Ridley Scott, uno dei registi più emblematici della storia del cinema, sta per tornare sul grande schermo con “Il Gladiatore 2”. Nonostante l’imminente arrivo del suo 87esimo compleanno, Scott ha affermato con decisione che non ha intenzione di ritirarsi dal mondo della regia. Con una carriera che si estende per oltre quattro decadi, Scott continua a dimostrare una passione e un’impegno che ispirano tanto i cinefili quanto i suoi colleghi. È un uomo che vede la produzione cinematografica non solo come un lavoro, ma come una vera e propria forma d’arte.
La storia di un cineasta appassionato
Ridley Scott ha iniziato la sua carriera nel mondo del cinema a 40 anni, un’età diverse rispetto ai suoi contemporanei come Steven Spielberg, George Lucas o Francis Ford Coppola, che hanno esordito in giovanissima età. Questa diversità di percorso ha influenzato la sua visione del mercato cinematografico e del lavoro del regista. Scott ha dichiarato che la sua passione per la regia è ciò che lo spinge a continuare, affermando: “Non lavorerei se realizzare film sembrasse un lavoro. Si tratta della mia passione e quindi del mio piacere.” Questo approccio lo ha reso un regista prolifico, sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare e di nuove sfide da affrontare.
Per Scott, concedersi una pausa rappresenta semplicemente un momento di relax, un modo per ricaricare le batterie. Ama dedicarsi alla pittura durante il suo tempo libero, attraverso cui esprime la sua creatività. Paragonando il dipingere al golf, ha sottolineato la competizione costante con la tela, che gli consente di esplorare nuove idee e di sperimentare. La sua mentalità rimane saldamente concentrata sul progresso e sulla crescita personale, elementi che si riflettono anche nel suo lavoro.
Una carriera costellata di successi e sfide
Nel corso della sua carriera, Ridley Scott ha diretto un impressionante numero di film, ben 16 dopo aver realizzato “Il Gladiatore”. Questo ritmo di lavoro è notevole, soprattutto se paragonato alla vita di un attore, che può girare più film in un anno senza le stesse complicazioni. Scott ha spiegato le sfide uniche che affronta come regista, evidenziando la necessità di avere il film scritto, il budget disponibile e un cast selezionato prima di poter iniziare le riprese. “Essere un attore è relativamente semplice,” ha commentato in modo schietto.
Questa dedizione artigianale al suo lavoro gli ha permesso di stringere solidi rapporti con major del settore come Fox, con cui ha collaborato per ben 13 film. Ha riconosciuto che, mentre nel cinema ci sono sempre delle perdite, le sue opere hanno portato benefici all’azienda. Oggi, con l’unione Fox-Disney, Scott è consapevole delle dinamiche in evoluzione dell’industria cinematografica e di come esse impattino sulla sua attività.
Un futuro luminoso per Ridley Scott
Parlando della longevità della carriera, Ridley Scott ha citato Clint Eastwood, che continua a realizzare film all’età di 94 anni, dimostrando che l’arte della regia non conosce confini di età. “Io ora ne ho 86 anni, quindi ho ancora un po’ di anni per andare avanti,” ha affermato. La determinazione di Scott a proseguire la sua avventura cinematografica è contagiosa, e ridicolizza l’idea di un ritiro anticipato. “Smetterò di dirigere quando sarò morto,” ha scherzato, mostrando il suo spirito indomito.
Scott ha anche lanciato un pensiero provocatorio a Quentin Tarantino, che ha espresso desiderio di ritirarsi dopo il decimo film. “Non credo a quella stronzata. Stai zitto e fai un altro film!” è stata la sua risposta, rivelando la sua ferma convinzione che la creatività e l’arte debbano continuare a fluire senza interruzioni. Con la sua passione irrefrenabile e il costante desiderio di innovare, non sorprende che Ridley Scott continui a essere una figura centrale nel panorama cinematografico internazionale.