Il mondo del cinema è da sempre caratterizzato da colpi di scena inaspettati e dalle scelte degli attori che possono influenzare significativamente il corso di un progetto. Recentemente, la notizia dell’abbandono da parte di Joaquin Phoenix di un film romantico gay, interpretato insieme a Danny Ramirez e diretto da Todd Haynes, ha scatenato delusione e incertezze nell’intero team. Le riprese, che dovevano svolgersi a Guadalajara, in Messico, sono state compromesse da questa decisione improvvisa, causando malcontento tra gli addetti ai lavori e non solo.
L’abbandono di Joaquin Phoenix: un colpo difficile da digerire
La decisione di Joaquin Phoenix di lasciare il progetto a soli cinque giorni dall’inizio delle riprese ha colto di sorpresa non solo il cast, ma anche l’intero staff di produzione. L’uscita di scena dell’attore, noto per il suo approccio etico alla recitazione e per il suo impegno in ruoli stimolanti, ha inevitabilmente sollevato interrogativi sulla fattibilità del film. Gli addetti ai lavori si sono trovati a dover affrontare una situazione complessa, con un cast già pronto e un set allestito, ora minacciato da perdite finanziarie significative.
Secondo le fonti, l’abbandono di Phoenix è stata una decisione lavorativa. Tuttavia, secondo diversi membri della produzione, la sua scelta ha generato un clima di malessere tra il cast. La reazione di Danny Ramirez non si è fatta attendere: l’attore ha espresso chiaramente la sua delusione per l’accaduto. Questo evento ha messo un freno all’entusiasmo e alla creatività di un progetto che prometteva di essere innovativo, in un’industria cinematografica sempre più aperta alla narrativa LGBTQ+.
Danny Ramirez esprime la sua delusione e la voglia di andare avanti
Danny Ramirez, stimato attore emergente, ha parlato della sua delusione in merito all’abbandono di Phoenix durante il Gala del Museo dell’Academy a Los Angeles. Ha condiviso il suo pensiero, dicendo: “È stato sicuramente deludente. Tuttavia, mi ha dato ancora più ispirazione per continuare a spingere. So di essere sulla strada giusta e di affrontare il lavoro nel modo giusto. Questo mi entusiasma.” Le sue parole mostrano la resilienza dell’attore e la determinazione a non lasciarsi fermare dagli imprevisti.
Inoltre, Ramirez ha riflettuto sull’importanza di aver avuto l’opportunità di testare la chimica artistica con Phoenix durante il processo di casting. La sua esperienza avvalorata dall’incontro con un collega di fama ha rappresentato per lui un passaggio di crescita personale e professionale. La potenziale realizzazione del film rimane avvolta nell’incertezza, con Ramirez che commenta che l’aggiornamento più recente è “si spera.” Un’affermazione che racchiude una sfumatura di speranza, ma anche di realistico scetticismo.
Implicazioni sul progetto e sul futuro del film
Il film, descritto come una storia d’amore ambientata negli anni ’30, con una classificazione NC-17, affrontava tematiche significative per la comunità LGBTQ+. Le riprese avrebbero dovuto mostrare il percorso di due uomini innamorati in fuga verso il Messico, affrontando le sfide della loro relazione e le convenzioni sociali del tempo. Tuttavia, il ritiro di Phoenix ha fatto entrare il progetto in una fase precaria.
La produzione, già avviata con un budget considerevole, ha visto i set costruiti a Guadalajara e i diritti di distribuzione già venduti a rivenditori internazionali prima dell’inizio delle riprese. La situazione ha assunto toni preoccupanti, con un aumento delle perdite finanziarie previste. Produzioni di tale portata richiedono ingenti investimenti e un ampio team di professionisti, il cui lavoro rischia ora di andare vanificato.
Il futuro del film, che dovrebbe essere prodotto da Killer Films e sostenuto da M2K Films, è avvolto da nuvole di incertezza e chiaro è che i produttori dovranno ora riconsiderare le proprie scelte, trovare un sostituto per Phoenix o eventualmente rivedere totalmente il progetto. La mancanza di un attore del calibro di Joaquin Phoenix è un duro colpo, non solo per il cast, ma per tutti coloro che credono nel potere del cinema come veicolo di inclusività e narrazioni significative.
