Alessia Merz ha aperto il suo cuore durante l’ultima puntata di Verissimo, in onda il 9 novembre, svelando situazioni drammatiche che l’hanno segnata profondamente. L’ex showgirl ha raccontato dettagli inquietanti su tentativi di violenza e stalking, due esperienze che l’hanno costretta a combattere per la propria sicurezza. In un contesto che evidenzia quanto siano comuni, ma spesso sottovalutati, i traumi legati a simili episodi, la storia di Merz si fa simbolo di una lotta più ampia contro la violenza di genere.
Il tentativo di violenza: un falso provino e la fuga nel terrore
Alessia Merz ha raccontato di un episodio particolarmente inquietante avvenuto durante la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Credendo di essere stata contattata per un provino, l’ex protagonista di Non è la Rai si è trovata di fronte a un uomo che, fingendosi un produttore, ha preso il controllo della situazione con intenti malefici. “Mi hanno chiamato dicendomi che c’era un film per me e mi hanno mandato il copione”, ha spiegato Merz, il cui sogno si è presto trasformato in un incubo.
Una volta arrivata a Milano, il piano dell’uomo è diventato evidente: “Mi carica in macchina e poco dopo capisco che non sta andando in nessuno studio”. La vera destinazione era un luogo isolato nei pressi dell’Ippodromo. Qui, il clima di panico si è intensificato, culminando in un tentativo di violenza. Con coraggio, Alessia ha iniziato a urlare con tutte le forze: “Ho urlato così forte che l’ho shoccato”. Questo grido d’aiuto le ha probabilmente salvato la vita, sorprendendo l’uomo e consentendole di scappare da quella pericolosa situazione.
Stalking: la minaccia costante di un uomo
Ma il racconto di Alessia Merz non si ferma qui. Durante l’intervista, ha rivelato di esser stata vittima di stalking a soli 20 anni. Un uomo di oltre il doppio della sua età ha iniziato a seguire ogni suo movimento, attuando comportamenti ossessivi e intimidatori. Questo stalker, descritto come un individuo pericoloso, ha persino rintracciato i familiari di Alessia, rendendo la situazione ancora più grave. “Sapeva tutto di me, sapeva dove vivevano mia mamma e mia sorella e si appostava sotto casa mia”, ha dichiarato visibilmente scossa.
La Merz ha rivelato che l’uomo ha cercato di giustificare il suo comportamento anche attraverso la manipolazione psicologica, presentandosi come una vittima. Questo ha spinto Alessia a prendere una decisione difficile, quella di presentare denuncia contro di lui. La denuncia ha portato a un periodo di relativa tranquillità, ma non è durata a lungo. “Un giorno, durante un evento legato a Miss Italia, ricevetti un messaggio inquietante: ‘Sono qua con una pistola ma non la uso, ho capito che non vuoi stare con me’”, ha detto, rivelando come la paura continuasse a perseguitarla.
La resilienza e il messaggio di speranza
Nonostante questi episodi laceranti, Alessia Merz è riuscita a trovare la forza di raccontare la sua esperienza, non solo per liberarsi dal peso di questi traumi, ma anche per sensibilizzare altri sulle insidie del mondo in cui viviamo. Le sue parole rappresentano un potente messaggio di resilienza e coraggio. È essenziale dare voce a chi ha vissuto esperienze simili affinché possano emergere tematiche delicate come la violenza e lo stalking, spesso silenziosamente accettate dalla società.
La sua testimonianza, in un contesto così visibile come quello di Verissimo, è un passo verso la sensibilizzazione, e la speranza che altre vittime possano trarre coraggio per denunciare le proprie esperienze. La lotta contro la violenza di genere e lo stalking è una battaglia collettiva che coinvolge non solo le vittime, ma l’intera società.