Alla kermesse del BCT – Festival Nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento, la voce del cinema d’inchiesta si è fatta sentire forte e chiara. Giulia Innocenzi, una figura di spicco in questo ambito, ha presentato il suo documentario “Food For Profit”, un lavoro che ha già sollevato un grande dibattito e che ha avuto un impatto significativo a livello globale. Innocenzi non solo ha conquistato il pubblico con la sua gentilezza e determinazione, ma ha anche dimostrato l’importanza di affrontare temi critici attraverso il cinema. In un momento in cui la società è sempre più attenta alle questioni ambientali e ai diritti degli animali, il suo progetto si dimostra più che mai attuale.
Il trionfo di Food For Profit
“Food For Profit” ha avuto un impatto talmente potente da portare a sviluppi inattesi nel mondo politico europeo. Giulia Innocenzi e il co-regista Pablo D’Ambrosi, sorpresi dall’accoglienza del documentario, hanno notato come due eurodeputati con una lunga carriera politica si siano ritirati dopo la proiezione del film. Questo aspetto è il segno tangibile di come un’inchiesta cinematografica possa generare un’onda di cambiamento: “La denuncia dal basso ha il potere di modificare le cose”, ha dichiarato Innocenzi. Il documentario ha già collezionato oltre 1.500 proiezioni in vari paesi, tra cui Spagna, Taiwan e Australia, dimostrando così la risonanza del suo messaggio.
Innocenzi ha rivelato che sta già lavorando a un nuovo documentario, ma ha scelto di mantenere il riserbo al riguardo per evitare che dettagli sensibili possano comprometterne lo sviluppo. “Vogliamo mantenere segreto il nostro progetto come abbiamo fatto con ‘Food For Profit’, altrimenti rischiamo di compromettere l’intera inchiesta”, ha aggiunto.
Un documentario scomodo e rilevante
“Food For Profit” si distingue come il primo documentario a sondare in profondità il legame tra l’industria della carne, le lobby e il potere politico. Il film si concentra sui miliardi di euro che l’Unione Europea destina agli allevamenti intensivi, una pratica che provoca maltrattamenti degli animali, inquinamento ambientale e rischi per future pandemie. Attraverso interviste a allevatori, rappresentanti di multinazionali e funzionari politici, il documentario svela le verità scomode su un settore che continua a essere tanto redditizio quanto dannoso. Innocenzi ha mobilitato una squadra di investigatori sotto copertura per scoprire la realtà negli allevamenti e ha utilizzato tecnologie innovative, come l’uso di telecamere nascoste, per documentare decisioni cruciali che influenzano la nostra società.
L’appello lanciato dal documentario è chiaro e diretto: è necessario fermare questo sistema corrotto se si desidera tutelare il pianeta e, per estensione, l’umanità.
La sfida della realizzazione cinematografica
Per Giulia Innocenzi, realizzare un documentario trasmette una sfida ben diversa rispetto ai consueti servizi giornalistici per la televisione. Con un’ampiezza di narrazione unica, un documentario permette di affrontare una questione da molteplici angolazioni, esplorando il contesto e le complesse dinamiche che si celano dietro i fatti. “Il mezzo cinematografico ha il potere di influenzare davvero il pubblico. Ricevo costantemente messaggi da persone che hanno deciso di non mangiare più carne o che sono diventate vegane a causa del film”, ha dichiarato Innocenzi. Qui emerge la forza del cinema: è un veicolo di cambiamento, capace di trasformare la consapevolezza collettiva.
Tuttavia, Innocenzi non nasconde le difficoltà affrontate nel processo produttivo di “Food For Profit”, descritto come un’impresa titanica. “L’assenza di supporto ha reso il nostro lavoro ancora più arduo. Ci sono voluti cinque anni per portare a termine questo progetto, un viaggio costellato di ostacoli”, ha rivelato. Con la determinazione e la passione per l’inchiesta, Innocenzi continua a lavorare su argomenti attuali, affrontando parallelamente i progetti più immediati e quelli di lungo respiro.
Un impegno per il cambiamento
Innocenzi riconosce l’impatto significativo del suo lavoro nel creare consapevolezza su tematiche ambientali di grande rilievo. “La questione ambientale è cruciale. Siamo ben oltre il limite di 1,5 gradi di aumento della temperatura e il fatto che chi detiene il potere sembri avere soli interessi a breve termine è estremamente preoccupante”, ha commentato. Attraverso “Food For Profit”, Innocenzi si propone di mettere in discussione il sistema e cercare modi per affrontare le sfide del lungo periodo.
Inoltre, la realizzazione di una comunità attorno ai temi trattati è stata determinante per il successo del documentario. “Abbiamo raggiunto più di 110 mila follower sui social media, persone che si sono affezionate alla nostra causa e desiderano continuare a informarci su questioni come gli allevamenti intensivi e le pressioni politiche nel settore”, ha concluso. L’impegno di Innocenzi si configura come un percorso di attivismo, puntando a un’informazione chiara e incisiva, per affrontare argomenti cruciali spesso trascurati dai media mainstream.