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I film di Paolo Sorrentino su Netflix: assente “Loro”, il controverso ritratto di Silvio Berlusconi

La crescente disponibilità dei film di Paolo Sorrentino su Netflix ha suscitato l’interesse degli spettatori, ma rimane un’assenza che non passa inosservata: “Loro”. Questo film, considerato una presa di posizione politica sul controverso personaggio di Silvio Berlusconi, non è disponibile sulla piattaforma in Italia. La censura che circonda la distribuzione di questa opera continua a far discutere, facendo luce sulla complessità della rappresentazione politica nel cinema contemporaneo.

L’assenza di “Loro” su Netflix e il contesto della distribuzione

Su Netflix, gli appassionati di cinema possono finalmente apprezzare la filmografia di Paolo Sorrentino, excepté “Loro”. Questo lungometraggio, uscito nel 2018, offre un’analisi critica della figura di Berlusconi nel contesto politico italiano, ma non riesce a trovare spazio nel panorama della piattaforma streaming nel nostro paese. La scelta di non rendere disponibile il film in Italia solleva interrogativi sulla libertà di espressione e sulla mancata distribuzione di un’opera che affronta temi di grande rilevanza sociale e politica.

I film di Paolo Sorrentino su Netflix: assente “Loro”, il controverso ritratto di Silvio Berlusconi

Il film “Loro” è da considerarsi un esempio di come la politica possa influenzare la produzione e la distribuzione cinematografica. Infatti, mentre il pubblico internazionale può accedere a questa opera, il film risulta bandito in Italia, generando una situazione inusuale in cui i diritti di distribuzione rimangono nelle mani di Medusa/Mediaset. I motivi dietro questa decisione non sono chiari, ma alcuni esperti ipotizzano che ci sia una strategia volta a evitare ripercussioni politiche e una riscrittura della narrativa storica legata a Berlusconi.

Le opere di Sorrentino disponibili su Netflix

Nonostante l’assenza di “Loro”, gli spettatori hanno altre opere del regista napoletano a disposizione su Netflix. Alcuni dei titoli più significativi includono “L’uomo in più”, “Le conseguenze dell’amore” e “La grande bellezza”, premiato con l’Oscar come miglior film straniero. Questi film riflettono il caratteristico stile visivo e narrativo di Sorrentino, caratterizzato da una particolare attenzione ai dettagli estetici e alla psicologia dei personaggi.

Nel ciclo creativo di Sorrentino, “Loro” occupa un posto speciale: oltre a rappresentare un progetto ambizioso e incisivo, il film si distingue anche per il suo tentativo di affrontare questioni di identità nazionale e collettiva in un’epoca di incertezze politiche. Con il suo eccentrico mix di fiction e realtà, il film si propone di stimolare una riflessione profonda sulle dinamiche politiche italiane, ma, non avendo possibilità di visione per il pubblico italiano, rischia di rimanere come un’ombra nel panorama musicale di Sorrentino.

Le reazioni e le opinioni su “Loro”

Le recenti dichiarazioni di Toni Servillo, attore iconico e spalla fissa di Sorrentino, hanno riacceso i riflettori sulla vicenda di “Loro”. Durante un’intervista per il podcast di Dario Moccia, Servillo ha esposto la sua preoccupazione per il destino di un film che, nonostante le limitazioni, ha ottenuto una certa viralità sui social media. Le clip del film continuano a circolare su piattaforme come TikTok, suggerendo un crescente interesse da parte del pubblico, nonostante le restrizioni ufficiali.

Il film resta un oggetto di dibattito e riflessione, soprattutto alla luce delle recenti evoluzioni politiche in Italia. Sorrentino stesso, in un’intervista a Fabio Fazio, ha manifestato disillusione circa il suo approccio ai “film politici”, rivelando il suo pentimento per aver intrapreso questa direzione artistica. Il suo commento sembra riflettere una consapevolezza dei rischi associati all’affrontare tematiche delicate e polarizzanti, come quelle legate a figure di spicco del panorama politico italiano.

La questione della disponibilità di “Loro” continua ad animare il dibattito sul rapporto tra cinema e politica, sollevando interrogativi sulla libertà di espressione e sull’importanza della narrativa cinematografica per la comprensione della complessità della società contemporanea.

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