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Rivelazioni imprecise di Bob Iger: gli abbonati di Disney+ e l’effetto della pubblicità nel mercato dello streaming

Bob Iger, il CEO di Disney, ha recentemente suscitato un gran clamore rivelando accidentalmente statistiche relative agli abbonati di Disney+. La discussione si è incentrata sui cambiamenti nei costi di abbonamento avvenuti in ottobre e sull’interesse crescente del pubblico verso piani che prevedono pubblicità. Queste informazioni offrono uno spaccato interessante sul panorama dello streaming e le preferenze degli utenti.

Le statistiche svelate da Iger

Durante un incontro presso gli studi Disney, il CEO ha commentato l’impatto dell’aumento dei prezzi sui servizi streaming come Disney+, Hulu ed ESPN+. Con la crescente attenzione verso le modalità AVOD , Iger ha rilasciato dichiarazioni significative sui comportamenti degli abbonati.

Rivelazioni imprecise di Bob Iger: gli abbonati di Disney+ e l’effetto della pubblicità nel mercato dello streaming

Secondo i dati forniti, circa il 60% dei nuovi abbonati negli Stati Uniti ha scelto un piano di abbonamento supportato dalla pubblicità. Inoltre, Iger ha affermato che il 37% degli abbonati totali negli Stati Uniti utilizza attualmente il servizio AVOD. A livello globale, questa percentuale si abbassa al 30%, ma rimane comunque un indicativo stupendo del cambiamento nelle preferenze dei consumatori.

Iger ha inoltre evidenziato che l’aumento dei costi sarebbe stato strategicamente pensato per attirare più utenti nei piani sostenuti da pubblicità, sottolineando come il Ricavo Medio per Utente sia aumentato al crescere dell’interesse da parte degli inserzionisti. Questa transizione caratterizza un cambiamento nel modo in cui gli utenti affrontano i servizi streaming, influenzando direttamente la strategia commerciale della Disney.

Il contesto concorrenziale nello streaming

Nonostante Disney+ continui a espandere la sua base di utenti, Netflix rimane il leader indiscusso del mercato dello streaming. Tuttavia, il CEO ha fatto notare che Amazon Prime Video sta guadagnando terreno in modo significativo. La competizione è agguerrita e ogni movimento strategico deve essere attentamente ponderato per non perdere il vantaggio competitivo.

L’emergere di modelli commerciali che incorporano pubblicità riflette un cambiamento di paradigma nel consumo di contenuti. Informazioni come quelle accidentalmente rivelate da Iger suggeriscono che, mentre alcuni servizi aumentano i prezzi, altri si stanno spostando verso soluzioni più sostenibili e accessibili per il pubblico.

La mancanza di chiarezza nelle statistiche rivelate

Nonostante la portata significativa delle statistiche rivelate, permane una certa ambiguità circa la loro applicabilità. Non è chiaro se i dati forniti da Iger si riferiscano esclusivamente a Disney+ o se includano anche le altre piattaforme di streaming della Disney, come Hulu e ESPN+. Tutti questi servizi, infatti, offrono piani a pagamento basati sull’inserzione pubblicitaria. Fino ad ora, la Disney non ha rilasciato un comunicato ufficiale per confermare o smentire i numeri menzionati, lasciando aperto il dibattito tra esperti e analisti del settore.

Questa situazione emblematica mette in evidenza non solo l’incertezza nei dati di abbonamento della Disney, ma anche una tendenza generale nel settore dello streaming verso la monetizzazione attraverso la pubblicità. La modalità AVOD sta guadagnando consenso, posizionandosi come un’opzione valida sia per le piattaforme che per gli utenti.

Bob Iger, consapevole della delicatezza della situazione, ha successivamente dichiarato che probabilmente avrebbe dovuto mantenere sotto silenzio tali statistiche. Questa ammissione sottolinea l’importanza di una gestione attenta delle informazioni strategiche in un mercato altamente competitivo come quello dello streaming.

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