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Il legame tra padri e figli: Alessandro Preziosi presenta “Aspettando Re Lear” al Teatro Quirino

Nel panorama teatrale italiano, un’opera si distingue per la sua attualità e il suo profondo affetto nei confronti dell’archetipo paterno: “Aspettando Re Lear“. Da un lato, si delinea la figura di un padre che lotta con il passato e il presente, mentre dall’altro, emerge il filo emozionale che unisce generazioni. Dall’5 al 17 novembre, Alessandro Preziosi porta in scena una riscrittura del capolavoro shakespeariano, creando una nuova dimensione di introspezione e riflessione sulle relazioni familiari e i legami interpersonali.

Un’opera di grande importanza: il significato di “Re Lear”

Il capolavoro di William Shakespeare, “Re Lear“, è da sempre considerato uno dei lavori più complessi del drammaturgo inglese, con tematiche che affrontano la fragilità umana e le dinamiche familiari. La storia narra di un monarca che decide di dividere il proprio regno tra le sue tre figlie, ma la sua scelta porta a tragiche conseguenze. Questo dramma esplora questioni come l’amore, l’egoismo, la paternità e la perdita. Preziosi, affrontando la riscrittura del testo attraverso la penna di Tommaso Mattei, si propone di mantenere viva la ritmica shakespeariana, portando la storia in una dimensione moderna ma sensibile. L’obiettivo è quello di riflettere sulla condizione umana contemporanea mediante la vita scucita e frammentata delle persone.

Il legame tra padri e figli: Alessandro Preziosi presenta “Aspettando Re Lear” al Teatro Quirino

Il viaggio di Alessandro Preziosi nel mondo di Re Lear

Alessandro Preziosi, attore e regista apprezzato, ha una lunga carriera alle spalle e la sua prima esperienza con “Re Lear” risale al 2004, quando ha interpretato il ruolo di Edmund. La crescita personale e professionale che ha attraversato in questi vent’anni si riflette nella sua attuale rappresentazione. Nei suoi pensieri, il tema della paternità ha avuto un peso significativo, specialmente dopo la nascita dei suoi figli. La presenza del libro di Massimo Cacciari, intitolato “Re Lear. Padri, figli, eredi“, ha ulteriormente stimolato la sua riflessione personale su queste relazioni. Preziosi riconosce l’importanza di essere genitore e l’impatto che questo ruolo ha sulla vita di ciascuno, rendendo il suo lavoro ancora più significativo.

L’approccio scenico di “Aspettando Re Lear”

La produzione di “Aspettando Re Lear” si distingue per un approccio innovativo. A differenza delle tradizionali rappresentazioni, in questo spettacolo le figure delle due figlie di Lear, Goneril e Regan, sono rappresentate esclusivamente attraverso le loro voci. Questa scelta registica permette di mettere a fuoco l’essenza della relazione tra padre e figlie, senza distrazioni visive. Resta centrale l’incontro pregiato tra Re Lear e Cordelia, un momento che evoca sincerità e vulnerabilità. Il linguaggio utilizzato da Mattei riesce a catturare la profondità del testo originale senza incorrere nella tentazione di una recitazione declamatoria.

L’arte di Pistoletto in scena

Un elemento distintivo di “Aspettando Re Lear” è l’inclusione di opere dell’artista Michelangelo Pistoletto, la cui arte arricchisce visivamente il racconto. Preziosi ha avuto l’opportunità di collaborare con Pistoletto, il quale ha espresso il desiderio che le sue creazioni fossero adattate per il palcoscenico senza vincoli. Questa sinergia tra teatro e arte visiva offre una nuova dimensione all’opera, creando un collegamento profondo e sperimentale tra i contenuti emotivi della storia e le suggestioni estetiche. Pistoletto ha ammesso di essere rimasto impressionato dalla capacità di Preziosi di dare vita alle sue opere, rendendo il messaggio artistico ancor più potente.

In questo contesto, Alessandro Preziosi si conferma un interprete eclettico e attento non solo nel ruolo di attore, ma anche in quello di regista. Con “Aspettando Re Lear“, il pubblico potrà riflettere sulle complessità della paternità e sulle sfide intergenerazionali, attraverso la magia del teatro. La messa in scena al Teatro Quirino promette di essere un’esperienza intensa e coinvolgente, capace di toccare le corde più profonde dell’anima umana.

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