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La malinconia di Mauro Repetto: i ricordi e i sogni spezzati con Max Pezzali

Il mondo della musica italiana è costellato di storie, amicizie e divisioni che segnano il corso delle carriere degli artisti. Mauro Repetto, l’ex membro del celebre duo 883, ha recentemente condiviso i suoi sentiti ricordi riguardo alla sua amicizia con Max Pezzali e al produttore Claudio Cecchetto. Quella che un tempo era una delle formazioni più amate della scena musicale italiana vive ora un periodo di distacco, eppure la speranza di riunirsi una volta ancora permane nel cuore di Repetto. In un’intervista al Corriere della Sera, ha rivelato quanto significhi per lui questa amicizia, mettendo in luce le esperienze preziose condivise insieme, sin dai tempi della scuola fino ai trionfi oltre il palco.

Un’amicizia che ha segnato una generazione

Repetto non nasconde la sua nostalgia quando ricorda i momenti passati con Max Pezzali. La loro storia affonda le radici in una profonda amicizia, nata tra i banchi di scuola e che ha raggiunto nuove vette durante la loro ascesa musicale. “È stato il mio migliore amico in assoluto, non potrò mai avere un migliore amico come lui” , dichiara con un tono carico di emozione. La gioia di vivere la musica insieme, condividendo successi e strategie artistiche, ha cementato un legame che sembra inossidabile. Tuttavia, la vita ha spesso il suo corso e, per quanto due persone possano rimanere legate da un passato splendido, le strade possono divergervi.

La malinconia di Mauro Repetto: i ricordi e i sogni spezzati con Max Pezzali

L’intervista di Repetto rivela una tensione che si è creata nel tempo, un cambiamento di “frequenze” che ha portato a una rottura. Le incertezze e le differenze di visioni artistiche sembrano aver preso il sopravvento, ma la benevolenza e il rispetto permane, frutto di anni di condivisione e di emozioni vissute insieme sul palco. La musica, in sostanza, li ha uniti e separati, creando una storia complessa che continua a vivere nei cuori dei fan.

L’addio e la ricerca di nuovi orizzonti

La decisione di Repetto di allontanarsi dal duo 883 è stata motivata dalla ricerca di nuove sfide e opportunità. La sua voglia di esplorare il sogno americano lo ha spinto a trasferirsi negli Stati Uniti, attratto dalla vibrante scena musicale di New York. La sua amicizia con Pezzali non ha cessato di esistere, ma le circostanze hanno portato a una separazione professionale che ha lasciato un segno. “Max per primo era stato a New York e mi aveva raccontato la scena rap newyorkese” , afferma, mostrando come le esperienze vissute da entrambi abbiano influenzato le rispettive direzioni artistiche.

Repetto ammette che la sua sete di sogni e avventure lo ha spinto a cercare nuove vie, ma non senza ripensamenti. “Non andavo via da niente, semplicemente proseguivo la mia sete di sogni” , aggiunge, riflettendo sulla complessità della sua scelta. Tuttavia, la sfida dell’adattamento linguistico si è rivelata più complicata del previsto: il suo sogno di intraprendere la strada dello sceneggiatore si è scontrato con le difficoltà legate all’inglese, un aspetto che non riusciva a prevedere all’epoca.

La storia degli 883 e l’eredità musicale

Anche dopo la partenza di Repetto, il nome 883 è rimasto fortemente legato all’immaginario collettivo italiano. Sebbene abbia lasciato il gruppo dopo due anni di grande successo, il suo contributo non è mai stato dimenticato. In un passaggio toccante, Repetto ricorda le parole di suo padre, che lo rimproverava per la sua scelta: “Altro che Uomo Ragno, tu hai ucciso la gallina dalle uova d’oro” . Ma al di là dei rimproveri familiari, ciò che conta per lui è la connessione emotiva che ha avuto con Pezzali.

“Parlavamo solo di sogni e desideri” , rivela Repetto, fugando eventuali dubbi sulle motivazioni che hanno guidato la loro partnership. La frustrazione e la tristezza di vedere quel legame spezzato non offuscano la bellezza di quanto hanno costruito insieme. Da Paola e Chiara, che in quei tempi erano semplici coriste, a tutte le esperienze che li hanno portato a oltrepassare le soglie del Festivalbar, la storia degli 883 è una testimonianza della musica come connessione profonda tra le persone. L’eredità che il duo ha lasciato è un tesoro che continua a brillare nel panorama musicale italiano, un inno a sogni e amicizie che, seppur distanti, non possono mai essere dimenticati.

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