Donato Carrisi è tornato a entusiasmare i suoi fan con la pubblicazione di “La casa dei silenzi“, il thriller atteso da mesi, rilasciato lo scorso martedì 29 ottobre da Longanesi. Questo nuovo romanzo, incentrato sul protagonista Pietro Gerber, psicologo infantile di fama a Firenze, promette di coinvolgere i lettori in un’avvincente trama che affonda le radici nell’inquietudine e nei misteri dell’infanzia. Con uno stile narrativo accattivante, Carrisi si conferma ancora una volta maestro del genere, portando avanti una saga che sta conquistando il cuore di molti.
Donato Carrisi e il suo protagonista Pietro Gerber
Il nuovo romanzo di Carrisi segna un importante ritorno del suo amatissimo personaggio, Pietro Gerber, già protagonista di tre precedenti opere: “La casa delle voci“, “La casa senza ricordi” e “La casa delle luci“. Gerber è un ipnotista specializzato nell’approccio ai bambini, una figura che ha suscitato l’interesse e il rispetto nel suo campo. Residente a Firenze, è soprannominato “l’addormentatore di bambini” per il suo lavoro che mira ad aiutare i più giovani a fronteggiare traumi e paure. Il legame con la sua professione è radicato e profondo, rendendolo un personaggio complesso e affascinante.
In “La casa dei silenzi“, Pietro Gerber si imbatte in una nuova sfida con Hanna Hall, una donna australiana colpita da amnesia selettiva. Nonostante non sia una bambina, Gerber si sente spinto ad avvicinarsi a lei, essendo convinto che la donna nasconda un terribile segreto legato a un omicidio avvenuto quando era più giovane. Il romanzo esplora quindi non solo la professione di Gerber, ma anche la difficoltà di affrontare la mente e i traumi, in un contesto che pone interrogativi profondi sulla memoria e sul dolore.
La trama avvincente de La casa dei silenzi
La trama de “La casa dei silenzi” si snoda intorno alle esperienze di Pietro Gerber, che riflette su un mestiere più pericoloso di quanto non sembri. La sua vita è segnata da esperienze complesse, acuite dall’interazione con i bambini, delle cui menti fragili deve prendersi cura. Carrisi descrive il suo lavoro come un “cammino in un labirinto, in cui è facile perdersi.” La figura di Matias, un bambino di nove anni affetto da sogni angoscianti, incarna questa precarietà.
Matias, come descritto nel romanzo, vive in uno stato di ansia dovuto a una misteriosa figura che lo visita durante le sue notti: una donna dal volto triste, sempre vestita di nero e muta. La tensione narrativa si costruisce attorno alla domanda: perché questa presenza inquietante riesce a travalicare i confini del sogno e a infondere paura nella realtà del bambino? Carrisi, in un abile gioco di suspense, ci porta a interrogarci sulla natura di queste esperienze oniriche e sulla loro connessione con la vita reale, rendendo la storia ancor più avvincente.
I sogni inquietanti di Matias
La figura di Matias e i suoi sogni si rivelano il fulcro di una narrazione ricca di colpi di scena e di introspezione psicologica. Il giovane protagonista si trova a combattere una battaglia interiore, incapace di comprendere la causa delle sue paure crescenti. La misteriosa “signora silenziosa“, che lo visita, diventa un simbolo delle ansie che molti bambini possono vivere, rendendo la trama universale e tangibile.
Carrisi riesce a intrecciare la storia di Matias con quella di Gerber, riflettendo sull’intervento psicologico e sull’importanza di affrontare la realtà, anche quando questa si presenta sotto forma di incubi. La scrittura di Carrisi invita i lettori a esplorare non solo l’orrore e il mistero, ma anche il percorso emotivo e le scelte coraggiose che ogni persona, grande o piccola, si trova a fronteggiare.
“La casa dei silenzi rappresenta dunque non solo un thriller avvincente, ma una profonda analisi delle paure e dei segreti dell’infanzia, mantenendo alta la tensione e l’interesse fino all’ultima pagina.”