Il Torinodanza Festival 2024 si prepara a chiudere in grande stile con la performance di Alonzo King e la sua compagnia, al centro di un evento unico che promette di affascinare il pubblico. Preceduto da un’altra stagione di successi, il festival si chiude il 25 e 26 ottobre con “Deep River“, un’opera che combina la danza afroamericana con il balletto neoclassico, rappresentando un meraviglioso esempio di creatività e innovazione nel campo della danza.
Alonzo King: un maestro della danza contemporanea
Alonzo King è riconosciuto a livello mondiale come uno dei coreografi più influenti della danza contemporanea. La sua carriera è stata segnata da un approccio stilistico unico, capace di unire tradizione e innovazione. Ad applaudirlo, anche illustri colleghi e critici come William Forsythe, che lo ha definito “uno dei pochi, veri autori di balletto dei nostri tempi”. Con “Deep River“, King porta in scena una narrazione coreografica di grande intensità emotiva, esplorando temi universali come la speranza e la resilienza.
La compagnia Alonzo King Lines Ballet si è distinta nel panorama internazionale per le sue performance emozionanti e tecnicamente raffinate. La collaborazione con artisti di fama, come la vocalist Lisa Fischer, ha ulteriormente elevato il livello artistico della produzione. Fischer, già nota per il suo lavoro con i Rolling Stones, porta con sé una straordinaria esperienza e una voce che riesce a catturare profondamente l’attenzione del pubblico.
L’opera “Deep River”: un viaggio di emozioni e spiritualità
“Deep River” è molto più di una semplice performance di danza. È il risultato di un lavoro creativo che ha preso forma durante la pandemia, un periodo complesso che ha costretto gli artisti a reinventarsi. Le prove si sono svolte in luoghi inusuali, come il Golden Gate Park di San Francisco e una fattoria nel deserto dell’Arizona. Questa esperienza ha fornito ispirazione per un’opera che meld musicalità e movimento, con l’intento di toccare l’anima dello spettatore.
La colonna sonora di “Deep River” include influssi musicali delle tradizioni ebraiche e africane, arricchita dalle composizioni di Jason Moran, un rinomato direttore artistico del Kennedy Center per il jazz. Le musiche spirituali scelte raccontano storie di lotta e di speranza, intessendo un mosaico di emozioni che riflette la determinazione umana. L’intento di King è chiaro: invitare il pubblico a superare le avversità, rappresentando un fiore di loto che sboccia nel fango, un simbolo di bellezza e rinascita.
Un incontro imperdibile: Alonzo King e il pubblico
Oltre alla performance di “Deep River“, gli spettatori del Torinodanza Festival avranno l’opportunità di partecipare a eventi collaterali di grande valore artistico. Il 25 e 26 ottobre, alle 19.30, presso la Sala Piccola delle Fonderie Limone, verrà presentata l’installazione video “There is no standing still“. Questo progetto, realizzato da Alonzo King e dai suoi ballerini con la regia di Robert Rosenwasser, raccoglie filmati girati dai membri della compagnia durante il difficile periodo della pandemia. L’installazione offre uno sguardo intimo sul processo creativo e sulle emozioni vissute dagli artisti in tempi di isolamento.
In aggiunta, il 26 ottobre alle 19, sarà possibile assistere a un incontro di grande interesse con Alonzo King. Il coreografo condividerà il suo percorso artistico e le esperienze accumulate in oltre venticinque anni di carriera, dialogando con Elisa Guzzo Vaccarino. Questo incontro rappresenta un’occasione preziosa per approfondire la comprensione del lavoro di King e della sua visione creativa. L’accesso è gratuito, ma è necessaria una prenotazione online, confermando l’importanza di non perdere questa esperienza unica.