Il cantautore Valerio Piccolo è protagonista di un percorso artistico che attraversa diverse città, da Caserta a Roma fino a New York, ma non si sente radicato in nessun luogo. Questa esperienza di vita si intreccia con il suo ultimo lavoro musicale, il brano originale “E sì arrivata pure tu“, creato per il film “Parthenope” di Paolo Sorrentino. Il film, presentato a Cannes, rappresenta un omaggio a Napoli e alla giovinezza, temi cari al regista e a Piccolo stesso. In questa intervista, esploriamo la connessione tra Piccolo e Sorrentino, così come la sua evoluzione artistica nel mondo della musica e del cinema.
Parthenope: Una Canzone Nata in Simbiosi con il Film
La canzone “E sì arrivata pure tu” di Valerio Piccolo è strettamente legata al film “Parthenope“, in cui il cantautore ha messo in correlazione la sua creatività con la visione artistica di Paolo Sorrentino. Piccolo spiega che il brano è emerso durante un processo creativo che non ha voluto limitarsi a un’unica forma d’arte: “Ho pensato al cinema di Sorrentino mentre scrivevo. La musica ha una vita propria, e ho sentito che questo brano doveva essere parte di questo progetto.” Il legame tra il musicista e il regista non è nuovo: Piccolo ha collaborato con Sorrentino in passato, lavorando anche sui dialoghi di alcuni dei suoi film. Questo pre-esistente rapporto ha facilitato la creazione di un pezzo che si inserisce perfettamente nell’immaginario sorrentiniano.
“Parthenope” racconta di Napoli attraverso gli occhi della protagonista, Celeste Dalla Porta, e Piccolo condivide il suo incontro con il film: “Non ho mai avuto un rapporto profondo con Napoli, l’ho vissuta da spettatore.” Nel film esiste una celebrazione della gioventù e della bellezza della città che Piccolo osserva con una sensibilità intrisa di nostalgia. La visione di Sorrentino riporta alla mente figure del cinema classico come Fellini, creando un ponte tra due generazioni artistiche.
La Collaborazione con Artisti di Rilievo
Valerio Piccolo ha una lunga carriera costellata di collaborazioni con artisti di fama, tra cui Suzanne Vega, fatta di progetti e concerti memorabili. Ricorda con affetto il palcoscenico condiviso con la cantautrice newyorkese: “È incredibile come ti senti in quei momenti. Un’esperienza che ti fa riflettere sulla bellezza di lavorare con chi stimi.” Questo approccio collaborativo ha segnato la sua vita artistica, non solo portando a risultati sonori eccellenti, ma anche a un’importante crescita personale.
La collaborazione con Paolo Sorrentino rappresenta per Piccolo un nuovo capitolo della sua carriera. “Abbiamo raggiunto una maturità artistica in questo lavoro,” sottolinea. La musica di Sorrentino ha evoluto il suo stile, abbandonando il pop intenso per un suono più morbido e introspectivo. “Con ‘Parthenope’, vediamo un cambio di direzione nelle scelte musicali di Sorrentino: ora si esplorano nuove sonorità, trovando una libertà creativa che sorprese il pubblico.”
Il Ruolo Fondamentale di New York nell’arte di Piccolo
La città di New York ha avuto un ruolo cruciale nella formazione artistica di Valerio Piccolo. La Grande Mela è stata un punto di incontro per musicisti e artisti di ogni genere, e Piccolo ne ha fatto parte attivamente, immergendosi nella sua vibrante scena musicale. “New York è stata fondamentale per la mia crescita,” afferma, riflettendo su quanto ha imparato nella città che non dorme mai. Partecipare a jam session e concerti nei club frequentati dai newyorkesi gli ha permesso di apportare qualcosa di diverso, come suonare brani italiani in spazi mai esplorati prima.
Detto ciò, Piccolo non perde mai di vista la sua identità provinciale. “Venendo da una città piccola, certe dinamiche mi sono sempre state care.” Nonostante non si senta legato a un luogo specifico, il suo essere in continua evoluzione e ricerca musicale si riflette nel suo ultimo album, “Senso“, che rappresenta una tappa significativa della sua maturità artistica. “Questo disco è la chiusura di un cerchio, gli elementi che ho raccolto nel tempo si fondono in una sintesi unica.”
La Passione per il Cinema e l’Influenza sulle Opere di Piccolo
La passione per il cinema è integrata nella vita di Valerio Piccolo. È cresciuto in un ambiente dove il cine-club locale, presieduto da Remigio Truocchio, giocava un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura cinematografica. “In un certo senso, il cinema mi ha guidato,” racconta Piccolo, ricordando come le proiezioni viste da giovane abbiano influenzato la sua vena creativa. Esperienze come queste hanno alimentato il suo amore per la settima arte, che lo ha portato a tradurre e adattare dialoghi per oltre 350 film.
Il suo lavoro di adattamento richiede un’approfondita comprensione delle sfumature linguistiche e culturali. Piccolo riflette sull’importanza di rimanere fedeli all’opera originale e sulla responsabilità di reinterpretare i dialoghi, consentendo agli spettatori di vivere emozioni autentiche attraverso il cinema. “L’opera è già stata creata, il nostro ruolo è riprodurla al meglio, senza mai imporre il nostro Ego.”
Con il suo percorso artistico tra musica e cinema, Valerio Piccolo continua a dimostrare come creatività e passione possano intrecciarsi per dare vita a opere che parlano a generazioni diverse, mantenendo vivi i legami con le proprie radici culturali.