Un episodio di terrore e violenza ha colpito Roby Facchinetti, il noto cantante e leader della storica band Pooh, il 29 gennaio 2023. Quella notte, i rapinatori hanno messo a ferro e fuoco la sua villa a Bergamo, segnando in modo indelebile la vita dell’artista e dei suoi familiari. Facchinetti ha condiviso pubblicamente la sua esperienza, descrivendo il trauma che lo ha accompagnato da quel giorno e le repercussioni che ancora oggi vive.
Un attacco ben pianificato
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Facchinetti ha raccontato nei dettagli l’assalto della banda organizzata alla sua casa. Quattro uomini mascherati e armati sono entrati nella sua villa, con altri due complici a vigilare dall’esterno. La tensione si è creata rapidamente: Facchinetti era nel suo studio, pronto a una videochiamata con la band, quando l’incubo ha avuto inizio. I rapinatori, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento di suo figlio Roberto e della nuora, hanno iniziato a cercarlo freneticamente. Il momento di terrore è culminato quando, scendendo le scale, Facchinetti ha visto sua moglie Giovanna in preda al panico, seguita da uno degli aggressori incappucciati.
Il cantante ha descritto il tumulto emotivo che lo ha coinvolto: l’istinto di proteggere la famiglia ha prevalso su ogni altro pensiero. Le parole di Facchinetti brindano a una realtà che molti possono immaginare, ma che pochi hanno la fortuna di vivere. “Ho avuto miliardi di pensieri, la cosa più importante era la mia famiglia”, ha assicurato.
I momenti di terrore
La rapina è durata circa 45 minuti, durante i quali Facchinetti è rimasto sotto la minaccia di un rapinatore che gli ha puntato la pistola al collo. “Era un energumeno con l’accento dell’Est – ha raccontato il musicista – chiedeva di accompagnarlo da mia figlia Giulia, che vive nella casa accanto.” In preda al panico, Facchinetti ha cercato di reagire, nonostante la situazione fosse terribilmente pericolosa. “Ero in una dimensione di totale confusione, agivo senza rendermi conto di quello che facevo,” ha dichiarato. Il malvivente ha persino chiesto al suo complice se dovesse sparargli, accrescendo ulteriormente il terrore presente in casa.
Mentre i rapinatori saccheggiavano, Facchinetti ha tentato di minimizzare i danni, mostrare un’apparente calma e persuaderli a desistere. Nonostante avessero già portato via una considerevole quantità di beni, il cantante ha cercato di rassicurarli pronunciando parole destinate a placarli: “Vi abbiamo dato tutto, evitate di portare via troppo. Padre di famiglia, non potevo pensare ad altro.”
L’incubo di Giovanna e le conseguenze
L’episodio è stato un incubo soprattutto per la moglie di Facchinetti, Giovanna, che ha subito un collasso vicino a un rapinatore. Roby ha descritto gli attimi drammatici in cui il figlio Roberto è corso al piano di sopra, spaventato da quello che stava accadendo. “Pensavamo avesse avuto un infarto,” ha riferito il cantante, lasciando trasparire il panico e il dolore di quegli istanti. L’accaduto ha evidenziato la vulnerabilità della famiglia, esponendoli a una situazione da incubo caratterizzata dalla violenza e dalla minaccia costante.
La tensione si è sciolta solo quando i rapinatori, ritenendo di aver ottenuto tutto ciò che volevano, si sono allontanati. Tuttavia, l’eco del loro passaggio lascia ancora oggi un segno profondo nell’anima di Facchinetti e dei suoi cari, uno strascico di paura e inquietudine che giace proprio sotto la superficie della quotidianità.
La fuga e i timori futuri
Dopo il furto, i rapinatori si sono dileguati senza lasciare traccia. Facchinetti ha espresso la sua frustrazione per il fatto che gli inquirenti abbiano archiviato il caso, sottolineando che la rapina rappresenta un evento raro a Bergamo. Si è espresso in modo rassegnato ma incisivo sulla situazione della sicurezza nella sua zona, la quale non è particolarmente sorvegliata. “Hanno usato un’auto che è scappata senza che vi fosse una registrazione chiara del fatto,” ha dichiarato, evidenziando i limiti di un sistema di sorveglianza carente.
Il cantante ha anche menzionato la coincidenza inquietante di un altro episodio di rapina che ha colpito Roberto Baggio nella stessa area, insinuando l’idea che si tratti della stessa banda. Il tumulto e il panico che hanno vissuto, uniti a una crescente insicurezza, rendono chiaro quanto sia fragile il confine tra sicurezza e vulnerabilità. La vita di Facchinetti è cambiata in un attimo, trasformando un semplice evento in una drammatica riflessione sulla sicurezza e sul welfare pubblico.