Dopo le recenti critiche sui presunti comportamenti di Dwayne Johnson sul set di Uno Rosso, l’attore ha deciso di chiarire la situazione in un’intervista con il magazine GQ. Tra confessioni ludiche e dinamiche di lavorazione, Johnson ha affrontato le voci riguardanti i costi elevati del film e il suo approccio sul set, rivelando un lato inaspettato della sua vita lavorativa che ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico.
I costi di Uno Rosso: la verità sulle voci
Nel corso dell’intervista, Dwayne Johnson ha negato le accuse secondo cui il suo comportamento avrebbe gonfiato il budget di produzione di Uno Rosso. Inizialmente riportato da The Wrap, si sosteneva che il film, in cui recita accanto a Chris Evans, avesse un costo di ben 250 milioni di dollari a causa dei ritardi di Johnson, che a volte arrivava sul set fino a otto ore dopo l’orario previsto. Questo ha generato discussioni accese sui social media e tra i critici di cinema, molti dei quali hanno iniziato a etichettarlo come “il divo problematico” di Hollywood.
Rispondendo a tali affermazioni, Dwayne ha chiarito: “Sì, a volte accade. Ma non si parla di quella cifra, quella era folle. Una pazzia. Ridicolo.” Questo sembra indicare la sua determinazione a difendere la propria reputazione e a ridimensionare le speculazioni infondate riguardo il suo impatto sulla produzione. La sua volontà di affrontare queste voci dimostra anche un certo grado di responsabilità nei confronti del suo lavoro e delle persone coinvolte nel processo produttivo.
Stravaganze sul set: il lato umano di Dwayne Johnson
In un ulteriore passaggio dell’intervista, l’attore ha anche rivelato alcuni comportamenti insoliti avvenuti sul set, come il fatto di urinare in bottiglie di plastica per evitare di perdere tempo. Questa confessione, inizialmente sorprendente, si è rivelata essere un modo per Johnson di rompere il ghiaccio e mostrare un lato più umano e autentico del suo carattere. “L’ho detto un migliaio di volte: ‘Ehi, sono qui. Venite e fatemi delle domande’. E io vi risponderò con la verità,” ha dichiarato.
Tuttavia, nonostante questi comportamenti eccentrici, Johnson ha sottolineato come non ci siano state conseguenze negative sul set di Uno Rosso. Anche il regista Jake Kasdan ha sostenuto la posizione dell’attore, ribadendo che non ha mai perso un giorno di lavoro, sottolineando l’atteggiamento positivo e collaborativo di Johnson. “Alle volte può essere in ritardo, ma è così Hollywood. Accade a tutti,” ha affermato Kasdan, testimoniando un aspetto più ampio della vita professionale nel mondo del cinema.
L’opinione dei colleghi: rispetto e apprezzamento
Il suo co-protagonista Chris Evans ha condiviso la sua visione riguardo la professionalità di Dwayne Johnson sul set. In un contesto in cui i comportamenti degli attori possono talvolta risultare imprevedibili, Evans ha notato come Dwayne fosse sempre consapevole delle proprie responsabilità. “Ha degli impegni specifici e lo sanno tutti, quindi si presenta quando deve farlo,” ha dichiarato Evans, sottolineando come il talento di Johnson non venga mai compromesso dalla sua vita molto impegnata.
Inoltre, Evans ha messo in luce come Johnson abbia generosamente contribuito al benessere della troupe, donando centinaia di migliaia di dollari e mostrando gratitudine verso tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del film. Questo gesto dimostra che, nonostante le eccentricità, Dwayne rimane un professionista rispettato e apprezzato nel settore, un aspetto che conferisce ulteriori crediti alla sua immagine collettiva.
La storia di Dwayne Johnson e il suo approccio distintivo al lavoro sul set di Uno Rosso offre un’interessante riflessione sulle dinamiche del mondo del cinema, mescolando autenticità e professionalità in un contesto sempre più critico e variegato.