Il quarto capitolo della saga di Harry Potter mette a confronto i giovani protagonisti con la morte, la perdita e le difficoltà di accettare le proprie debolezze
(Harry Potter and the Goblet of Fire) Regia: Mike Newell – Cast: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Robbie Coltrane, Ralph Fiennes, Alan Rickman, Maggie Smith, Miranda Richardson, Brendan Gleeson, Clémence Poésy, Robert Pattinson, Stanislav Ianevski, Michael Gambon, Tom Felton, Jason Isaacs – Genere: Fantastico, colore, 153 minuti – Produzione: Gran Bretagna, USA, 2005 – Distribuzione: Warner Bros – Data di uscita: 25 novembre 2005.
Diretto da Mike Newell (i primi due erano stati affidati a Chris Columbus, il terzo ad Alfonso Cuaron), “Harry Potter e il Calice di Fuoco” non è purtroppo il migliore della saga dedicata al piccolo mago, sia per quanto riguarda l’adattamento dal libro alla sceneggiatura, sia per quanto riguarda gli effetti speciali.
L’atmosfera resa dal regista è certamente cupa quanto basta per confermare il film come il primo vero “Harry Potter horror”, decisamente non adatto ad un pubblico di giovanissimi: in questa avventura Harry e i suoi compagni scoprono il concetto di morte e di perdita, attraverso esperienze magiche che niente conservano del fascino che avevano nelle prime due pellicole, quando ogni incantesimo era fonte di esclamazioni di sorpresa e le scenografie erano piene di colori.
Il regista ha dunque realizzato la trasposizione cinematografica con luce fioca, ambientazioni gotiche e dai colori opachi, per far sì che fossero in linea con i dialoghi e le situazioni vissuti dai protagonisti. Poco efficaci gli effetti speciali, specialmente per quanto riguarda le scene nel Lago Nero: seppur girate in penombra, non nascondono il fatto che gli ostaggi delle creature acquatiche sono in realtà fantocci di legno, le cui fattezze tradiscono fin troppo palesemente la loro natura lignea. Sul fronte delle interpretazioni, ottima come sempre la prestazione di Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson, che crescendo d’età confermano sempre di più la loro capacità di recitazione, ottima la new entry Brendan Gleeson nei panni di Malocchio Moody, insegnate di Difesa contro le Arti Oscure, mentre delude un po’ la prova di Lord Voldemort da parte di Ralph Fiennes, complice forse la realizzazione di una “maschera” poco conforme all’originale descritta nei libri.
d.c.