Alberto Sordi, una delle icone della commedia italiana, ha ricevuto un meritatissimo tributo durante la Festa del Cinema di Roma. Venerdì 25 ottobre, presso l’Auditorium Parco della Musica, è stato presentato un docufilm internazionale che esplora l’intimo della sua vita, diretto da Igor Righetti. Con il supporto della Regione Lazio, questa manifestazione ha celebrato l’eredità di un artista che ha segnato profondamente la cultura italiana. Scopriamo insieme le sfumature di quest’opera unica.
L’opera e le sue ambientazioni storiche
La pellicola, dal titolo “Alberto Sordi Secret“, ha una durata di 90 minuti ed è ispirata all’omonimo libro di Igor Righetti, recentemente giunto all’undicesima ristampa. Con un’approfondita ricostruzione storica, il docufilm si propone di ripercorrere i momenti significativi della vita di Sordi, attingendo a luoghi emblematici per l’attore. Alcuni dei set di ripresa includono Roma, il parco archeologico di Ostia Antica e cittadine come Castiglioncello, Narni e Fabriano, fino alla Repubblica di San Marino. Queste località non sono scelte casualmente; rappresentano tappe fondamentali della vita del celebre attore, offrendo al pubblico una visione autentica e toccante.
Il riscontro del docufilm è particolarmente significativo, considerando che il 15 giugno scorso si sono celebrati i 104 anni dalla nascita di Sordi. La proiezione, avvenuta in estate, ha rappresentato un modo per commemorare e festeggiare la memoria di un attore che continua a vivere nell’immaginario collettivo nazionale. Grazie alle testimonianze e ai luoghi rappresentati, il pubblico è invitato a immergersi in un viaggio nostalgico che riporta alla luce il legame intramontabile tra Alberto Sordi e la sua amata Roma.
Uno sguardo intimo sulla vita di Sordi
Igor Righetti, cugino di Sordi e direttore del docufilm, offre per la prima volta un resoconto personale dell’infanzia e dell’adolescenza dell’attore. Le scene girate in bianco e nero, ambientate tra gli anni Venti e la fine degli anni Trenta, rivelano una dimensione inedita del grande interprete, mostrandolo come un bambino determinato, pronto a lottare per realizzare il suo sogno di diventare un attore. Attraverso aneddoti raccontati dalla sua famiglia, Righetti dipinge un quadro intimo che contrasta con l’immagine pubblica di Sordi.
L’approccio di Righetti include l’opportuna mescolanza di generi e linguaggi, concependo un progetto cross-mediale che abbraccia tv, radio, teatro e ovviamente, cinema. Le testimonianze degli amici di Alberto, arricchite da video inediti dell’Istituto Luce, conferiscono al docufilm una dimensione documentaristica al contempo avvincente e sincera. La narrazione è accompagnata da una voce guida che facilita il viaggio del pubblico, conferendo ritmo e dinamismo al racconto. Questa fusione di elementi garantisce un’esperienza visiva e sonora in grado di emozionare e coinvolgere gli spettatori.
Un docufilm senza compromessi
Igor Righetti ha dichiarato chiaramente le sue intenzioni riguardo alla realizzazione del docufilm, sottolineando l’importanza di una narrazione autentica e lontana da clichés. Afferma che l’opera non presenta i soliti volti noti e i loro ricordi, ma si delinea come un’interpretazione originale e profonda della figura di Sordi. Sottolinea come l’errore più comune sia quello di cercare di imitare l’attore, piuttosto che rivelare la sua vera essenza, evidenziando il rischio che un simile approccio rappresenta per i suoi fan appassionati.
L’intento di Righetti è quindi quello di celebrare l’unicità di Alberto Sordi, al fine di trasmettere la sua grandezza e il suo impatto senza cercare facili scorciatoie. La Regione Lazio ha dimostrato un notevole supporto nell’iniziativa, riconoscendo l’importanza culturale di un pezzo di storia del cinema italiano. Righetti ha ringraziato in particolare l’assessore alla Cultura Simona Baldassarre e la responsabile della Struttura autonoma cinema Lorenza Lei, che hanno creduto in questo progetto sin dall’inizio.
Il docufilm “Alberto Sordi Secret” non è solo una celebrazione di un’icona, ma si propone di offrirci uno sguardo diverso su un artista che ha segnato un’epoca, invitandoci a scoprire l’uomo dietro la maschera del grande attore.