlio di Rhaegar ed Elia Martell. La sua affermazione di diritto al Trono di Spade presenta una sfida importante per Daenerys che non è presente nello show.

Questo aspetto della narrativa contribuisce a delineare una Daenerys più vulnerabile e complessa, la cui sanità mentale potrebbe essere influenzata dalla lotta di potere attorno a lei. Anche se nella serie TV viene accennato a un altro discendente Targaryen, Jon Snow, la storia di Young Griff e il suo impatto su Daenerys creano una dimensione complessa che resta in gran parte inesplorata nella trasposizione televisiva.

Quentyn Martell e il legame perduto con i draghi

Un altro esempio di differenze significative si trova nella storia di Quentyn Martell e la sua interazione con Daenerys. Nei romanzi, questo nobiluomo tenta di addomesticare uno dei draghi di Daenerys, Rhaegal, sfruttando il suo legame di sangue, anche se, tragicamente, il tentativo termina in disastro con la morte del giovane Martell a causa di gravi ustioni.

Nel mondo di “Game of Thrones,” Quentyn Martell non appare, e il suo ruolo viene affidato a Varys, il quale media un’alleanza tra Daenerys e Dorne attraverso Ellaria Sand. Questa semplificazione dei rapporti tra i personaggi ha tolto spessore alla rappresentazione delle complessità politiche e relazionali delle varie case, che sono invece dettagliate nei romanzi.

Le dinamiche di potere tra le varie famiglie e l’alleanza strategica che Quentyn avrebbe tentato di costruire offrono un importante contesto che contribuisce a una comprensione più profonda della lotta per il Trono di Spade. La rimozione di questo elemento rappresenta quindi una perdita per la trama, riducendo le alleanze a relazioni più dirette e meno intriganti.

I sostenitori di Daenerys: differenze nei personaggi

Nella serie, Daenerys è circondata da un gruppo di alleati fidati, tra cui Jorah Mormont, Missandei, Verme Grigio e Barristan Selmy. Tuttavia, le differenze tra i personaggi mostrano come la narrazione sia stata semplificata. Ad esempio, Jorah Mormont nella serie è afflitto dalla malattia nota come Morbo grigio, mentre nei libri la sua storia è differente, essendo presente a supportare Daenerys più a lungo.

Missandei, che nel racconto televisivo appare come un personaggio adulto con un legame romantico con Verme Grigio, nei romanzi è una giovane bambina di soli dieci anni, il che cambia completamente la sostanza del suo personaggio. Allo stesso modo, Barristan Selmy, che nella serie muore prematuramente, è ancora attivo e influente in “Una danza con i draghi.”

Queste differenze evidenziano come la rappresentazione di Daenerys e dei suoi alleati sia stata adattata per i requisiti narrativi dello schermo, sacrificando in alcuni casi la complessità e le sfumature dei personaggi presenti nei libri. La trasformazione della sua cerchia di sostenitori da variopinta e variegata a una più omogenea serve a concentrarsi sulla figura centrale di Daenerys, ma al contempo rappresenta un cambiamento significativo nella trama.

L’adattamento della complessa narrativa di “Game of Thrones” è un viaggio affascinante, che ha reso i personaggi come Daenerys Targaryen non solo iconici, ma anche emblematici delle scelte artistiche effettuate nella transizione dai romanzi allo schermo.

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