Il 9 novembre 1989 rappresenta una data cruciale non solo per la Germania, ma per l’intera Europa e il mondo. Con il crollo del Muro di Berlino si è chiusa un’epoca di divisione e oppressione, aprendo le porte a un nuovo capitolo di libertà e riunificazione. La mostra “Berlino abbraccia Berlino”, in corso alla Galleria Russo di Roma, celebra questa ricorrenza attraverso le opere di artisti contemporanei e il contributo del senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ministro ed ambasciatore.
Ricordi di un evento storico: il 9 novembre 1989
Il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, evocando la caduta del Muro, sottolinea l’importanza di quei momenti storici: “Il 9 novembre è paragonabile ad altre date che hanno scandito il nostro tempo, come l’11 settembre e il 7 ottobre.” Per lui, la caduta del Muro rappresenta non solo un evento politico, ma un potente simbolo di speranza che ha toccato generazioni diverse. La sua testimonianza viene valorizzata nel catalogo della mostra, contribuendo a un importante capitolo storico intitolato “Quel sogno realizzato di libertà.”
L’ex ambasciatore ricorda l’entusiasmo che pervase l’Europa in quel periodo. La sensazione collettiva era quella di una vera e propria scossa, un cambiamento inarrestabile che ha trasformato radicalmente i confini e la geopolitica europea. “In un tempo relativamente breve, la Germania si riunificò in un modo inimmaginabile fino a quel momento,” dichiara Terzi, confermando l’impatto duraturo della caduta del Muro nella memoria collettiva.
La mostra “Berlino abbraccia Berlino”
La mostra “Berlino abbraccia Berlino” rappresenta un’iniziativa culturale che mira a rievocare il crollo del Muro attraverso opere d’arte di notevole valore. Fabrizio Russo, l’ideatore dell’esposizione, afferma: “Era già tempo di celebrare e commemorare un evento di tale portata, che ha segnato l’inizio di un’epoca di libertà per molti.” La galleria ospita opere di artisti da contesti variabili, alcuni dei quali provengono da nazioni caratterizzate da intense crisi politiche.
Tra gli artisti esposti c’è Tommaso Ottieri, che offre la sua interpretazione del Reichstag, il parlamento tedesco, simbolo di unità e rinascita. “La mostra non è solo una celebrazione del passato, ma si vuole attrarre l’attenzione su come l’arte può riflettere e influenzare le sfide contemporanee,” sottolinea il gallerista. Questo connubio tra passato e presente invita i visitatori a riflettere sull’importanza del ricordo e della storia.
La responsabilità della memoria e gli eventi attuali
Nel suo contributo per la mostra, Terzi mette in evidenza una Risoluzione del Parlamento europeo che sottolinea l’importanza della memoria collettiva per il futuro dell’Europa. La Risoluzione, datata settembre 2019, evidenzia la necessità di rispettare i diritti umani e promuovere lo Stato di diritto. Questi temi sono particolarmente rilevanti alla luce degli eventi recenti, compresa la guerra in Ucraina.
Il senatore non esita a dichiarare: “La responsabilità della Russia nei confronti dell’Ucraina è chiara e innegabile. Questi eventi ci ricordano che la storia può essere distorta e interpretata a piacere, come sta cercando di fare Putin.” La sua prospettiva evidenzia l’importanza di rimanere vigili e consapevoli, non solo nei confronti delle violazioni dei diritti umani, ma anche rispetto a quanto accaduto in passato.
Il legame con le Mura di Bergamo
Infine, un salto dal Muro di Berlino alle Mura di Bergamo, un simbolo di orgoglio per la città natale di Terzi. “La mia relazione con Bergamo è da definirsi amore incondizionato,” afferma con entusiasmo. Le Mura, patrimonio dell’umanità, raccontano una storia diversa, quella di una città che ha saputo resistere e prosperare nel corso dei secoli.
Il senatore rivela come questo legame personale con la sua terra natale influenzi la sua visione del mondo: “I ricordi e le esperienze vissute nella propria città portano a una maggiore consapevolezza della propria identità e delle radici culturali.” Questo sentimento di appartenenza si riflette nell’impegno di Terzi nel promuovere valori di libertà e giustizia, tanto a livello locale quanto globale.
La mostra a Roma e le riflessioni di Terzi ci ricordano che sia il Muro di Berlino che le Mura di Bergamo raccontano storie di resilienza, speranza e libertà, valori che dovrebbero sempre rimanere al centro del dibattito pubblico attuale.