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Dennis Lehane: l’autore che ha ispirato il grande cinema attraverso le sue opere

Dennis Lehane è un nome noto nel panorama letterario contemporaneo, con un forte legame con il mondo del cinema. Con opere adattate in pellicole memorabili come “Mystic River”, “Gone Baby Gone”, “Shutter Island”, “The Drop” e “La legge della notte”, Lehane si è affermato come uno degli scrittori più influenti del nostro tempo. La sua recente partecipazione alla Festa del Cinema di Roma 2024, dove ha ricoperto il ruolo di giurato nel Concorso Progressive Cinema, ha messo ulteriormente in luce il suo rapporto significativo con la settima arte.

L’incontro tra cinema e letteratura

Durante la masterclass tenuta alla Festa del Cinema di Roma, Lehane ha condiviso le sue riflessioni sul suo percorso da scrittore a sceneggiatore. Rivela che il suo amore per il cinema risale a molto prima della realizzazione dei film tratti dalle sue opere. “Il ruolo del cinema nei miei libri è enorme,” ha spiegato, ammettendo che se provenisse da un contesto sociale diverso potrebbe essere diventato un regista. Questa passione ha attratto l’attenzione di registi di prestigio come Clint Eastwood e Martin Scorsese, i quali hanno saputo cogliere l’essenza delle sue storie.

Dennis Lehane: l’autore che ha ispirato il grande cinema attraverso le sue opere

Particolare è la sua ammirazione per il film “Il braccio violento della legge” di William Friedkin, che ha definito un’opera chiave per comprendere come la violenza e la lotta di classe influiscono sulla società. “Non è un film sul crimine, ma su un uomo consumato dall’invidia,” ha aggiunto, rendendo chiaro che ciò che accade ai personaggi è più significativo di qualsiasi evento esteriore. In questo senso, i suoi racconti, compreso “Mystic River”, riflettono una profondità emotiva e sociale.

L’evoluzione creativa di Lehane

Negli ultimi anni, Lehane ha intrapreso una nuova fase della sua carriera, tornando a un progetto iniziato oltre due decenni fa: la serie “The Wire”. Da quel momento, ha assunto il ruolo di showrunner per la serie “Black Bird”, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui un Premio Emmy e un Golden Globe. Attualmente, Lehane è impegnato anche nella preparazione di un nuovo progetto per AppleTV+, intitolato “Firebug”, dimostrando così la versatilità e l’attualità della sua narrativa.

Lehane affronta anche il tema della violenza nei suoi scritti con sincerità e determinazione. Il suo approccio alla violenza non è mai superficiale, ma viscerale, con l’intento di portare il lettore dentro la scena. I suoi racconti riflettono storie di vita reale, permeate da esperienze personali e dall’osservazione delle persone comuni nei contesti più crudi. La sua capacità di raccontare storie divertenti, pur trattando temi tragici, è un tratto distintivo della sua scrittura.

Mystic River: una tragedia moderna

“Mystic River” rappresenta una delle vette artistiche nel legame tra cinema e letteratura. Sotto la direzione di Clint Eastwood, questo film ha ottenuto ampi consensi e premi, rendendo giustizia al romanzo di Lehane. Secondo lui, il motivo principale per cui ha accettato di cedere i diritti è stato proprio l’approccio di Eastwood, il quale ha espresso il desiderio di mantenere il finale originale dell’opera. Questo aspetto ha avuto un enorme impatto sulla realizzazione del film, in quanto riflette il legame tra le buone intenzioni e le loro conseguenze tragiche nel contesto sociale.

Lehane ha condiviso la sua serietà riguardo allo sviluppo del progetto insieme a Eastwood. Entrambi erano affascinati dalla complessità morale del personaggio di Jimmy, interpretato da Sean Penn, rompendo il classico archetipa dell’eroe. Questo ha portato alla creazione di un’anti-eroe che lotta per la giustizia in un contesto di malintesi e atti violenti. “La società non fa abbastanza per lui, e quindi decide di farsi giustizia da solo,” spiega Lehane, sottolineando la nuance morale del suo lavoro.

Shutter Island e la dispersione della verità

Mentre “Mystic River” ha visto il finale originale rispettato, “Shutter Island” ha rappresentato una sfida diversa per Lehane. La celebre frase “È meglio vivere da mostro o morire da uomo per bene?” non si trova nel libro, e per questo motivo Lehane si è sentito in disaccordo. La sua visione originale del testo è quella di un’opera aperta, che lascia il lettore in uno stato di dubbio e interrogativi.

Nella masterclass, Lehane ha esplorato la genesi di “Shutter Island” e la sua importanza personale. Racconta che l’idea è emersa da un viaggio in un manicomio abbandonato, un’esperienza traumatica della sua infanzia. La scrittura del romanzo è avvenuta in un momento di grande stress personale e creativo, culminando in un lavoro che ha richiesto un’intensa introspezione. La rielaborazione di questo trauma, unita alla struttura narrativa e agli anagrammi, ha reso “Shutter Island” un’opera altamente originale e complessa, in grado di evocare profonde emozioni nel lettore.

Da scrittore a showrunner: una scelta strategica

Recentemente, Lehane ha scelto di concentrarsi su progetti di televisione, dove ha trovato un terreno fertile per la sua narrazione. Come showrunner, ha il controllo creativo completo, un aspetto che considera fondamentale per la sua visione artistica. “Scrivere per la televisione è un lavoro molto sociale e collaborativo,” afferma Lehane, mettendo in evidenza le differenze rispetto alla scrittura di romanzi, che può risultare solitaria e pressante.

La sua attuale preferenza per il ruolo di showrunner evidenzia un cambiamento nella sua carriera e il desiderio di sperimentare nuove forme di narrazione. Con il miglioramento delle sue abilità collaborative, Lehane esprime un senso di benessere sia personale che professionale, rafforzando il suo legame con il pubblico e il medium attraverso cui racconta le sue storie.

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